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Cittadella, forse arriva anche Uniba

BRINDISI - In Cittadella della Ricerca potrebbero essere trasferiti anche i corsi di Economia e Informatica dell'Università di Bari, e arrivare anche Agraria o Farmacia. Ieri un sopralluogo presso la nuovissima e inutilizzata struttura del Laboratorio merceologico.

BRINDISI – Mentre in queste settimane gli studenti brindisini che vogliono iscriversi a Scienze sociali dovranno frequentare le lezioni a Lecce, perché la facoltà istituita nel 2006 in Cittadella della Ricerca manterrà a Brindisi solo il terzo ed il secondo anno dei corsi sino al loro esaurimento, ad affiancare la facoltà di Ingegneria industriale e la specialistica in Ingegneria aerospaziale dell’Università del Salento, ancora insediate nel complesso scientifico-tecnologico sulla statale 7 potrebbero giungere alcuni corsi di laurea dell’Università di Bari, quelli attualmente ospitati nella palazzina ex Ipai al Casale, sempre di proprietà della Provincia come la stessa Cittadella: Economia ed Informatica.

Sembra legato a questa ipotesi il sopralluogo effettuato ieri in Cittadella della Ricerca da un funzionario di Uniba, che ha visitato anche la nuovissima sede del Laboratorio di analisi chimiche per il settore agricolo e industriale, completato e consegnato chiavi in mano già da sei mesi dall’impresa che lo ha realizzato alla Camera di Commercio, ma rimasto vuoto e inattivo malgrado sia perfettamente arredato ed attrezzato. Il punto è che non si sa come e con quali risorse gestirlo, pare. I soldi necessari sono parecchi.

La struttura, che fu finanziata addirittura con i fondi della legge 488 nell’ambito del Patto per l’Agricoltura negli anni Novanta, e che ha visto la luce solo quest’anno dopo varie vicissitudini che hanno spostato la gara sino a tempi recentissimi, dunque avrebbe rischiato di fare la fine del Centro direzionale costruito dall’Asi in zona industriale? Non si sa, ma adesso si parla di consegnarlo in comodato all’Università di Bari, se sarà ritenuto idoneo e se si troverà un accordo economico soddisfacente, tale da aprire la strada anche all’istituzione dei corsi decentrati di Farmacia o Agraria su cui si era discusso tra gli enti locali brindisini e il rettorato barese.

L’idea di una concentrazione in Cittadella della Ricerca degli insegnamenti universitari è tutt’altro che sbagliata, BrindisiReport.it ne ha già parlato come di una delle possibili soluzioni della crisi in cui il complesso è stato trascinato negli ultimi anni, con la possibilità oggi di incrementare la presenza dell’alta formazione e della ricerca universitaria alle attività delle società di ricerca che operano in Cittadella. Ma non solo: sembra molto concreta anche l’ipotesi di un trasferimento in Cittadella della Ricerca dell’Itis Majorana di Brindisi, un istituto 2.0 all’avanguardia in Italia per gli strumenti di didattica, ma senza una sede sicura (come del resto altri istituti superiori brindisini) per via della necessità, a breve termine, da parte della Provincia di abbattere i costi degli affitti degli immobili che ospitano queste scuole.

Se il trasferimento dell’Itis Majorana, dello Scientifico Fermi e di altri istituti superiori importanti (c’è anche il Nautico) è stato per ora rinviato, la questione si ripresenterà tra non molto. E forse in Cittadella lo spazio per un istituto tecnico industriale a stretto contatto ad esempio, con due corsi di ingegneria e con varie società di ricerca – avevamo già scritto – se non esistesse andrebbe creato per l’importanza di una simile operazione sul piano del rapporto tra formazione scolastica secondaria e innovazione.

Dal punto di vista della logistica, la questione è risolvibile: Cittadella ha due mense, immobili da riutilizzare, esiste già una linea di collegamento garantita dalla Stp, ma tra non molto ci sarà anche la fermata dei treni regionali della linea Brindisi-Taranto. Per questo anche il Comune di Brindisi pensa che in Cittadella si possa trasferire non solo il Majorana, ma anche qualche altro istituto. Idee, sopralluoghi, progetti. Si vedrà.

 

 

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