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Intervento/ "Studiare fuori dagli schemi"

“ E’ già un fatto rilevante che l’Occidente riconosca le sue responsabilità storiche” . Questa una delle significative risposte del professore Franco Rizzi.

“ E’ già un fatto rilevante che l’Occidente riconosca le sue responsabilità storiche” . Questa una delle significative risposte del professore Franco Rizzi nel corso del terzo incontro sulle trasformazioni geopolitiche nell’area del Mediterraneo tenutosi giovedì 9 gennaio presso l’Auditorium del Liceo Scientifico "E. Ferdinando" di Mesagne. Davanti ad una platea di studenti e di docenti, hanno dapprima evidenziato la valenza progettuale e formativa dell’evento il dottor Antonio Aresta, il sindaco Franco Scoditti e il dirigente scolastico Vincenzo A. Micia, mentre la presentazione di “Dove va il Mediterraneo?”, libro che ha dato il titolo alla conferenza-dibattito, è spettata alla professoressa Adele Rini.

E veramente di una conferenza-dibattito, o ancor meglio di una lezione interagita, si è trattato grazie all’ampia relazione del professor Rizzi. Da esperto studioso della disciplina storica, il docente ha fornito le coordinate per una lettura del reale che “ superi l’istantaneità”, ha sottolineato il significato di rottura “ mentale e culturale” che le rivolte del Mediterraneo hanno rappresentato al di là della giornalistica retorica sulla “primavera araba”, ha denunciato i “mali del colonialismo”, ha invitato a recuperare la dimensione diacronica dato che è “impossibile costruire il futuro, se non si sa da dove si viene” e neppure è possibile costruire l’Europa se non si conosce e riconosce il proprio passato.

E l’Europa appunto dovrà riconoscere “le sue responsabilità storiche”, mettere da parte il “tornaconto economico” e tentare di comprendere un processo di cambiamento che manifesta tutta la sua instabilità e che certamente va proiettato in tempi assai lunghi, quelli che le idee richiedono per affermarsi, nonostante le possibili accelerazioni dei social network. Stimolanti e diverse allora le sollecitazione venute dalle parole del professore Rizzi e come tali sono state accolte dal pubblico, al punto da permettere, come si diceva, una lezione interattiva.

L’auspicio già formulato dal preside Micia che i ragazzi potessero studiare fuori da schemi prestabiliti, allargare i propri orizzonti ed usufruire nella scuola di strumenti adeguati per affrontare il futuro pare essersi così concretizzato e aver cominciato a dare i suoi frutti nell’ambito del pluriennale progetto di collaborazione con l’Università del Salento e il Comune di Mesagne.

*docente Liceo E.Ferdinando - Mesagne

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