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C'è la Scuola Edile, via quella pubblica

BRINDISI – Gli studenti dell’Istituto Tecnico Statale – Trasporti e Logistica Nautico ed Aeronautico “Carnaro” di Brindisi, già spostati anni addietro presso il vicino Istituto per geometri “Belluzzi” per un problema di sovraffollamento per classe, oggi, invece, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, vedono migrare nuovamente tutte le prime verso l’Istituto professionale per il commercio De Marco, per far spazio – sempre nel Belluzzi - alla Scuola Edile, tenendo anche presente che lo stesso istituto è anche sede provinciale della Protezione Civile.

BRINDISI – Gli studenti dell’Istituto Tecnico Statale – Trasporti e Logistica Nautico ed Aeronautico “Carnaro” di Brindisi, già spostati anni addietro presso il vicino Istituto per geometri “Belluzzi” per un problema di sovraffollamento per classe, oggi, invece, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, vedono migrare nuovamente tutte le prime  verso l’Istituto professionale per il commercio De Marco,  per far spazio – sempre nel Belluzzi - alla Scuola Edile, tenendo anche presente che lo stesso istituto è anche sede provinciale della Protezione Civile.

A decidere tutto ciò ovviamente l’amministrazione provinciale di Brindisi, in quanto proprietaria di tutti gli immobili delle scuole superiori. Purtroppo l’Istituto professionale De Marco è in uno stato di ammodernamento generale, in quanto ha bisogno di diversi lavori di manutenzione e assestamento, per rientrare nelle norme di sicurezza scolastica. Famiglie, studenti, Cgil Brindisi, Flc Cgil, sono in rivolta perchè non si può togliere un diritto essenziale, che è quello sulla sicurezza, alla scuola pubblica per far spazio a quella privata.

La necessità di distribuire su più istituti gli alunni delle scuole brindisine è un fenomeno purtroppo frequente, segno di quanto poco si sia investito e programmato sin qui sul territorio in edilizia scolastica, tant’è che gli studenti e il personale scolastico da sempre affrontano con grande capacità di adattamento qualsiasi soluzione sia disponibile ora per questo, ora per quell’istituto. Ma di solito chi ha il compito di individuare altre sedi, cerca di salvaguardare determinati criteri come la vicinanza alla sede centrale, le condizioni dei locali da utilizzare sia come aule che come auditorium e/o palestra, il personale a disposizione per la vigilanza, le norme sulla sicurezza.

Proprio per l’ultimo punto, negli ultimi anni si è sempre trovata una soluzione giusta ed equilibrata, ospitando le prime classi – quest’anno sono ben 180 alunni -  dall’istituto “Carnaro” al “Belluzzi” – Istituto per geometri, grazie anche alla stretta vicinanza dei due istituti.

Ed è proprio per questa ragione che le ultime decisioni dell’attuale amministrazione provinciale stanno creando non solo sconcerto ma anche tanti problemi a tutti gli studenti interessati, e mettono in seria difficoltà la dirigente dell’Istituto Nautico, Clara Bianco, per l’impegno preso con i genitori all’atto dell’iscrizione e garantire tutte le forme di sicurezza e tranquillità che bisogna avere in una scuola pubblica.

Ma così oggi non è, questo impegno decade, in quanto la nuova sede individuata per il trasferimento delle prime classi cioè l’Istituto professionale “De Marco”, presenta forti criticità in termini logistici e soprattutto di sicurezza.

“Per questa ragione – spiega il segretario provinciale della Flc Cgil, Amedeo Montagna – noi come comitato scolastico stiamo chiedendo all’amministrazione provinciale di garantire almeno le condizioni essenziali agli studenti della scuola pubblica e chiediamo inoltre – continua – di spiegare quali siano state le motivazioni che hanno portato l’assessore Paola Baldassarre a decidere di sfrattare le prime classi del Carnaro dall’istituto Belluzzi e a volerle spostare presso l’istituto De Marco, creando ulteriori disagi e soprattutto rischi per quegli alunni e per tutto il personale della scuola”.

“Poiché è prioritario agire per garantire il diritto allo studio degli alunni della scuola pubblica, esprimiamo pieno disaccordo sulla decisione presa dalla Provincia di destinare i locali del Belluzzi alla Scuola Edile, perché, pur nel pieno rispetto del valore delle attività di formazione di cui l’Ente si occupa, si sta comunque anteponendo la richiesta di un “ente privato” a quella di una scuola pubblica”, conclude Montagna.

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