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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Agguato a Maurizio Bruno: indagano i Ris di Campomarino

Saranno i Ris di Campomarino ad occuparsi dell'agguato terroristico al presidente della Provincia - sindaco di Francavilla Fontana- segretario provinciale del Pd nonché marito e padre, Maurizio Bruno

Saranno i Ris di Campomarino ad occuparsi dell’agguato terroristico al presidente della Provincia - sindaco di Francavilla Fontana– segretario provinciale del Pd nonché marito e padre, Maurizio Bruno. Per altri ma non più importanti impegni l’Fbi, il temibile Mossad, il servizio segreto israeliano ed il  Ris di Parma hanno dovuto rinunciare a quello che è sicuramente il giallo dell’estate: l’auto rigata del sindaco – padre – presidente – marito -segretario.

Piovono intanto attestati di stima e solidarietà bipartizan, non ultimo quello del sindaco Mimmo Consales, che ha appena finito di stilare la lista dei prossimi 18 assessori che nominerà entro il 31 dicembre 2015 (tutti con data di scadenza 15 marzo 2016, perché gli assessori, notoriamente, dopo 3 mesi puzzano): «La carrozzeria rigata è il minimo che si possa riconoscere ad un sindaco che fa bene il suo mestiere. Maurizio, essendo anche presidente e segretario, avrebbe meritato anche la rottura dello specchietto retrovisore», ha detto Consales, che da buon giornalista sa sempre trovare le parole giuste per passare inosservato.

La procura però vuole vederci chiaro: dopo gli attentati alle auto di Consales, Antonio Elefante e Bruno, il procuratore Dinapoli in conferenza stampa è stato chiarissimo: «C’è un chiaro disegno stragista contro la classe politica locale». Poi qualcuno ha suggerito a Dinapoli che parlare di classe politica era un po’ esagerato, e il procuratore si è subito corretto: «Sì, insomma, è evidente che qualcuno fa i dispetti a questi quattro soggetti che i brindisini hanno votato».

Nel mirino degli investigatori sono finiti altri tre episodi. Il primo ha per vittima Massimo Ferrarese, che nei giorni scorsi si è presentato in tribunale (con giornalisti e telecamere al seguito) per presentare regolare denuncia di un fatto accaduto 40 anni fa: «Frequentavo le superiori, e un tizio cicciottello e con pochi capelli mi rubò il panino con la porchetta. Lo dissi alla maestra, ma mi fu risposto che Ginetto godeva dell’immunità parlamentare. Chiesi alla maestra cosa intendesse dire, e lei si spiegò meglio: “Può fottersi tutte le merendine che vuole”».

Il secondo furto è ben più grave, e sarà preso di petto non appena verrà smascherato l’autore dell’attentato a Bruno. La vittima in questo caso è Pino Marinò, per gli amici Giuseppe, che a Satyricon ha deciso di concedere una confessione esclusiva: «In effetti c’è qualcuno che sistematicamente si appropria dei miei magazine che il postino lascia nella buca delle lettere». La polizia sta valutando se procedere contro un condomino ripreso dalle telecamere. Il reato però non sarebbe del tutto consumato, poiché il ladro, dopo aver visto che tipo di giornali legge Marinò (Sole24Ore, MilanoFinanza, Capital) avrebbe gettato il tutto per strada, inveendo contro il presidente di Confindustria: «Una volta si abbonavano a CronacaVera e Chi, ecco perché oggi l’Italia va a rotoli».

Nel faldone top-secret della procura c’è infine un fascicolo che tira in ballo Salvatore Tomaselli, che in realtà è vittima e indagato allo stesso tempo. Il senatore nei giorni scorsi ha subito il furto dello stereo estraibile che aveva fatto montare nella sua Mercedes. Ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, ma dopo un accurato controllo dell’autovettura il maresciallo di turno lo ha contro-denunciato per due reati: 1) ascolto di musica napoletana; 2) per di più masterizzata illegalmente. Immediata la stroncatura da parte del Movimento 5 Stelle: «Non solo si fottono 10mila euro al mese, ascoltano pure musica del cavolo».

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