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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Le aule del futuro sono già realtà

BRINDISI - Per gli studenti del Majorana è l’aula del futuro ed è un progetto che guarda così avanti da sembrare una simulazione virtuale. Invece c’è, si trova all’interno dell’istituto tecnico industriale che è fiore all’occhiello dell’istruzione italiana: pareti blu e verdi, parquet, tre computer, tre maxi schermi di cui almeno un paio touch screen. Uno di questi è quello che si vede in tv e che i giornalisti utilizzano per le rassegne stampa.

BRINDISI - Per gli studenti del Majorana è l'aula del futuro ed è un progetto che guarda così avanti da sembrare una simulazione virtuale. Invece c’è, si trova all’interno dell’istituto tecnico industriale che è fiore all’occhiello dell’istruzione italiana: pareti blu e verdi, parquet, tre computer, tre maxi schermi di cui almeno un paio touch screen. Uno di questi è quello che si vede in tv e che i giornalisti utilizzano per le rassegne stampa.

Negli armadietti sono catalogati una serie di tablet (quasi tutti iPad), in un altro ci sono invece i netbook. Per rispondere ai quiz si usa lo smartphone e la percentuale di risposte esatte appare online in tempo reale. Il registro è elettronico, ma questa non è una novità. La novità vera, per il Majorana di Brindisi, è che l’aula del futuro è in realtà un’aula del presente. Esiste già, ne stanno per essere allestite altre sette.

Sgabelli al posto delle solite sedioline traballanti, niente banchi, ma tavoli rotondi per creare gruppi di lavoro. Pouf per i momenti di relax e, ovviamente wifi per consentire a tutti i ragazzi di essere in rete e di condividere i contenuti del proprio lavoro, quale che sia la materia.

Si studia con tablet e con il ‘book in progress’, progetto ideato dal preside del Majorana di Brindisi: libri scritti dai docenti a costo zero, ora assegnati agli alunni sul tablet che viene loro consentito di acquistare ad inizio anno scolastico, con la possibilità di rateizzare un importo che è comunque inferiore al  costo annuo del materiale didattico ‘tradizionale’.

“In queste aule prevediamo – spiega il preside Giuliano – di affrontare una didattica completamente diversa, suddividendo il gruppo classe e quindi pensando a nuovi ritmi di apprendimento e a nuovi tempi di apprendimento”.

A scuola il preside si confonde tra i ragazzi tanto da passare inosservato quando si aggira nei corridoi. Un gruppetto gli si avvicina per parlare di un memorial da organizzare per un compagno che non c’è più. Non c’è bisogno di lunghe attese per ottenere una firma e un’autorizzazione. Quei ragazzi sono l’orgoglio di Giuliano, la scuola che ha saputo inventare è una delle soddisfazioni più grandi: “Amo il mio lavoro”.

Oggi a frequentare il Majorana ci sono 1.200 ragazzi, sedici classi sono in un altro istituto, il Morvillo Falcone, perché nella sede principale tutti non ci stanno. Per le iscrizioni si fa la fila, anche di notte, ma si fa in modo di accogliere tutti, di non lasciare fuori nessuno degli aspiranti studenti.

Ora uno dei ragazzi è in Cina, altri sono in Galles per uno stage. La scuola è perennemente in contatto con altre realtà europee, nonché con l’università.  Dopo il book in progress, il tablet a scuola, ora è la volta di un’aula ‘hi-tech’. Il bello è che è proprio tutto vero, oltre che già operativo.

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