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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Scorta pure per Elefante, minacciato dagli insegnanti di italiano

Non è solo il sindaco Mimmo Consales a doversi muovere con la scorta. Da domani anche il segretario del Pd Antonio Elefante avrà a disposizione 4 uomini (un poliziotto, un carabiniere, un finanziere e un dipendente della Multiservizi, tanto sono assai...) che lo seguiranno passo-passo

Non è solo il sindaco Mimmo Consales a doversi muovere con la scorta. Da domani anche il segretario del Pd Antonio Elefante avrà a disposizione 4 uomini (un poliziotto, un carabiniere, un finanziere e un dipendente della Multiservizi, tanto sono assai...) che lo seguiranno passo-passo. La decisione è stata presa d’urgenza questa mattina, dopo le gravi minacce ricevute dal rampante politico locale. Due gli episodi incresciosi che si sarebbero verificati nelle ultimissime ore e che sono stati prontamente denunciati da Elefante alle forze dell’ordine con un post su Facebook. 

Mentre si recava al Comune, il segretario cittadino del Pd è stato ripetutamente offeso e minacciato da un gruppo di insegnanti di Italiano, che lo hanno “invitato” a non scrivere più sui social network (“per il bene dei nostri figli”, gridavano) e a non inviare interventi alla stampa, “perché così fai perdere i voti che Renzi vi fa guadagnare!”.

Tornato a casa all’ora di pranzo, Elefante ha poi trovato sull’uscio un plico anonimo al cui interno gli artificieri hanno rinvenuto, disinnescandoli e rendendoli dunque non più utilizzabili, due vocabolari della lingua italiana.

BrindisiReport, pur associandosi al coro di manifestazioni di solidarietà com’è d’uso in questi casi, ha deciso di andare a fondo alla questione, ed è riuscito in soli 15 secondi a ricostruire i motivi alla base dei due attentati che hanno convinto il Provveditorato agli Studi ad affidare la scorta al politico del Pd.

Alla base di tutto ci sarebbe proprio uno scritto che lo stesso Elefante ha inviato alle redazioni. Nelle intenzioni dell’estensore, si sarebbe dovuto trattare di un intervento appassionato, a tratti anche commovente, ricco di pathos e impreziosito da gocce di eros e thanatos (che pure non appartengono alla storia della sinistra). Un intervento in cui Elefante difendeva il sindaco Mimmo Consales dagli attacchi degli ultimi giorni e riabbracciava il presidente Luciano Loiacono, appena rientrato da un gemellaggio a Savelletri per sostenere e divulgare l’usanza di mangiare i ricci sugli scogli.

Poi però il segretario ci ha ripensato: si è reso conto che accostare Consales ai ricci poteva essere pericoloso, e allora ha eliminato Loiacono (cosa che farebbe volentieri anche dal partito e soprattutto dalla corsa per le Regionali..., quanto meno per lo strano colore dei capelli del presidente del consiglio comunale, una tinta che lo farebbe apparire troppo di destra). Vi proponiamo dunque l’incipit dell’articolato intervento di Elefante, pregandovi di tenere lontani i bambini e magari di assumere almeno un Aulin prima della lettura.

«In riferimento agli interventi - “passarelle” -  di politici ed ex politici di questi giorni che, attraverso "più o meno profonde analisi sociologiche" ci hanno emozionato  commentando gli episodi che hanno tanto turbato la nostra città nell'ultimo periodo, il Segretario Cittadino del PD di Brindisi ritiene paradossale come la malattia - la causa dei problemi ereditati dal passato - abbia oggi la presunzione di ergersi a quel dottore che - oltre a fare la diagnosi tra l’altro sbagliata - prescriva una improbabile cura».

Ora, non sappiamo se lo scambio di parole (“passarelle” per “passerelle”) sia dovuto al famigerato T9 o alla troppa foga politica dello scrittore. Qualcuno sostiene che Elefante volesse scrivere “passatella”, che è praticamente la pre-giunta, in cui gli assessori giocano a “padrone e sotto” e deliberano le sorti della città. Ma a prescindere dalla passarella-passatella-passerella, in effetti l’intero capoverso è da manuale e sembra che l’Ordine dei Giornalisti voglia insignire il nostro del tesserino ad honorem, tanto ce l’hanno già cani e porci.

E se quello era l’inizio dell’intervento, vi lasciamo immaginare il resto, e vi proponiamo la chiusura, epica e forse anche un po’ minacciosa, e dunque meritevole di altri due Oki, o almeno di una borsa dell’acqua calda.

«Consapevoli del fatto che ragionando in questi termini la strada sarà più lunga e difficile (e per i tanti anche incomprensibile), il PD di Brindisi proverà comunque a percorrerla testardamente affinché ritorni la  fiducia dei cittadini nei confronti della politica, per alimentare la speranza dei tanti giovani nei confronti di una città che non vuole mollare e per lasciare - attraverso l’impegno quotidiano a commettere meno errori rispetto al passato - una società migliore alla classe dirigente del futuro».

In effetti, siamo tra quelli che ritengono Elefante a tratti incomprensibile, seppur simpatico e dotato di tanta buona volontà (tanta quanta noi ne abbiamo avuta nel tentare invano di tradurre il suo scritto). E dunque gli chiediamo, per le prossime volte (se proprio dovrà scrivere ancora): 1) di scrivere come parla; 2) di scrivere a chi si riferisce; 3) di ricordare che vive a Brindisi e quindi è meglio evitare la “filosofia di sinistra” e “le analisi sociologiche”, altrimenti lo capiranno solo Lele Amoruso e Bruno Storella.

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