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La spending review sfratta le scuole

L'Itis Majorana BRINDISI – La mannaia della spending review rischia di abbattersi anche sugli studenti delle scuole superiori brindisine. Gli eccessivi canoni di locazione di alcuni istituti potrebbero infatti indurre la Provincia a innescare una girandola di trasferimenti.

BRINDISI – La mannaia della spending review rischia di abbattersi anche sugli studenti delle scuole superiori brindisine. Gli eccessivi canoni di locazione di alcuni istituti potrebbero infatti indurre la Provincia a innescare una girandola di trasferimenti nei quali dovrebbero restare coinvolti il liceo scientifico Enrico Fermi, l’Industriale Majorana, il Nautico Carnaro, il Tecnico commerciale Marconi-Flacco, l’Istituto professionale per i servizi sociali Morvillo-Falcone e l’Industriale Fermi di Francavilla Fontana. In gioco ci sono il diritto allo studio e la sicurezza di centinaia di ragazzi.

Per questo, nella giornata di ieri, una delegazione di genitori, accompagnata dai rappresentanti della Cgil Scuola, ha incontrato Cesare Castelli, commissario straordinario della Provincia . Quest’ultimo ha spiegato di dover far fronte a due problematiche di carattere economico: i tagli pari a oltre 9 milioni di euro disposti dallo Stato nell’ottica del contenimento delle spese della Pubblica amministrazione; gli esorbitanti costi d’affitto dell’edificio di viale Porta Pia che ospita il Fermi (circa 320mila euro l’anno) e dell’immobile di via Montebello che ospita il Majorana (circa 280mila euro l’anno).

“Ma non possono essere i ragazzi – dichiara Michela Almiento, segretario provinciale della Cgil – a pagare lo scotto della spending review. Abbiamo chiesto un’informativa all’ente provinciale. Abbiamo chiesto al commissario, alla luce della vertenza che si è creata in questi giorni, di mettere in atto i trasferimenti, solo nel momento in cui sia stato garantito il diritto alla studio degli allievi e la sicurezza di tutte le persone che saranno coinvolte nell’operazione”.

Il piano di trasferimenti allo studio della Provincia pare preveda una reazione a catena fra il Majorana, il Morvillo-Falcone e il Marconi-Flacco. Alcune classi del Flacco, in particolare, potrebbero trasferirsi presso il Morvillo, che già ospita alcune decine di ragazzi del Majorana, ma ha ancora locali disponibili per altre classi. Almeno due o tre corsi del Majorana, invece, potrebbero trovare ospitalità presso i locali del Flacco.

La valvola di sfogo dello scientifico Fermi potrebbe essere lo scientifico Monticelli di via Nicola Brandi. Gli studenti del Carnaro, invece, saranno forse costretti a effettuare degli spostamenti presso i laboratori di altre scuole situate in via Brandi, nell’arco della stessa giornata scolastica. “Vorremmo – ripete la Almiento – che tutte le operazioni siano fatte nella massima serenità per tutti”.

E l’associazione dei consumatori Adoc, a tal proposito, propone di trasferire i corsi in esubero presso un edificio del Consorzio Asi situato nella zona industriale, costruito e mai entrato in funzione. “Ci pare opportuno – si legge in un comunicato stampa dell’Adoc - suggerirne l’utilizzo per non decretarne il totale abbandono premesso che è dotato di spazi all’aperto, mensa e locali che potrebbero prestarsi alle esigenze di moderni istituti in linea con quanto messo in pratica dall’Istituto “Majorana” in tutti questi anni”.

Contattato in mattinata, il provveditore agli studi Francesco Capobianco spiega di non essere coinvolto direttamente nella querelle (“come ufficio scolastico provinciale – dichiara il provveditore – non siamo protagonisti in prima persona, è la Provincia che si occupa degli edifici”), ma al contempo cerca di gettare acqua sul fuoco. “Non ci saranno – assicura Capobianco – conflittualità. Se lavoreremo con la saggezza che contraddistingue gli enti locali, risolveremo questo problema, senza che siano i ragazzi a doverne pagare le conseguenze”.

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Nota del comitato dei genitori del Fermi

In relazione all'articolo sulla Vs Home page dal titolo "La  Provincia taglia, scuole senza più sede. La Cgil: "Non si tocchi il diritto allo studio", a firma di Gianluca Greco, Vi preghiamo di evidenziare che l'Associazione Genitori Liceo Scientifico Fermi di Brindisi non ha incontrato il Commissario della Provincia, dott. Castelli, il suo vice, dott. Grassi, il segretario generale, dott. De Magistris, e la dirigente dott.ssa Prete, "accompagnata dai rappresentanti della Cgil Scuola".

Tale affermazione è completamente falsa: la nostra delegazione era allargata al presidente e al vice presidente d'Istituto, nonché alla dirigente scolastica, prof. Quarta, e al segretario amministrativo della stessa scuola.L'associazione Genitori del Liceo Scientifico Fermi di Brindisi è un'associazione apolitica e apartitica e non ha bisogno di essere accompagnata da alcuno.E' vero si, che dopo il nostro incontro la delegazione dell'Ente Provincia ha incontrato i rappresentanti della Cgil Scuola.

Non permettiamo a nessuno di utilizzare e accostare l'associazione a partiti e/o sindacati, come in questo caso. Ci preme, altresì, evidenziare che i contatti e i rapporti con l'Istituzione Provincia sono improntati al rispetto reciproco e nell'ottica di una fattiva collaborazione nell'interesse, unico, di salvaguardare la didattica scolastica dei nostri figli/studenti e limitare al minimo i disagi per la famiglie.Quanto sopra per una puntuale e corretta informazione.
Risposta di BrReport: Non riusciamo a capire la ragione del tono utilizzato per questa precisazione, e non riusciamo nemmeno a capire dove sia la strumentalità nell'accostamento dell'azione del comitato a quella della Cgil Scuola o il secondo presunto fine di ciò. Il tono è spropositato soprattutto a confronto con quello adottato invece nei confronti dell'istituzione. Abbiamo capito. Buona fortuna, e speriamo che non dobbiate avere bisogno dei sindacati per difendere i diritti dei vostri figli, che ad ogni buon conto hanno anche le loro organizzazioni, che si sono dimostrate combattive e con le idee chiare.
 

 

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