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Venerdì, 29 Marzo 2024
scuola Ostuni

La protesta degli studenti: occupate in mattinata Piazza della Libertà e La Scalinata

OSTUNI - Da ieri è cominciata la protesta degli studenti ostunesi. Ieri infatti l’Uds ha organizzato un sit-in spontaneo in piazza della Libertà in cui, divisi per gruppi di lavoro, i partecipanti hanno letto e commentato insieme il Ddl Gelmini. “Abbiamo scelto di cominciare la protesta con questo gesto proprio per dimostrare che non siamo facinorosi e siamo davvero preoccupati per quanto sta avvenendo”, spiega Martina Carpani.

OSTUNI - Da ieri è cominciata la protesta degli studenti ostunesi. Ieri infatti l’Uds ha organizzato un sit-in spontaneo in piazza della Libertà in cui, divisi per gruppi di lavoro, i partecipanti hanno letto e commentato insieme il Ddl Gelmini. “Abbiamo scelto di cominciare la protesta con questo gesto proprio per dimostrare che non siamo facinorosi e siamo davvero preoccupati per quanto sta avvenendo”, spiega Martina Carpani.

Una volta studiata la Riforma e compresa la gravità della situazione, è stato indetto uno sciopero partito da tutte le scuole superiori. Stamattina dalle 8 alle 12 tutti i ragazzi si sono ritrovati in Piazza della Libertà e si sono divisi in gruppi di lavoro su Riforma (in piazza della libertà), Diritto allo studio (sulla scalinata Antelmi), elaborazione documenti (piazza Sant'Oronzo) proprio per dibattere ed affrontare la protesta in modo consapevole e proficuo.

“La preoccupazione per l’impoverimento dell’università a causa degli ingenti tagli, della restrizione degli spazi democratici e per l’ effettivo sgretolamento del diritto allo studio a discapito soprattutto dei meritevoli è davvero diffusa”, denuncia l’Uds.

“Infatti questa Riforma non ci valorizza, ma mette al margine della società il futuro di questo Paese che sarà costretto alla fuga o al precariato. Pertanto abbiamo scritto un appello indirizzato al mondo del lavoro, della conoscenza, dell'associazionismo per scendere insieme in Piazza il 14 dicembre in occasione della sfiducia al Governo Berlusconi, creando un'alleanza sociale che metta al centro i beni comuni. La manifestazione non vogliamo sia interpretata come l'ennesimo atto di anti-berlusconismo stile NO B-DAY, ma anzi come una giornata di rivendicazione dei propri diritti, a cominciare da quello di sapere, ricca di spessore e contenuti politici”.

L'appello degli studenti di Ostuni

“Siamo studentesse e studenti Ostunesi, un giorno, se ce lo permetteranno, saremo universitari; pertanto il DDL Gelmini ci tange particolarmente. Siamo stanchi di essere considerati una generazione di numeri: numeri che alzeranno il Pil di questo Paese, numeri sui registri delle nostre classi, numeri sulle tessere dei partiti. La verità è che siamo ragazzi con sogni ed aspettative da cui queste manovre ci allontano sempre di più.

La nostra è una protesta autonoma che nasce dalla volontà di poter scegliere consapevolmente e liberamente il nostro futuro. Siamo infatti una generazione cresciuta con l’ombra della precarietà, ma con le manifestazioni di questi giorni stiamo cercando di riscattare il nostro avvenire attraverso certezze. Non c’è mai stato in Italia, da 20 anni a questa parte, un movimento di questa portata, che a partire da monumenti e simboli della nostra storia tenti di mettere nuovamente la cultura al centro della discussione politica. Occorre che tutti aprano gli occhi e si rendano conto di quanto sia grave tagliare sul futuro di questo Paese e delegittimare i giovani del ruolo centrale che ricoprono nella società.

Purtroppo, a causa delle politiche di smantellamento della democrazia e della scuola Pubblica, sempre più de-finanziata a favore della Privata, si torna ad un progetto di canalizzazione precoce della società secondo cui solo chi avrà un portafoglio sufficientemente “pieno” potrà permettersi gli studi. Noi, in particolare perché studenti meridionali e che probabilmente saranno costretti ad abbandonare le proprie radici, siamo molto preoccupati per ciò che sta avvenendo e la nostra rabbia cresce sempre di più.

Sono la nostra rabbia e la nostra voglia di libertà, infatti, che ci spingono a ribellarci rivendicando i diritti che ci sono stati tolti all’interno di questo tremendo attacco generalizzato. Consideriamo il sapere come un bene comune, non da destinare a pochi, ma da considerare come mezzo fondamentale per nutrire le scarne coscienze critiche dei giovani italiani, sempre più sviate dal mito del falso successo.

Vogliamo rivolgere questo appello a tutti i movimenti ed i cittadini che, proprio come noi, rivendicano i diritti che hanno perso. Pensiamo ai cassintegrati, ai precari, ai nostri docenti, ai movimenti ambientalisti, a tutti coloro che si sentono lesi dalle politiche scellerate di questo Governo.

Il 14 Dicembre vi invitiamo a scendere in piazza con noi, per creare una nuova alleanza sociale che spinga la politica a tornare a preoccuparsi dei bisogni dei cittadini mettendo da parte i propri e che sia capace di influenzare le scelte di Palazzo con la propria voce ed elaborazione.

Bisogna lottare tutti i giorni affinchè, anche nel nostro piccolo, le pratiche di democrazia ed interesse sovvertano l’egoismo e l’avidità che stanno imperando in Italia e di cui la politica è solo lo specchio. La nostra non sarà una manifestazione per chiedere le dimissioni del Governo, simile ad uno dei tanti No B-day, ma vogliamo puntare sui contenuti politici elaborati da ogni movimento per arricchirla di spessore e significato.

Se il Governo verrà sfiduciato e di conseguenza il Ddl non passerà, noi avremo vinto solo una battaglia, ma non la guerra. Infatti non ci fermeremo qui poiché esigiamo da parte di chiunque prenda in mano le redini del Governo Italiano dopo Berlusconi una politica di confronto ed ascolto degli studenti con la consapevolezza che il futuro di questa nazione dipende dall’istruzione e dal lavoro. Inoltre la protesta fino a quella data non si fermerà! Infatti abbiamo già programmato per Domenica interventi tra il primo ed il secondo tempo delle partite di calcio e basket che si giocheranno con la calata di alcuni striscioni in quell'occasione”.

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