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Sabato, 20 Aprile 2024
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A lezione in piedi, studenti in lotta

BARI – Poche ore di agitazione da parte degli studenti universitari del presidio di facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari, hanno prodotto un risveglio delle coscienze dei docenti. Stamane è stata convocata e si è riunita la commissione straordinaria per discutere dell’ordine del giorno, per il quale, ieri il presidio è stato occupato: la riorganizzazione degli orari, delle lezioni e delle aule. Il presidio permanente è scattato giovedì 23 ottobre, al terzo piano del palazzo Ateneo, due giorni prima del Consiglio di Facoltà di domani.

BARIPoche ore di agitazione da parte degli studenti universitari del presidio di facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari, hanno prodotto un risveglio delle coscienze dei docenti. Stamane è stata convocata e si è riunita la commissione straordinaria per discutere dell’ordine del giorno, per il quale, ieri il presidio è stato occupato: la riorganizzazione degli orari, delle lezioni e delle aule. Il presidio permanente è scattato giovedì 23 ottobre, al terzo piano del palazzo Ateneo, due giorni prima del Consiglio di Facoltà di domani.

Altro che “choosy”, così come sostiene il ministro del lavoro italiano Elsa Fornero. In Italia, i giovani e studenti continuano a lottare per migliorare il grado di formazione. Non si parla di gioventù bruciata o schizzinosa, ma si tratta di giovani coscienze che vogliono migliorare il proprio futuro e lo vogliono fare attraverso la cultura. Dicono no ad una scarsa didattica e al diritto allo studio, oramai leso.

Presso l’Università di Bari, nella Facoltà di Scienze della Formazione, fare lezione, è diventato un problema a causa dell’eccessivo sovraffollamento delle aule. Ogni spazio dell’aula diventa un appoggio per prendere appunti e ascoltare: finestre, corridoi, termosifoni. I posti a sedere superano qualsiasi capacità massima. “Nell’aula è impossibile seguire” – scrivono gli studenti del presidio occupato ieri.

Una situazione disagiata per gli studenti di Scienze della Formazione. Adesso però, non tollerano più questo sistema ed ecco perché ieri, a seguito dell’assemblea lanciata dal sindacato studentesco Link, gli studenti e studentesse della facoltà hanno deciso di lanciare un presidio permanente al terzo piano del palazzo Ateneo.

“Questa mattina, il nostro presidio si è svegliato con l’ottima notizia che le pressioni espresse da noi studenti hanno già prodotto un risultato – ha dichiarato a BrindisiReport.it Antonio Zita, studente di Scienze della Formazione nonché responsabile di LinkBari – Oggi, si è riunita una commissione straordinaria per discutere gli orari delle lezioni e le aule, quindi per parlare del nostro primo ordine de giorno che è quello della riorganizzazione didattica. Le ore di lezione sono concentrate tutte dal lunedì al mercoledì mentre il giovedì e venerdì, le stesse aule molto capienti, rimangono vuote ed inutilizzate”.

La presidenza ha ottemperato alle richieste degli studenti che chiedono a gran voce un miglioramento reale delle condizioni di studio durante le lezioni. E’ stata, così, oggi convocata la commissione orari in vista del consiglio di facoltà di domani, dove la delegazione del presidio avrà un ruolo fondamentale per discutere dell’organizzazione degli orari, delle lezioni e delle aule.

“Una nuova riorganizzazione degli orari – conclude Antonio Zita – significa rompere i privilegi dei docenti e porsi nella prospettiva degli studenti, del miglioramento della didattica e dell’accessibilità maggiore dei saperi”. Da tre anni le segnalazioni degli studenti di Scienze della Formazione, non si sono mai fermate. Sono stati impegnati con petizioni, tavoli tecnici, richieste formali, nel tentativo di risolvere il problema ma le risposte non sono mai arrivate.

“Intendiamo mettere su un progetto di ripensamento dell'Università dal basso,  - fanno sapere gli studenti attraverso comunicato stampa - democratico, un movimento che contesti il processo di privatizzazione dell'Università e costruisca in ogni facoltà, in ogni corso, in ogni spazio un graduale processo di liberazione dei saperi, rimuovendo ogni forma di limite all'accesso”.

Inoltre, a questo si aggiunge la questione, ancora irrisolta, degli spazi di nuova costruzione in via Crisanzio (Ex Palazzo dell’Enel) che sarebbero dovuti essere adibiti ad aule che tuttavia, non hanno ancora visto questa destinazione. Gli studenti ‘pretendono’ che il Consiglio di Facoltà che dovrà riunirsi domani, giovedì 25 ottobre, ascolti le richieste degli studenti e delle studentesse, verso una reale e celere soluzione del problema.

“Noi non staremo a guardare. Non possiamo vivere in un'università in queste condizioni. Lanciamo la sfida di riprenderci la possibilità di vivere le facoltà a misura di studente. Ci opponiamo ad un modello che considera il sapere una merce in balia dei giochi della domanda e dell'offerta per la ricerca dei profitti di pochi, un modello che toglie diritti e dignità, ponendo tutti in competizione selvaggia”.

“Oggi vogliamo contrapporre a questo modello di formazione elitaria e compatibile solo con il mercato, l'idea di Università Pubblica, finanziata e accessibile. L'università è uno spazio con una funzione sociale determinante, quella di diffondere saperi, capaci di criticare e modificare il presente e di costruire possibilità e potenzialità, uguaglianza e giustizia. Noi vogliamo liberare i saperi per liberare le persone” scrivono  in una nota stampa gli studenti di Scienze della Formazione.

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