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L'editto dei grillini, HaralamSecrets e i desaparecidos di Udc/NoiCentro

L’editto numero 1 dei Grillini Brindisini; Noi Centro e Udc che tentano di batterci sul campo della satira; Haralambides e i suoi documenti top-secret. Lettori, ma soprattutto lettrici, ecco il peggio della settimana.

L’editto numero 1 dei Grillini Brindisini; Noi Centro e Udc che tentano di batterci sul campo della satira; Haralambides e i suoi documenti top-secret. Lettori, ma soprattutto lettrici, ecco il peggio della settimana.

L’editto numero 1. I Grillini Brindisini finalmente danno un cenno di vita. Hanno preso il 30% dei voti senza fare nulla. Ma ora che inizieranno a parlare e a darsi da fare, la percentuale calerà inesorabilmente. Ecco alcuni stralci del loro primo e tanto atteso comunicato stampa.

«Preghiamo quei pezzi di merda dei giornalisti di pubblicare queste pregevoli note: 1) non faremo nessun accordo con i partiti; 2) non siamo disposti ad alcun dialogo con le nostre mogli; 3) non pubblicheremo nessun post su facebook. L’unica forma di interlocuzione con la società incivile esterna restano i meet-up sul blog del nostro guru e le porno-chat sul web.

Quanto a Giovanni Brigante, non parleremo con lui almeno fino a quando non cambierà il suo cognome: non ammettiamo alcun confronto con gente che si ostina a convivere con quel suffisso.

La nostra proposta per la città di Brindisi è la seguente: no a Consales, no a D’Attis, no alle fritte di Romanelli e no ai gelati del Bar Betty, che hanno distrutto le ultime generazioni di brindisini. Non appena avremo finito di leggere le “Ultime lettere di Coco Lafungia” saremo in grado di pubblicare il nostro programma per la città. Fino ad allora il dialogo tra noi ed il mondo esterno sarà interrotto».

HaralamSecrets. Il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, ente sulla cui utilità sono in corso approfondite ricerche da parte degli scienziati del Mit di Boston, ha firmato l’ultimo decreto presidenziale top-secret, il cui contenuto siamo in grado di pubblicare in esclusiva.

«Dear dipendents, se il sindaco Consales o il presidente Malcarne vogliono parlare con me, di persona, fate finta che la linea telefonica sia disturbata, poi mettete giù la cornetta. Se insistono, dite loro che sono impegnato in delicatissimi incontri con le centinaia di compagnie di crociera che non vedono l’ora di mandare le loro navi nel porto di Brindisi. Quanto alla pubblicazione dei miei decreti presidenziali sul sito web dell’Autorità portuale, la richiesta non può essere accolta: si rischierebbe di svelare i nostri account segreti di Ruzzle e dare in pasto agli hackers di BrindisiReport le nostre password di accesso ai progetti più importanti realizzati in questi ultimi mesi. E Dio solo sa quali siano: nel senso che nemmeno io ne sono a conoscenza».

I desaperecidos. In settimana i desaparecidos di Udc/NoiCentro hanno giustamente attaccato (pure loro!) Giovanni Brigante, colpevole di voler riunire la sinistra brindisina. Si tratta di una missione impossibile, ma evidentemente al solo pensiero rivedere insieme quei 12-13 ex compagni rimasti ancora in circolazione fa paura all’ex Grande Centro di casa nostra.

Dal testo del comunicato inviato nei giorni scorsi alle redazioni erano scomparse alcune frasi, che noi di Satyricon, per amor di verità e di cronaca, vi proponiamo.

«Caro Brigante, i brindisini sette mesi fa hanno espresso la loro opinione. Quindi è inutile che provi a fare ribaltoni e a chiedere incarichi. Dietro di voi si cela la vecchia politica, quella che vuole solo le poltrone. Noi invece in questi pochi mesi ci siamo accontentati soltanto della Cittadella della Ricerca, della Santa Teresa, dell’Asi, delle Farmacie comunali e della Energeko. E stiamo dimostrando grande pazienza nell’attendere la Multiservizi e la presidenza del Comitato Festa del Rustico Brindisino, che come tutti sanno ci tocca per la grande competenza che i nostri manager hanno accumulato in questi anni».

La conclusione era meravigliosa: «Siamo stati gli artefici del laboratorio politico, ed ora non sappiamo come uscirne. Ma qualcosa inventeremo. Perché solo gli stupidi non cambiano mai idea, coalizione o partito almeno una volta ogni dodici mesi. Intanto, per favore, lasciateci lavorare. Ovviamente per il bene della città».

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