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Il "Majorana" in Cittadella: firmato l'accordo tra Provincia e scuola

A carico dell'istituto progettazione esecutiva e integrazione delle spese dell'ente per l'efficientamento energetico

BRINDISI – Se ne sono dette e scritte tante, a volte “dettando” anche i tempi,  sul trasferimento in Cittadella della Ricerca di gran parte delle classi dell’Istituto di istruzione scolastica superiore Ettore Majorana di Brindisi, ma la svolta reale è giunta martedì scorso 27 marzo, quando il presidente facente funzioni della Provincia, Domenico Tanzarella, ha firmato l’atto monocratico di adesione dell’ente all’accordo con l’istituto scolastico diretto dal preside Salvatore Giuliano.

Ora si potrà passare ai fatti, grazie all’art. 15 della legge 241 dell’1 agosto 1990 che stabilisce che le amministrazioni pubbliche “possono concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento, in collaborazione, di attività di interesse comune; in particolare - là dove ricorrano i presupposti previsti dalla richiamata disposizione ai fini dell’ammissibilità del ricorso a tale modulo organizzativo - un’autorità pubblica può adempiere ai propri compiti anche in collaborazione con altre amministrazioni, in alternativa allo svolgimento di procedure di evidenza pubblica di scelta del contraente cui affidare il servizio necessario per l’adempimento di tali compiti”.

Cerimonia per Net in Progress all'Itis Majorana

La Provincia, nell’ambito di questo accordo, mette a disposizione del “Majorana” per dieci anni gli edifici 13/B, 8 e 9 di Cittadella della Ricerca (per il 13/B c’è un decreto presidenziale di concerssione, il numero 95 del 12 dicembre2017), investendo sul loro efficientamento energetico e messa in sicurezza parte dei 4 milioni ricevuti dalla Regione Puglia per tale intervento esteso a tutto il patrimonio immobiliare del comprensorio scientifico-tecnologico sulla statale 7 Brindisi-Taranto. La scuola si accolla l’intera spesa di progettazione esecutiva dell’adeguamento degli immobili in questione alle attività formative.

L’accordo disciplina la sinergia tra le due amministrazioni per affrontare ogni passaggio autorizzativo (pure restando a carico del “Majorana” eventuali oneri relativi all’iter), nell’ottica - si potrebbe dire – di una conferenza permanente dei servizi, in maniera tale da velocizzare la realizzazione del progetto e l’ottenimento dei previsti nulla-osta dagli altri enti preposti al loro rilascio. La Provincia si riserva ogni valutazione, osservazione e richiesta di modifica del progetto presentato dalla scuola.

Una veduta di Cittadella della Ricerca

Con il trasferimento dell’IISS Ettore Majorana in Cittadella della Ricerca, l’amministrazione provinciale risparmierà circa 300mila euro all’anno del canone di affitto dell’attuale sede della scuola nel rione Santa Chiara di Brindisi. I collegamenti con Cittadella sono e saranno garantiti dalle linee di bus extraurbani già esistenti, con l’aggiunta di specifiche fermate per quelle che non prevedevano il passaggio dal comprensorio, e dai treni regionali della linea Brindisi-Taranto grazie alla fermata di cui dispone Cittadella della Ricerca.

Il sito dispone di una mensa gestita dalla società di catering Pellegrini, sin qui utilizzata solo dai ricercatori delle società insediate e da studenti e docenti del polo di Ingegneria di Unisalento, e di altri servizi che la Provincia potrebbe riattivare con i fondi regionali, a partire dal grande auditorium, sino alla foresteria. Ma bisognerà anche riavviare le manutenzioni, gli interventi riguardanti le infrastrutture primarie, e anche la vigilanza e il controllo degli accessi. Passi possibili solo se la Regione Puglia concretizzerà ulteriormente gli impegni dichiarati sul futuro dell’area.

Cittadella della Ricerca

Del resto rappresenta anche un esperimento, e una scommessa, la convivenza tra le attività formative di secondo grado e quelle universitarie, e con la vocazione ad ospitare attività di ricerca ma anche di industrializzazione della ricerca del sito. Un capitolo tutto da riscrivere, se Cittadella della Ricerca dovrà recuperare un ruolo di trasferimento dell’innovazione anche al sistema economico locale.

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