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Dalla Cittadella un ponte verso l'America Latina grazie alle relazioni tra Facoltà

BRINDISI- La Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio, con sede alla Cittadella della Ricerca di Brindisi, ha aperto le porte ad alcune Università dell’America Latina e della Penisola iberica, ospitando per diversi giorni un gruppo di professori giunti dal Brasile,dalla Spagna e dal Portogallo. In quest’anno accademico, l’Università del Salento è stata già protagonista di due incontri fra i propri docenti e i colleghi stranieri. Il più recente si è tenuto il 28 ed il 29 Gennaio sul tema “Culture giuridiche e società nell’America Latina di oggi”, ed ha visto come ospiti il prof. Carlos Wolkmer docente di storia del diritto presso l’Ufsc in Brasile, la prof.ssa Rosario Valpuesta dell’Upo di Sevilla, la prof.ssa Milena Patters Melo dell’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, il prof. Emerson Gabardo de la Pontificia Universidade Catòlica de Paranà, solo per citarne alcuni, che in occasione dell’inaugurazione del Centro didattico euro-americano sulle politiche hanno esposto le loro tesi su argomenti quali l’umanesimo giuridico, il diritto costituzionale, il diritto internazionale, i diritti umani.

BRINDISI- La Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio, con sede alla Cittadella della Ricerca di Brindisi, ha aperto le porte ad alcune Università dell’America Latina e della Penisola iberica, ospitando per  diversi giorni un gruppo di professori giunti dal Brasile,dalla Spagna e dal Portogallo. In quest’anno accademico, l’Università del Salento è stata già protagonista di due incontri fra i propri docenti e i colleghi stranieri. Il più recente si è tenuto il 28 ed il 29 Gennaio sul tema “Culture giuridiche e società nell’America Latina di oggi”, ed ha visto come ospiti il prof. Carlos Wolkmer docente di storia del diritto presso l’Ufsc in Brasile,  la prof.ssa Rosario Valpuesta dell’Upo di Sevilla, la prof.ssa Milena Patters Melo dell’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, il prof. Emerson Gabardo de la Pontificia Universidade Catòlica de Paranà, solo per citarne alcuni, che in occasione dell’inaugurazione del Centro didattico euro-americano sulle politiche hanno esposto le loro tesi su argomenti quali l’umanesimo giuridico, il diritto costituzionale, il diritto internazionale, i diritti umani.

A rendere più interessante la discussione c’è stato il confronto con alcuni docenti dell’Università del Salento quali il prof. Michele Carducci, docente di Diritto costituzionale, il prof. Alessandro Isoni, docente di Diritto regionale e degli enti locali, il prof. Vitantonio Gioia, docente di Economia dello sviluppo, ma anche colleghi di altre università italiane come il prof. Pierdomenico Logroscio dell’Università di Bari. Questi incontri fanno parte di un progetto di internazionalizzazione molto più grande che prevede un accordo di cooperazione didattica e scientifica tra l’Università del Salento, in particolare la Facoltà di Scienze sociali, politiche e del territorio, ed alcune Università del Brasile, del Cile, del Mexico, dell’Argentina e della Colombia.

Il progetto coinvolge non soltanto i docenti e i ricercatori delle diverse università ma anche gli studenti che grazie a questa iniziativa potranno partecipare a viaggi studio presso i Paesi contraenti. Il responsabile del progetto è il prof. Michele Carducci docente di Diritto costituzionale e ricercatore stimatissimo che svolge il suo lavoro di ricerca in Italia ed all’estero soprattutto nell’America latina. E’ tra i fondatori del Centro Studi sul Capo Verde e sulle Piccole Isole, presso il Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione e del Centro Interdipartimentali sui Mutamenti costituzionali e le Analisi Normative (Ciman) dell’Università del Salento; già in passato ha ricoperto il ruolo fondamentale di mediatore per progetti di cooperazione tra l’Università di Lecce e l’Università di Camagüey (Cuba), l’Università di Passo Fundo (RS-Brasil), l’Instituto Superior de Educação di Cabo Verde (CV)  solo per indicarne alcune.

Il progetto è nato in collaborazione con il prof. Vitantonio Gioia, docente di Economia dello sviluppo e direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione presso l’Università del Salento al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Come è nata l’idea di questo progetto?

L’idea è nata da un’iniziativa del Prof. Michele Carducci che ha avviato alcuni contatti durante i suoi viaggi studio per incrementare i processi di internazionalizzazione del polo di Brindisi.

Quali sono le finalità?

Avviare una cooperazione non episodica sul piano della didattica e sul piano della ricerca scientifica. Questo è solo uno dei progetti , ce ne sono tanti altri che costituiranno una griglia di opportunità per i nostri ricercatori e studenti. Le relazioni al momento esistono solo tra docenti, le stiamo istituzionalizzando perché anche gli studenti possano approfittarne.

Quali sono le realtà geografiche , sociali ed economiche in cui le Facoltà partner operano?

I riferimenti sono in primo luogo al Brasile, con cui forse riusciremo ad organizzare a breve una scuola estiva sui problemi dello sviluppo economico e della democrazia, e con la Spagna e con il Portogallo:questi erano i Paesi rappresentati dal gruppo ospitato dall’Università a gennaio. Tra l’altro abbiamo costituito anche il Centro didattico euro-americano sulle politiche costituzionali , un centro di ricerca internazionale che studia i mutamenti costituzionali dei Paesi presi in esame ed il loro impatto sull’evoluzione  dei sistemi sociali.

Che tipo di opportunità formative offrono queste attività?

La prima opportunità è entrare in contatto con docenti e studenti di altri Paesi e apprendere altre lingue, confrontarsi con stili di vita differenti dai nostri. E’ successo in molti casi, specie per gli studenti Erasmus, che un momento formativo abbia determinato opportunità di tipo professionale. Ci sono studenti che hanno fatto tesi di ricerca sperimentali in co-tutela, con un relatore italiano ed uno straniero, che hanno trasformato le loro ricerche in opportunità di lavoro all’estero.

Questo progetto di scambio è in qualche modo affine al progetto diffuso in quasi tutte le università europee quale l’Erasmus?

In realtà si tratta di integrare il progetto Erasmus con il progetto Mundus che si propone di integrare le aree extra europee. Il progetto è ancora in via di definizione, per l’area comunitaria i rapporti già esistono, con il Brasile credo sia necessario costruirli.

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