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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Un territorio turistico con soli 5 infermieri al 118: allarme della Cisl per Cisternino

CISTERNINO – Come deve essere il servizio del 118 in un territorio che non ha più una struttura ospedaliera per la prima emergenza, e che in estate triplica la popolazione residente perché è uno dei centri turistici più importanti della Valle d’Itria? Ben dotato di personale e mezzi: la risposta è semplice, la realtà è esattamente opposta. Il 118 a Cisternino ha solo cinque unità di personale infermieristico, e questo vuol dire turni anche di 20 ore, notturni a ripetizione, niente, riposi, niente ferie estive. La stanchezza a volte non può essere vinta dalla determinazione e dall’attaccamento al lavoro, e tutto ciò comporta dei rischi.

CISTERNINO – Come deve essere il servizio del 118 in un territorio che non ha più una struttura ospedaliera per la prima emergenza, e che in estate triplica la popolazione residente perché è uno dei centri turistici più importanti della Valle d’Itria? Ben dotato di personale e mezzi: la risposta è semplice, la realtà è esattamente opposta. Il 118 a Cisternino ha solo cinque unità di personale infermieristico, e questo vuol dire turni anche di 20 ore, notturni a ripetizione, niente, riposi, niente ferie estive. La stanchezza a volte non può essere vinta dalla determinazione e dall’attaccamento al lavoro, e tutto ciò comporta dei rischi.

La denuncia viene dalla segreteria territoriale della Funzione Pubblica Cisl: “Come già rappresentato in diverse occasioni, il personale infermieristico prestante la propria opera professionale all’interno del servizio 118 presso lo S.O. di Cisternino, si vede costretto a svolgere turni di lavoro che poco hanno a che vedere con la buona pratica lavorativa. Il personale è ridotto a solo cinque unità – sottolinea il sindacato - costrette a sopperire alle gravissime mancanze numeriche con turni che ad essere buoni si potrebbero definire massacranti. Lavorano anche per venti giorni di seguito senza avere una giornata di riposo smontando dalle notti (anche più di una) e riattaccando la mattina dopo, tutto senza la fruizione delle ferie estive alle quali ci approcciamo e senza valutare che la popolazione afferente a questo servizio, nel periodo estivo si triplica”.

“È facile immaginare – afferma la Cisl - che lo stress psico-fisico al quale sono sottoposti gli infermieri in questione a lungo andare possa produrre malattie anche di grave entità (la letteratura a tal proposito è piena di esempi) e che nell’immediato il calo di attenzione a cui inevitabilmente incorrono può produrre grave nocumento al cittadino-paziente-utente che abbisogna delle cure di emergenza-urgenza. Naturalmente non si vuole adottare la tecnica dell’Aventino, ed è per questo motivo che chiediamo un urgente intervento da parte del direttore generale e del direttore sanitario della Asl, nonché del direttore del personale, volto a sanare le spinosa problematica rappresentata, con provvedimenti  atti alla salvaguardia della salute dei cittadini e quella del personale interessato”.

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