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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Guerra Grecia/Brindisi: Consales in luogo sicuro. Parte l'embargo della feta

La Grecia dichiara guerra a Brindisi per quattro pizzette. La Lomartire: «Embargo di feta e yogurt». Consales trasferito in luogo sicuro: il dogpark di via Dalmazia, dove non ci vanno nemmeno i cani. Resta da risolvere il problema di tre ostaggi... Proposto scambio con Davilis e Celeste.

Letto il comunicato della Comunità ellenica, ieri, avevamo deciso di non dare spazio al seguito della polemica personale Davilis-Consales. Poi il sindaco ha deciso di rispondere, per evitare la guerra e l’intervento dei caschi blu, e allora anche Satyricon è costretto a raccontare i retroscena della crisi diplomatica che sta facendo passare in secondo piano la guerra in Siria e gli scontri del Cairo.

IL RETROSCENA. «Scateniamo l’inferno», disse Ioannis Davilis guardandosi allo specchio. Nella stanza erano in due, lui e il suo riflesso, ma il cittadino greco trapiantato a Brindisi sentiva forte su di sè l’alito e le forze di Achille, Omero, Ulisse, e perfino di Esterina, una sua amica dei tempi dell’adolescenza che ogni tanto gli tornava in mente. Fu così che la comunità greca, che evidentemente non aveva altro a che pensare – visto che in Grecia le cose vanno alla grande – dichiarò guerra a Consales e alla città di Brindisi, il cui primo cittadino aveva osato dileggiare la Terra di Zeus.

L’INSULTO. «Sentite, non posso scucire soldi per quattro pizzette e due canzoni suonate dalla banda. Qui ormai finanziamo grandi eventi come il Festival della Birra e il concorso internazionale “Riso patate e cozze”!», rispose stizzito Consales alle proposte culturali della Comunità ellenica durante un incontro-scontro svoltosi ad aprile. Da lì in poi i rapporti tra Davilis e Consales si fecero tesi: il primo rigava l’auto del sindaco, il secondo gli faceva telefonate notturne di scherno e così via, fino al precipitare degli eventi…

LA DICHIARAZIONE DI GUERRA. Ieri la situazione è divenuta grave: i greci hanno dichiarato guerra a Brindisi. Hanno chiesto l’intervento dell’ambasciatore a Roma (evidentemente anche lui non ha molto da fare…), del console Roberto Fusco (noto guerrafondaio, sospettato di essere stato un mercenario al soldo di Milosevic e prima ancora di Tito, e dunque ritenuto pronto a immolarsi per la difesa delle feta e del souvlaky), dei caschi blu e del presidente Obama (tanto si sa che quando si tratta di guerra gli Usa sono sempre rassegnati al sacrificio).

LA RISPOSTA. Da Palazzo di Città la replica è stata immediata. L’unità di crisi è stata affidata al segretario del sindaco Cosimo Saracino, e ciò non ha propriamente convinto il ministero della Difesa. La Marina militare ha fatto uscire dal porto le sue unità navali più moderne, e cioé le motobarche della Stp che fino a ieri effettuavano il servizio navetta Casale-Centro. Il comandate della polizia municipale Nigro ha rafforzato i servizi di sicurezza intorno all’abitazione di Consales, che per qualche ora è stato trasferito nel luogo più sicuro della città, il dog-park di via Dalmazia, dove com’è noto non ci vanno manco i cani.

L’EMBARGO. L’assessore Carmela Lomartire ha decretato l’embargo di tutte le merci greche importate a Brindisi. Da lunedì sarà impossibile rifornirsi di olive, feta e yogurt. Si sta inoltre valutando l’ipotesi di inasprire le tasse su Ioannis Davilis e i suoi amici. Scartata invece l'idea di bloccare le importazioni di Ouzo, il pessimo liquore greco simil-anice: sembra che durante le riunioni di giunta se ne faccia grande uso. Ecco spiegato il motivo di tante delibere "a garzettella”.

LO SCAMBIO DI OSTAGGI. A far precipitare ancor di più la situazione è stata la scoperta che in terra di Corfù ci sono attualmente in vacanza tre cittadini brindisini: Oreste Pinto e i fratelli Angela e Valerio Gatti. Vada per il primo, ma al Comune vorrebbero mettere in salvo quantomeno i due fratelli. «Peccato che questa crisi sia scoppiata solo oggi», ha dichiarato il sindaco, «perché fino alla scorsa settimana era a Corfù anche Antonio Celeste. Lui sì che l’avremmo lasciato volentieri ai greci».

LA PROTEZIONE CIVILE. L’assessore ai servizi sociali Marika Rollo segue l’evolversi della situazione, collegata telefonicamente con l’Unità di crisi dalla località segreta (Torre Guaceto) in cui sta ultimando le vacanze. Su Costa Morena è stato già allestito un centro di accoglienza per il rientro degli ostaggi, con tanto di brandine e perfino le toilette. Anche l'Autorità portuale segue la crisi passo-passo, da vicino, infatti il presidente Haralambides è partito per la Grecia e rientrerà l'8 settembre. Alla fine, alla Comunità ellenica è stato proposto uno scambio alla pari: «Dateci i tre brindisini, e vi rimandiamo Davilis e Celeste». Per sempre.

 

P.S.: ringraziamo la Comunità greca per averci dato questo stupendo stimolo. Non possiamo che sperare che ne arrivino altri. Avvisiamo i lettori che il vero discorso del vescovo sarà pubblicato sul Satyricon di domani (sempre se la guerra con la Grecia ce lo consentirà, e se ne avremo voglia). Il discorso che monsignore leggerà oggi sarà solo un diversivo per riportare un po' di serenità in una città sconvolta dall'infame attacco missilistico.

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