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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Nuove inchieste: «Tracce di cavallo in Consales, e di sinistra in Ferrarese»

Dalle nuove inchieste emergono novità scottanti: ritrovate tracce di carne di cavallo nel corpo di Consales e labilissime tracce di sinistra nella testa di Ferrarese. Sequestri di collirio in casa Vitali (probabile contropartita per l'imminente nomina a presidente del Comitato feste patronali). Indagati anche Haralambides e Gibson. Quest'ultimo per aver sprecato due bombe, reato che a Brindisi non si perdona a nessuno.

Dopo sette anni di letargo la magistratura si è finalmente scatenata, facendo emergere scandali che tutti conoscevano ma nessuno aveva mai avuto il coraggio di far venire a galla. Digos, Guardia di Finanza, Nas, Ros e Pes sono al lavoro ininterrottamente da sei mesi. Tutti i muri di Palazzo Granafei Nervegna sono stati riverniciati con il luminol e gli agenti-Csi hanno scoperto tracce di tipologie di reato che pensavamo ormai dimenticate. Il male però non si può cancellare del tutto, e prima o poi viene scoperto. Le forze dell'ordine hanno già sequestrato tonnellate di materiale probatorio. E l'inchiesta, partita dal Comune, si è estesa anche a Provincia, Autorità portuale, Asi e Circolo Ippico Mitrano. L'ipotesi investigativa è che la provincia fosse dominata da una cupola che decideva la distribuzione di appalti, buoni mensa, incarichi professionali e biglietti per le giostre. Ecco, voce per voce, tutte le ipotesi di reato contestate agli indagati.

Consales Cosimo, detto Mimmo: l'esame del Dna ha fatto emergere tracce di carne di cavallo nello stomaco del primo cittadino, ma il sindaco sostiene di aver consegnato al suo legale di fiducia un memoriale in cui ammette di aver ingerito una fettina di carne equina, ma sostiene di averlo fatto a sua insaputa e in completa buona fede, «perché dopo sette anni di immobilismo la città non poteva più permettersi polpette e brascioli». A carico del sindaco c'è un altro filone d'inchiesta, relativa alla scomparsa di due donne: Paola Baldassarre e Dolores Fiorentino. L'ultima loro apparizione risalirebbe ad una riunione di giunta del gennaio scorso. Gli uomini della Digos stanno facendo di tutto per scongiurare il pericolo di una loro ricomparsa.

Ferrarese Massimo, detto Patròn: il luminol in questo caso ha fatto venire a galla tracce mai cancellate di berlusconismo, che l'indagato ha in più occasioni tentato di eliminare sovrapponendo tracce (molto labili, in verità) di centrosinistra. Le tracce di centrismo sono invece state smacchiate il 24 e 25 febbraio scorsi, ma questa volta l'indagato non ha colpe, perché dai controlli incrociati è emerso che con i suoi fedeli era rimasto tranquillamente a casa a provare un nuovo gioco da tavola in cui la vittoria è quasi impossibile: «il Risiko della Regione Puglia».

Luigi Vitali, detto Gino: il lavoro certosino svolto dagli inquirenti ha consentito di scoprire i motivi che hanno portato il Pdl allo strepitoso risultato delle ultime amministrative. Il primo è stato la mancata riconferma dello stesso Vitali, che ha convinto molti elettori del centrodestra a sperare nel rinnovamento. Il secondo è direttamente collegato all'ipotesi doping: sembra infatti che nell'abitazione del fu-parlamentare siano stati ritrovati ingenti quantitativi di collirio pronti per essere spediti ad Arcore. Secondo il procuratore-capo potrebbe trattarsi della contropartita «per la imminente nomina del Vitali alla prestigiosa poltrona di presidente del Comitato feste patronali di Francavilla Fontana». I sostenitori brindisini del Pdl avevano intenzione di organizzare un sit-in dinanzi al tribunale del capoluogo. Poi, avendo appreso che non sarebbero stati distribuiti incarichi e buoni-pasto, l'idea è stata accantonata.

Iraklis Haralambides, detto Il Greco: il presidente dell'Autorità portuale è finito sotto inchiesta per una biglietto ritrovato sulla scrivania ed il cui contenuto stava per essere trascritto su una targa da apporre all'ingresso dell'Ente: Ιταλοί κατέστρεψαν το λιμάνι του Μπρίντιζι και τώρα συνθλίψει την μπάλα σε μένα. La prima ipotesi investigativa collegava la scritta a messaggi di tipo satanico, poi un grande esperto fatto venire apposta dalla capitale del satanismo (Francavilla Fontana) ha inserito la frase su Google e l'arcano è stato svelato. Il greco aveva soltanto scritto una verità sacrosanta: «Gli italiani hanno distrutto il porto di Brindisi e ora rompete le palle proprio a me?». Grazie a questa frase, potrà ottenere le attenuanti generiche. Il presidente resta però indagato perché, durante l'aperitivo organizzato a Miami per convincere tutte le più grandi compagnie di crociera a confermare i loro scali a Brindisi, avrebbe ordinato un costosissimo Ouzo del 1967 al posto dello Spritz.

Jonathan Gibson: finora il coinvolgimento dell'americano non era mai emerso, perché grazie all'intervento del potentissimo magazziniere della New Basket il suo nome era stato coperto da generosi omissis. Il folletto è indagato per aver gettato al vento due bombe, una delle quali ha rischiato di causare la morte o il ferimento grave di un paio di tifosi pesaresi seduti a bordo campo. La prima stesura dell'accusa dei magistrati, in realtà, riportava questa frase: «Per aver in più occasioni, in concorso con altri, tirato a capocchia da oltre la linea dei tre punti». Si tratta, come potete immaginare, di un reato gravissimo, perché a Brindisi si può fare tutto (governare male, sparare cazzate, prendere per culo la gente), ma guai a sbagliare qualche partita. Ecco perché le indagini su Gibson sono state solerti e specifiche. Dopo svariati appostamenti e grazie all'ausilio di telecamere, è emerso che le ipotesi inizialmente formulate dagli investigatori (stanchezza fisica, frequentazioni notturne...) erano errate. I problemi del californiano sono da ricondurre ad una sfrenata attività svolta alla Playstation: Gibson e Reynolds passano infatti le notti a sfidarsi alla Playstation giocando a Nba2K12, sognando di diventare i protagonisti della prossima edizione del gioco. In fin dei conti sono dei ragazzi.

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