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Sabato, 30 Settembre 2023
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Individua i danni causati alle cellule muscolari dalla mancanza di una proteina. Ma è un precario

BRINDISI – Sono in prima pagina da alcuni giorni, i ricercatori universitari italiani. Quelli per i quali la riforma del governo Berlusconi è sprovvista di fondi. Pur con due o più lauree, numerose pubblicazioni (il biglietto da visita di una vita di lavoro nei laboratori), e non pochi successi il loro status si riassume in una parola sola: precari. Ed oggi ancora di più. Eppure i ricercatori non abbandonano il loro lavoro e tengono alto nella comunità scientifica internazionale il nome di un Paese che vorrebbe metterli in naftalina. E’ uno di loro, cioè un ricercatore a contratto, anche Davide Basco, 29 anni, di Mesagne, che nei giorni scorsi al 15mo Congresso della World Muscle Society a Kumamoto, in Giappone, e prima ancora al 61mo Congresso della Società Italiana di Fisiologia, in settembre a Varese, ha presentato un lavoro sul ruolo di una proteina in alcune gravi patologie muscolari.

BRINDISI ? Sono in prima pagina da alcuni giorni, i ricercatori universitari italiani. Quelli per i quali la riforma del governo Berlusconi è sprovvista di fondi. Pur con due o più lauree, numerose pubblicazioni (il biglietto da visita di una vita di lavoro nei laboratori), e non pochi successi il loro status si riassume in una parola sola: precari.  Ed oggi ancora di più. Eppure i ricercatori non abbandonano il loro lavoro e tengono alto nella comunità scientifica internazionale il nome di un Paese che vorrebbe metterli in naftalina. E? uno di loro, cioè un ricercatore a contratto, anche Davide Basco, 29 anni, di Mesagne, che nei giorni scorsi al 15mo Congresso della World Muscle Society a Kumamoto, in Giappone, e prima ancora al 61mo Congresso della Società Italiana di Fisiologia, in settembre a Varese, ha presentato un lavoro sul ruolo di una proteina in alcune gravi patologie muscolari.

Il lavoro di Basco si intitola ?Riduzione dell?attività muscolare in topi privi del canale per l?acqua Acquaporina-4?. Cosa è l?Acquaporina-4 lo spiega lo stesso Davide Basco: ?Le Acquaporine sono proteine essenziali per il passaggio di acqua attraverso le membrane che rivestono le cellule del nostro organismo. In particolare ? e su questo è concentrata la ricerca di Basco -  l?Acquaporina-4 (AQP4) svolge un ruolo chiave nel sistema neuromuscolare ed è coinvolta in numerose patologie, come l?edema cerebrale, la neuromielite ottica e diverse miopatie, come ad esempio la Distrofia Muscolare di Duchenne?.

Nel lavoro di ricerca condotto su topi privi di questa importante proteina, ?si è osservato che il muscolo scheletrico va incontro ad atrofia muscolare, ossia ad una riduzione della massa, con forti conseguenze sulla capacità motoria: i topi, infatti, manifestano fatica precoce e una ridotta forza di contrazione, confermando quindi il ruolo fisiologico cruciale dell?AQP4 nell?attività del muscolo scheletrico, garantendo la corretta regolazione del volume cellulare e il mantenimento della capacità contrattile?.

La conclusione è ?che molti pazienti affetti da malattie neuromuscolari e neurodegenerative manifestano gravissimi danni all?apparato muscolare, spesso associati a necrosi e atrofia muscolare, che compromettono l?espressione e quindi la funzione dell?AQP4. Ripristinare l?espressione di tale canale per l?acqua nei muscoli affetti da tali miopatie potrebbe costituire un potenziale target per il recupero dell?attività muscolare?.

E non a caso la ricerca del giovane biologo molecolare di Mesagne è una delle 20 selezionate su 400 lavori inviati al comitato scientifico del congresso di Kumamoto. Davide Basco lavora attualmente presso il Dipartimento di Fisiologia generale ed ambientale dell?Università di Bari, nel gruppo guidato dai professori Antonio Frigeri e Maria Svelto, biologi che godono grande prestigio nel campo della fisiologia italiana e internazionale, e si è laureato nel 2004 in Scienze biologiche presso l?Università del Salento, e nel 2006 ha acquisito  la laurea specialistica in Biologia Cellulare e Molecolare presso l?Università di Bari. Nel 2010 ha raggiunto il dottorato di Ricerca (Ph.D.) in Fisiologia e Biotecnologie Cellulari e Molecolari. Ora è ricercatore a contratto, cioè ? come già detto ? precario. Uno di quelli che la riforma dell?Università considera un peso eccesivo per i bilanci della scuola italiana e del Miur.

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