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"Con 300 euro moriamo di fame"/ Video

BRINDISI – Gli ex Lsu sono pronti a bloccare le scuole brindisine. Alcune decine di lavoratori scolastici si sono radunati stamane all’esterno del liceo scientifico E. Fermi in viale Porta Pia, rione Santa Chiara. Altri gruppetti di manifestanti si sono riuniti all’esterno di vari edifici scolastici.

BRINDISI – Gli ex Lsu sono pronti a bloccare le scuole brindisine. Alcune decine di lavoratori scolastici si sono radunati stamane all’esterno del liceo scientifico E. Fermi in viale Porta Pia, rione Santa Chiara (video). Altri gruppetti di manifestanti si sono riuniti all’esterno degli edifici scolastici di rispettiva competenza. Lo stato d’agitazione in corso da settimane potrebbe fare un salto di qualità se non si giungerà a un compromesso con la ditta che a partire da oggi dovrebbe assumere la gestione del servizio di pulizia nelle scuole pugliesi, la Dussmann Service Italia.

E gli stessi ex Lsu (400 a Brindisi, 3600 in tutta la Puglia) avrebbero già dovuto iniziare a lavorare per conto della nuova ditta appaltatrice, subentrata a un’associazione consortile di imprese. “Ma a queste condizioni – dichiara Giuseppe Bari, delegato della Cisl – non firmeremo il contratto. Il trattamento contrattuale proposto da Dussmann è peggio di un’elemosina”.

Gli ex Lsu brindisini lavorano nelle scuole dal 1995. Fino al 2001, inquadrati come collaboratori scolastici, lo hanno fatto per conto del Provveditorato agli studi. A partire dal 2001, sono stati assunti dalle ditte che di volta in volta si aggiudicavano l’appalto regionale di pulizia delle scuole.

“Da allora – spiega ancora Bari – veniamo inquadrati nella categoria dei pulitori, con contratti di secondo livello. La Dussmann propone un abbassamento del livello contrattuale, con conseguente, drastica, diminuzione dello stipendio mensile, che da 800 euro passerebbe a poco più di 300 euro e per alcuni addirittura poco più di 100 euro”.

Gli ex Lsu, stando al precedente trattamento contrattuale, entravano nelle scuole alle 13,30 e vi restavano fino alle 20,30. Con i nuovi contratti, il monte di ore lavorative settimanali subirebbe un consistente abbattimento. “Se le scuole sono pulite – spiega Bari – è grazie a noi. Con una riduzione del monte di ore lavorative, sarebbe più complicato espletare in maniera adeguata questo servizio”.

I dimostranti chiedono che l’azienda appaltatrice accolga in toto le loro richieste. Se nelle prossime ore non si aprirà uno spiraglio, potrebbe scattare il blocco delle scuole. “La protesta – assicura Giuseppe Bari – andrà avanti a oltranza”. E la lotta dei degli ex Lsu di Brindisi è approdata anche sotto la sede del provveditorato agli studi in via Dalmazia, dove è presente una delegazione del sindacato Cobas. “La lotta continua – scrive il segretario provinciale di Cobas, Roberto Aprile - contro un contratto capestro che pregiudica la vita di 24mila famiglie di cui il 90% appartiene al Sud” .

 

 

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