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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gli universitari: "Bene il Campus, ma la Provincia che ne pensa?"

BRINDISI - Pochi giorni dopo l’incontro tenutosi a Palazzo Nervegna, gli studenti iscritti nella sede decentrata brindisina dell’Università di Bari (i cui corsi sono a rischio-tagli) hanno diffuso un comunicato stampa per fare il punto della situazione.

BRINDISI - Pochi giorni dopo l’incontro tenutosi a Palazzo Nervegna, gli studenti iscritti nella sede decentrata brindisina dell’Università di Bari (i cui corsi sono a rischio-tagli) hanno diffuso un comunicato stampa per fare il punto della situazione.

“Abbiamo voluto sollecitare e  recuperare - spiegano -  tutti quei frammenti di riflessione sull’Università, sul rapporto didattico, sulla formazione e sull’articolazione dei saperi, a fronte anche delle ultime dichiarazioni del presidente della Provincia, Massimo Ferrarese,dopo un incontro tecnico effettuato con Comune di Brindisi, Camera di Commercio e Università di Bari, riguardo al mantenimento dei corsi di laurea di Economia ed Informatica a Brindisi, minacciati dai tagli agli enti locali e all’università annunciati dal governo”.

Gli studenti definiscono “rassicuranti le parole del vice sindaco Mauro D’Attis che ha più volte sottolineato l’impegno e la volontà da parte dell’Amministrazione comunale di non voler assolutamente intaccare il rapporto di collaborazione con L’Università di Bari e  Lecce e di voler mantenere gli stessi livelli di finanziamento. Reputiamo indispensabile per la crescita del nostro territorio un rilancio strategico dell’Università, per questo prendiamo in seria considerazione le proposte avallate da entrambi i Rettori dell’Università di Lecce e Bari”.

Sebbene abbiano espresso forti perplessità “su alcuni provvedimenti legislativi nazionali, assunti dal governo attraverso l’applicazione del decreto legge Gelmini, come la razionalizzazione strutturale ed economica delle sedi universitarie e  il blocco del turn over dei docenti, sinergicamente hanno suggerito la costituzione di un consorzio sostenuto dalla collaborazione delle università di Bari e Lecce. La creazione di tale Consorzio, che vedrebbe la partecipazione di enti locali e privati, proporrebbe la realizzazione di corsi interfacoltà, con la presenza di docenti di entrambi gli Atenei e attraverso l’individuazione di un unico plesso funzionale, di riunire la maggior parte delle attività universitarie quali le segreterie e la logistica, con aule, laboratori e biblioteche in comune nonché mense, alloggi e spazi ricreativi”.

Restano, però, alcuni interrogativi, e sono gli stessi studenti a porli: “Quale sito, all’interno della nostra città, potrebbe essere idoneo ad ospitare il Campus Universitario? Quali sono le reali posizioni dell’Amministrazione provinciale, della quale con nostro rammarico, abbiamo dovuto registrare l’assenza di suoi rappresentanti? Nota stonata nel contesto così costruttivo del dibattito, un passaggio del sen. Saccomanno sulla revisione della legge 133, voluta dal Governo di cui il senatore pare aver dimenticato di essere rappresentante e quindi promotore della stessa. Siamo convinti che l’Università oltre ad essere una comunità di docenti e studenti può essere un vero trampolino di lancio per lo sviluppo e l’innovazione del tessuto produttivo del territorio brindisino”.

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