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Consales fa come Letta: tutti a Jaddico per capire cosa unisce Pd e Udc

BRINDISI - Il sindaco Consales fa come Letta: riunisce consiglieri e assessori al Santuario di Jaddico: «Finalmente capiremo il mistero che fa stare insieme Pd e Udc». Ma l'iniziativa non ha gran successo...

«Basta, faccio come Enrico Letta!», tuonò il sindaco Consales dopo l’ennesima incomprensione con i centristi, che reclamavano la poltrona di presidente della “Cooperativa parcheggiatori abusivi dell’ospedale Perrino”: «Da domani ci chiudiamo nel santuario di Jaddico per l’intero fine settimana, e se non troviamo qualcosa che ci accomuna, metteremo fine a questa esperienza politica».

Tra consiglieri di maggioranza e assessori calò il gelo. Massimo Pagliara era l’unico ad apparire poco preoccupato: «Dove volete che vada, non ha più neanche il posto di giornalista...».

Ma Mimmo faceva sul serio, e il sabato mattina gli esponenti politici del cosiddetto Laboratorio politico, entrarono nel santuario. I primi rappresentanti dell’Udc, da sempre devoti al culto cattolico, rimasero sbalorditi: «Avevamo dimenticato come erano fatte le chiese. Pensavo che non esistessero più».

Ciro Argese, sempre pronto ad attaccare, inviò subito un comunicato agli organi di informazione e gridò ai presenti: «Esprimiamo sdegno per la mancata assegnazione di un parcheggio interno al nostro sommo patròn Massimo Ferrarese, che ha dovuto lasciare l’auto fuori dal santuario. Sicuramente si tratta di un complotto ordito da un ex pezzo grosso del PD che ancora trama alle nostre spalle». Un monaco rispose sibilino: «E che palle con ‘sta storia, non ci credono più nemmeno le zitelle che vengono a messa!».

Consales prese la parola: «Ora useremo questa lavagna per scrivere le cose che ci uniscono e sulle quali condurremo una politica comune».

Per circa 45 minuti nessuno fiatò. Poi qualcuno, dalle retrovie, trovò la forza per sospirare: «La gnocca!». Consales ci pensò un po’ su, quasi titubante, poi prese il gessetto e scrisse la parola sulla lavagna, commentando: «Se le premesse sono queste, mi sembra un ottimo inizio...».

«Gnocchi!», aggiunse allora Antonio Elefante, e scattò l’applauso della platea di centro-sinistri.

Apparve una donna, per molti fu una visione celestiale, per il sindaco un incubo: «Con modi gentili ed ecclesiali disse: «Vorrei riportare la vostra attenzione sui veri valori che uniscono le nostre esperienze primordiali e il nostro vissuto politico». Sonia Rubini e Marika Rollo, riconosciuta la presenza, decisero che era ora di andare alla toilette. Intanto i centristi consultavano vocabolari e libri di storia, nonché wikipedia, per arrivare a comprendere almeno il 15% del significato delle parole pronunciate dalla donna, una certa Paola, che volle però restare nel semi-anonimato.

Dai vertici di NoiCentro arrivò subito una netta bocciatura: «Gentildonna, non siam qui venuti per cazzate divagare, bensì per l’altrui bene comune aiutare».

«E cioè?», chiese Paola.

«Poltrone, ci servono le poltrone, altrimenti restiamo in quattro gatti».

La donna trasecolò e abbandonò il conclave.

Consales, sconsolatos, cercò di vedere il lato buono dell’iniziativa ormai fallita: «Possiamo concludere dicendo che su due punti importanti, come la gnocca e gli gnocchi, siamo tutti d’accordo. Per tutto il resto c’è sempre tempo».

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