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Contributi scolastici: non dovuti, ma richiesti

BRINDISI - “In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quello connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico".

BRINDISI - “In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quello connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico. Eventuali contributi possono essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie, con cui le famiglie con spirito collaborativo partecipano al miglioramento dell’offerta formativa degli alunni. E’ pertanto illegittimo e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione di quest’ultimi al preventivo versamento del contributo.”

C’è scritto così sulla circolare pubblicata sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Malgrado il testo sia chiaro e nonostante i genitori non siano tenuti a versare nelle casse della scuola uno specifico contributo, nella maggior parte degli istituti scolastici di Brindisi tale offerta viene richiesta annualmente al momento dell’iscrizione e la cifra risulta essere anche piuttosto profumata. Infatti, da una analisi effettuata in città, è emerso che in diverse scuole superiori le famiglie sono messe al corrente all’inizio dell’anno riguardo l’esistenza del cosiddetto “contributo volontario”.

La cifra è approvata in Consiglio d’Istituto e in genere oscilla tra i 60 e gli 80 euro per le prime, le seconde e le terze classi, anni in cui frequentare la scuola è ancora un obbligo. “Una volta che le famiglie confermano online l’iscrizione, noi le convochiamo a scuola e spieghiamo loro in cosa consiste il nostro contributo volontario – dice la preside dell’Istituto Nautico, Clara Bianco - . E’ chiaro che, veniamo incontro a tutti coloro che hanno delle difficoltà, magari facendolo pagare solo a metà. Trattandosi di un’offerta volontaria non creiamo alcuna pressione da questo punto di vista.”

L’istituto “Majorana”, invece, chiede un contributo di 60 euro per le prime e le seconde classi e di 75 euro per le terze. “Ho convocato le famiglie all’inizio dell’anno – ha affermato il preside, Salvatore Giuliano – per spiegare in maniera trasparente quale sarà l’utilizzo dei soldi che abbiamo chiesto. I genitori sono sempre ben predisposti anche perché io credo che questo sia semplicemente un modo per investire sul futuro del proprio figlio e quale genitore non lo farebbe. Bisogna essere chiari e soprattutto cercare sempre di venire incontro a coloro che sono in difficoltà. Ma questo è stato, è e sarà sempre il motto della nostra scuola.”

Il contributo volontario serve solo ed esclusivamente per arricchire l’offerta formativa dell’alunno. A pensarla così è la preside del “Morvillo”, Rosanna Maci che ha dichiarato: “La somma viene utilizzata solo per gli alunni, non per altro, assolutamente. La richiediamo all’inizio dell’anno, analizzando tranquillamente la situazioni problematiche, purchè siano motivate.”

Per quanto riguarda, poi, il Liceo Classico “Marzolla”, anche quest’anno pare che il contributo sia di 70 euro, mentre al Liceo Scientifico “Fermi” a cui attualmente è accorpato il “Monticelli”, la somma non è stata ancora stabilita. “Non abbiamo ancora stabilito nulla – ha spiegato la preside Annamaria Quarta - . L’anno scorso il contributo fu di 70 euro. In genere, però, noi non lo richiediamo al momento dell’iscrizione, ma appena stabiliamo i programmi e le attività da svolgere. Faremo così anche questa volta.”

Ci sono situazioni in cui i presidi intervengono per andare incontro alle difficoltà delle famiglie, ma sta di fatto che oggi un contributo che – così come si legge nella circolare del Ministero - dovrebbe essere volontario, facoltativo (fatta eccezione per l’assicurazione degli studenti) e quindi un di più per la scuola, viene scambiato per una tassa obbligatoria per investire meglio sul futuro del proprio figlio. Una somma che, stando a questo, viene pagata regolarmente da tutte le famiglie.

Per quanto riguarda questo nuovo anno scolastico, quasi tutte le scuole hanno già presentato alle famiglie il bollettino del contributo volontario. Resta il fatto che oggi per le famiglie la scuola dell’obbligo ha un costo elevato, anche perché bisogna appurare se esistono e quanti sono gli istituti che spiegano chiaramente che quello indirizzato alla scuola non è un versamento obbligatorio da fare.

 

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