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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La più antica Torah datata dal Cedad

BRINDISI – Oggi la Biblioteca Universitaria di Bologna può affermare di essere in possesso del più antico rotolo ebraico noto con il testo completo della Torah, e lo deve alla combinazione tra l’intuito di un professore ordinario di Ebraico e le tecnologie del Cedad.

BRINDISI – Oggi la Biblioteca universitaria di Bologna può tranquillamente affermare di essere in possesso del più antico rotolo ebraico noto con il testo completo della Torah, e lo deve alla combinazione (tutta scientifica) tra l’intuito di un professore ordinario di Ebraico, Mauro Perani, che lavora presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, sede di Ravenna, e le tecnologie del Cedad, il Centro di radio datazione con acceleratore lineare dell’Università del Salento, con sede in Cittadella della Ricerca a Brindisi, diretto dal professore ordinario di Fisica applicata Lucio Calcagnile.

Perani, durante la redazione del nuovo catalogo dei manoscritti ebraici della Biblioteca Universitaria di Bologna, ha rilevato incongruenze sostanziali nella datazione stimata da Leonello Modona, un ebreo originario di Cento che lavorò per anni come bibliotecario alla Bub, e che nel suo catalogo del 1889, riteneva il rotolo risalente al 1600, e ne descriveva la grafia come “un carattere italiano piuttosto goffo, in cui alcune lettere, oltre le solite coroncine e apici portano delle appendici non comuni e strane”.

Il professor Perani, esaminando nuovamente il rotolo ai fini della nuova catalogazione, si è accorto che la grafia orientale era, in realtà, molto elegante e raffinata, mentre le caratteristiche grafiche e la struttura testuale risultavano atipiche e molto più antiche del Seicento. Il testo del rotolo della Bub, infatti, non tiene presente e non rispetta le regole fissate da Maimonide (morto nel 1204), che fissò in maniera definitiva tutta la normativa rabbinica relativa alla scrittura del Pentateuco. Compaiono ad esempio caratteristiche grafiche assolutamente proibite ai copisti dopo la codificazione maimonidea.

Perciò il rotolo doveva essere il frutto di un lavoro precedente. Il responso definitivo a questa nuova ipotesi, è stato affidato al Cedad (che è una società del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di Unisalento) e ai ricercatori diretti dal professore Calcagnile. Nel grande laboratorio in Cittadella della Ricerca sono arrivate così alcune parti del rotolo, che reca la segnatura “Rotolo 2”, è di morbida pelle ovina, lungo 36 metri e alto 64 centimetri, e contiene il testo completo della Torah in ebraico: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.

Il risultato dell’indagine – di cui è stato ovviamente informato il Ministero dei beni Culturali - ha portato l’origine del Pentateuco ad un passato ben più lontano, confermando la tesi di Perani. La datazione del Cedad fissa l’origine del rotolo tra il 1155 e il 1225, con un livello di confidenza superiore al 95% è stata il risultato – spiega Lucio Calcagnile - di uno studio complesso effettuato su numerosi minuscoli campioni prelevati dal rotolo. La misura degli isotopi dei carbonio è stata effettuata con l’acceleratore Tandetron con la tecnica della spettrometria di massa ultrasensibile.

Si tratta di un altro “giallo” storico risolto grazie alla tecnologia e alla sinergia tra fisici e studiosi sul campo. Il Cedad si è affermato infatti, nel corso degli anni, come punto di riferimento sia a livello nazionale che internazionale nel campo dello sviluppo ed applicazione di tecnologie avanzate per la diagnostica dei beni di interesse culturale, storico ed archeologico.

Nel centro diretto dal professore Calcagnile si utilizzano la datazione con il radiocarbonio ed altri isotopi mediante spettrometria di massa ultrasensibile fino a milioni di anni; l’analisi dei materiali mediante tecniche nucleari (Pixe: Particle Induced X-Ray Emission e Pige: Particle Induced Gamma Ray Emission) non distruttive in aria; l’analisi dei materiali mediante Rbs(Rutherford Backscattering Spectrometry); l’impiantazione ionica di alta energia; le analisi con tecniche di spettroscopia nucleare ad elevata risoluzione spaziale.

 

 

 

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