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Numero chiuso, protesta Link

LECCE - Sono iniziati oggi i test d’ingresso previsti per 15 dei 28 corsi di laurea triennale dell’Università del Salento. I primi studenti ad esservi sottoposti sono stati quelli di Ingegneria.

LECCE - Sono iniziati oggi i test d’ingresso previsti per 15 dei 28 corsi di laurea triennale dell’Università del Salento. I primi studenti ad esservi sottoposti sono stati quelli di Ingegneria, ai quali seguiranno quelli di Economia aziendale ed Economia e finanza, Lingue lettere e comunicazione interculturale, Scienza e tecnica della mediazione linguistica, Biotecnologie, Ottica e optometria, Scienze biologiche, Scienze e tecnologie dell’ambiente, Servizio sociale, Pedagogia dell’infanzia e Scienze e tecniche psicologiche.

Le origini del numero chiuso risalgono alla legge 264/99 che prevedeva questo tipo di selezione esclusivamente per le facoltà di Medicina, Veterinaria, Architettura e Odontoiatria lasciando libere di scegliere le amministrazioni delle altre facoltà. Queste scelte, celate dietro la presunta volontà della direttiva europea, non si adattano perfettamente a ciò che, invece, afferma l’art. 34 della Costituzione italiana, ovvero che il Paese deve garantire ai cittadini il “diritto di raggiungere i gradi più alti negli studi”.

Questi sono i motivi per i quali l’ente di coordinamento universitario Link Lecce ha, già da questa mattina, organizzato alcune manifestazioni per raccogliere più testimonianze possibili contro l’utilizzo e la diffusione del numero chiuso per le facoltà dell’Università del Salento. “Crediamo che in questi anni” - affermano i rappresentanti di Link - “si sia consumato un vero e proprio ricatto ingiustificato, che presenta il numero chiuso come l’unica soluzione possibile per salvaguardare la qualità della didattica nonostante i problemi di tipo infrastrutturale, le scarse risorse economiche e l’insufficienza di docenti che caratterizzano l’Università italiana.”

Ritengono, inoltre, che i generali problemi presenti nelle infrastrutture, le scarse risorse economiche e la carenza di docenti siano il frutto di inadatti e controproducenti provvedimenti messi in atto dai vari Governi che si sono susseguiti, dalla legge 133/08 alla riforma Gelmini, alla Spending Review, al recente decreto Ava del ministro Profumo. I continui tagli alle risorse economiche e al corpo docente hanno fatto si che i provvedimenti, tra l’altro necessari, venissero applicati a scapito degli studenti, che si trovano ora ad essere esclusi dal sistema di formazione perchè non riescono a superare i test.

La maggior parte di loro, inoltre, sono costretti ad emigrare in altre città, pesando gravemente sulla propria famiglia, oppure sono costretti a cercare altri percorsi di studio. Il diritto all’istruzione e allo studio vengono, così, letteralmente calpestati. “E’ giusto che siano gli studenti a doverne pagare le conseguenze? Noi pensiamo di no”- affermano i portavoce di Link - “Continueremo a mettere in campo azioni nelle successive date del test per i restanti corsi a numero programmato del nostro Ateneo; inoltre avvieremo un monitoraggio per capire quanti studenti quest’anno resteranno esclusi dall’accesso alla formazione nell’Università del Salento.”

Ciò che viene a gran voce richiesto è un investimento sul diritto allo studio, sulla didattica e sulla ricerca dell’Università Italiana, affinchè questa sia realmente accessibile a tutti e lo studente possa liberamente scegliere cosa e dove studiare.

 

 

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