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Martedì, 23 Aprile 2024
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L'Usr: "Niente aule alla Bartolo Longo"

LATIANO – L’Ufficio Scolastico Regionale con una delibera datata 16 ottobre 2012, ha accolto le ragioni alla protesta dei genitori e docenti della scuola primaria di Latiano “Bartolo Longo”, e la nota di protesta inoltrata dalla Flc Cgil dalla stessa segreteria confederale. Alla scuola privata secondaria “Monsignor Armando Franco”, a decorrere dall’anno scolastico in corso, è stata revocata la parità per non aver fornito idonea documentazione all’Usr nei tempi dovuti, e “per gravi irregolarità di funzionamento relativi proprio alla mancanza di una sede idonea”, fa sapere la Cgil in una nota stampa. Il Comune di Latiano ha annullato la delibera di concessione dei locali.

LATIANOL’Ufficio Scolastico Regionale con una delibera datata 16 ottobre 2012, ha accolto le ragioni alla protesta dei genitori e docenti della scuola primaria di Latiano “Bartolo Longo”, e la nota di protesta inoltrata dalla Flc Cgil dalla stessa segreteria confederale. Alla scuola privata secondaria “Monsignor Armando Franco”, a decorrere dall’anno scolastico in corso, è stata revocata la parità per non aver fornito idonea documentazione all’Usr nei tempi dovuti, e “per gravi irregolarità di funzionamento relativi proprio alla mancanza di una sede idonea”, fa sapere la Cgil in una nota stampa. Il Comune di Latiano ha annullato la delibera di concessione dei locali.

Alla scuola paritaria Armando Franco, il 25 settembre scorso, l’amministrazione comunale di Latiano aveva infatti concesso in comodato d’uso, con una seduta straordinaria della giunta comunale, dei locali pubblici. Questi erano stati sottratti alla scuola pubblica “Bartolo Longo”. Le proteste dei genitori e docenti sono partite subito. Gli stessi hanno immediatamente interpellato e coinvolto i sindacati e chiedendo, inoltre, spiegazioni al dirigente dell’Ambito Territoriale dell’Usr di Puglia, Francesco Capobianco, senza ricevere risultati.

Ma una prima, giusta, risposta arriva oggi direttamente dal Miur della Puglia: “La scuola Armando Franco non aveva i requisiti per offrire un servizio pubblico di qualità  agli studenti”. La decisione del Miur è stata comunicata dalla Cgil Brindisi, attraverso una missiva. “Eppure avevamo dovuto registrare forti pressioni - scrive Michela Almiento, segretaria generale della Cgil Brindisi - sull’intera comunità della scuola statale coinvolta, cui era stata imposta con una delibera comunale, a nostro avviso illegittima, la rinuncia agli spazi dedicati alle attività laboratoriali per regalarli all’istituto privato.  Dopo il provvedimento adottato dall’Ufficio Scolastico Regionale anche il Comune si è ravveduto annullando la delibera”.

“Alla luce di quanto accaduto, possiamo oggi  affermare, - continua Michela Almiento - con convinzione, che non erano quindi così ‘puerili e banali’ le domande che, come Cgil, avevamo rivolto al Dirigente dell’ Ambito Territoriale di Brindisi, Capobianco, e al sindaco di Latiano, Antonio De Giorgio. Domande che nascevano dal dubbio di legittimità di una serie di azioni messe in campo per rispondere alle richieste della scuola privata a scapito della scuola pubblica, e dalla preoccupazione che si stessero sottovalutando una serie di questioni relative alla qualità dell’offerta formativa e alla garanzia del rispetto delle norme sul piano igienico- sanitario, della vigilanza e della sicurezza,  a tutela di tutti gli alunni e di tutto il personale interessato”.

Francesco Capobianco, però, non ha dato le dovute risposte ai sindacati. “Ha preferito rilasciare dichiarazioni opinabili, preoccupato più a screditare l’immagine e il ruolo della Segreteria Generale della Cgil di Brindisi (tanto da “dimenticare”  che sia accreditata presso l’Ente per le relazioni sindacali dal lontano 1996) piuttosto che ad approfondire le motivazioni della protesta.  Auspichiamo che l’evolversi della vicenda in questione abbia chiarito definitivamente che, come CGIL, volevamo solo un sereno confronto di merito” conclude nel comunicato stampa la Cgil di Brindisi.

Inoltre, la Cgil di Brindisi, fa sapere che ha inviato una richiesta d’incontro al dirigente dell’Ambito Territoriale di Brindisi, Francesco Capobianco, per evitare che quanto accaduto interrompa una storia territoriale di corrette relazioni dell’intero sindacato  con l’Ente, al fine di ricomporre i rapporti all’insegna del reciproco rispetto e riconoscimento dei ruoli.

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