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Udc: “Tagli alla Sanità da rivedere. Ma contrari a polemiche di bassa Lega”

OSTUNI - “Il coordinamento cittadino ed il gruppo consiliare dell’Udc di Ostuni esprimono la più ferma contrarietà al Piano di rientro della Regione Puglia per gli anni 2010/2012 che, con la previsione della soppressione nell’Ospedale di Ostuni dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria, mira ad operare un taglio indiscriminato di servizi in favore dei cittadini non solo di Ostuni, ma di tutta quell’area geografica che vede nel nosocomio di Ostuni il naturale punto di riferimento per le necessità assistenziali e di cura in un settore in cui, per la delicatezza e la particolare vulnerabilità dell'utenza (bambini e gestanti, per esempio) occorrerebbe una presenza sempre più vicina ed immediata di assistenza”. E’ quanto spiegano in una nota i consiglieri comunali Ernesto Camassa, Angela Matarrese, Antonio molentino e il coordinatore cittadino Fabrizio Putignano.

OSTUNI - “Il coordinamento cittadino ed il gruppo consiliare dell’Udc di Ostuni esprimono la più ferma contrarietà al Piano di rientro della Regione Puglia per gli anni 2010/2012 che, con la previsione della soppressione nell’Ospedale di Ostuni dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria, mira ad operare un taglio indiscriminato di servizi in favore dei cittadini non solo di Ostuni, ma di tutta quell’area geografica che vede nel nosocomio di Ostuni il naturale punto di riferimento per le necessità assistenziali e di cura”. E’ quanto spiegano in una nota i consiglieri comunali Ernesto Camassa, Angela Matarrese, Antonio Molentino e il coordinatore cittadino Fabrizio Putignano.

“La circostanza  del diniego della conformità da parte del Ministro dell’economia al Piano, con il suo contorno di giudizi di bassa Lega sulla Puglia, da un lato ci conforta nella valutazione che non è tagliando qui e là qualche reparto che si risana la sanità pugliese, dall’altro ci fa temere che si possa utilizzare quelle valutazioni per imporre ai cittadini scelte mal valutate e controproducenti. Nessuno vuole contestare la necessità di un’opera di risanamento che veda nel controllo della spesa l’obiettivo primario di una gestione amministrativa sana ed efficiente, ma occorre estrema oculatezza nell’intervenire laddove i bisogni dei cittadini sono primari e coinvolgono le necessità dei più deboli”.

I rappresentanti dell’Udc entrano poi nel merito dei tagli che interesserebbero il nosocomio ostunese. “I reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria - scrivono -  rappresentano un patrimonio importantissimo di capacità e sana organizzazione gestionale, come dimostrato dal fatto che l’utenza di tali servizi, dati alla mano, proviene da Mesagne, Torre Santa Susanna, Martina Franca, Ceglie Messapica,  San Vito dei Normanni, Carovigno, San Michele Salentino  e naturalmente Ostuni.

Il numero di interventi chirurgici calcolati in 500 rappresentano quindi un bacino di utenza importante e chiaramente non trasferibile a Fasano . Appare dunque evidente che  il trasferimento di una struttura complessa ad una semplice sarebbe un gigantesco errore”.

Nel prendere  “positivamente atto della posizione pubblicamente espressa dal consigliere regionale Epifani rivolta nel senso della necessità di mantenere intatto il presidio sanitario locale”, l’Udc auspica che alle parole seguano i fatti “e che il consigliere Epifani sappia e possa utilizzare la propria autorevolezza all’interno della maggioranza della quale fa parte per consentire un’adeguata tutela delle necessità del nostro territorio, affinché non si consenta che l'ospedale di Ostuni funga da agnello sacrificale in favore delle aspettative garantite da altri, altrettanto autorevoli, rappresentanti della maggioranza regionale”.

L’Udc di Ostuni assume intanto l’impegno: “Faremo sentire la nostra voce anche con l’ausilio del nostro rappresentante nel Consiglio Regionale, il senatore Euprepio Curto, con il quale programmeremo una griglia di iniziative finalizzate a garantire Ostuni e la popolazione del circondario dallo scippo ingiustificato ed ingiustificabile di una imprescindibile garanzia di tutela sanitaria del nostro territorio”.

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