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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Quanto ci costa mangiare a scuola

Anno scolastico nuovo e servizio di mensa iniziato quasi in tutta la provincia di Brindisi. Al via anche gli aumenti per i buoni pasto dagli asili alle scuole primarie. La rivolta in Italia, tra genitori e il caro mensa è già iniziata da qualche giorno. Nel Brindisino sono ancora pochi i comuni che hanno dato il via alla refezione scolastica: l'1 ottobre è stato il primo giorno per bambini e studenti di Fasano, Ostuni, Ceglie Messapica, Torchiarolo, Mesagne, Cisternino e San Pietro Vernotico, gli altri comuni inizieranno a cavallo tra il mese in corso e novembre.

Anno scolastico nuovo e servizio di mensa iniziato quasi in tutta la provincia di Brindisi. Al via anche gli aumenti per i buoni pasto dagli asili alle scuole primarie. La rivolta in Italia, tra genitori e il caro mensa è già iniziata da qualche giorno. Nel Brindisino sono ancora pochi i comuni che hanno dato il via alla refezione scolastica: l'1 ottobre è stato il primo giorno per bambini e studenti di Fasano, Ostuni, Ceglie Messapica, Torchiarolo, Mesagne, Cisternino e San Pietro Vernotico, gli altri comuni inizieranno a cavallo tra il mese in corso e novembre.

La crisi e la spending review per i Comuni ha ricadute anche sulla scuola.  Rincari sui buoni pasto per le famiglie brindisine quasi al 50% a Fasano, e del 20% a Carovigno. La revisione della spesa pubblica mette a dura prova le amministrazioni della provincia di Brindisi che, in alcuni casi, hanno dovuto rincarare i prezzi dei buoni pasto dalle scuole dell'infanzia a quelle primarie.

Fasano: “Il servizio mensa è iniziato lo scorso primo ottobre – ha detto a BrindisiReport.it Paola Guarini,  l’addetta stampa del Comune –. La tariffa mensile quest’anno per il primo figlio è di 56 euro, per il secondo  di 45 euro e per il terzo di 40.  C’è stato un rincaro tra il 40 e 50 per cento rispetto al 2011. Le famiglie che hanno un reddito da 0 fino a 6 mila euro, avranno l'esenzione totale mentre per chi ha un reddito dai 6 mila e 01 euro fino ai 12 mila euro, la tariffa mensile verrà dimezzata. Giovedì 4 ottobre, la giunta discuterà l’approvazione di una terza delibera su un’ulteriore rimodulazione dei parametri reddituali (la prima delibera è stata fatta a giugno scorso, e la seconda ad agosto, ndr)”.

Proprio questa mattina, gli assessori di Fasano, Giuseppe Vinci (Servizi sociali) e Renzo De Leonardis (Pubblica istruzione), a sorpresa si sono recati in due plessi della scuola per l’infanzia, per controllare il funzionamento della mensa scolastica. L’assessore alla Qualità dei servizi, Nicola Mola, effettuerà gli stessi controlli, ma in altri plessi, nei prossimi giorni. Vinci si è recato al plesso “Barsento”, a Fasano, mentre De Leonardis al plesso di via Eroi dello Spazio, nella frazione di Pezze di Greco. Entrambi hanno verificato “la soddisfazione espressa dai piccoli utenti e dalle insegnanti sul menu della giornata – affermano – ed anche la buona situazione sul piano igienico-sanitario”.

Anche ad Ostuni la mensa scolastica è iniziata lo scorso lunedì. “Sono esentate dal pagamento dei blocchetti per i pasti – ha detto il sindaco Domenico Tanzarella – le famiglie disagiate, l’elenco ci viene fornito dai servizi sociali”. Il comune di Ostuni fa pagare alle famiglie una tassa iniziale di 130 euro per l’avvio del servizio di refezione mentre la tariffa mensile per il primo figlio è pari a 25 euro (20 pasti al mese; 10 pasti 12,50 euro), per il secondo e terzo figlio i genitori hanno uno sconto del 50% ma solo per la tassa iniziale.

Ceglie Messapica è il terzo comune in provincia di Brindisi ad aver dato il via alla refezione scolastica lo scorso 1 ottobre. A descrivere la situazione è l’assessore alla Pubblica Istruzione della città, Nicola Ciracì: “Non c’è stato nessun aumento rispetto al 2011. Le tariffe dei buoni mensa vanno in base alle fasce di reddito: fino a 2.500 euro il buono pasto costa 1,55 euro, con un reddito da 2,500 a 7,500 euro il buono pasto è di 1,80 euro mentre con un Isee fino a 12,500 euro è di 1,95, e superiore a 12,500 il buono pasto è pari a 2,15 euro”.

Quarta città ad aver avviato la refezione scolastica lo scorso lunedì è San Pietro Vernotico. “Le tariffe non sono aumentate – fa sapere il primo cittadino Pasquale Rizzo – La tariffa totale giornaliera è di 6,82 euro, di cui 2 euro sono a carico dei genitori mentre la restante parte del Comune. Sono esenti dal pagamento le fasce più deboli che i servizi sociali conoscono già”.

Cambia la situazione nel comune di Torchiarolo, sempre a Sud di Brindisi. Il sindaco Giovanni Del Coco  conferma che “il servizio mensa è iniziato il primo ottobre. Gli aiuti alle famiglie disagiate sono assicurati dal comune e la refezione scolastica è uguale per tutti al costo di un euro al giorno per le famiglie con un Isee fino a 5 mila euro;  Buoni pasto al costo di 2 euro per Isee da 5.001 mila euro a 10 mila euro; e ticket da 2,50 euro per Isee da 10.001,00 euro in poi".

"L’amministrazione, - continua il sindaco Del Coco - su presentazione di apposita richiesta esonera dal pagamento particolari categorie quali disabili, minori affidati e illegittimi. Con dichiarazione Isee inferiore a 5 mila euro, il secondo figlio pagherà il 50% del ticket. Esenzione parziale del pagamento ticket mensa scolastica per le famiglie con tre figli (esenzione solo per il terzo figlio) specificando che per ottenere l’esonero va fatta apposita richiesta”.

Anche Mesagne ha già dato il via alla mensa scolastica il primo ottobre. La consigliera delegata alla Pubblica Istruzione, Teresa Saracino, spiega: “Sono i servizi sociali con la collaborazione dei dirigenti scolastici che ci indicano le situazione familiari più disagiate e con difficoltà economica; Le tariffe dei buoni pasto per quest’anno sono divise per fasce di reddito”.

"Il servizio mensa a San Vito dei Normanni – fa sapere l’assessore Vincenzo Nigro– inizierà il 29 ottobre prossimo. I ticket verranno divisi per fasce reddituali ma intanto il buono per la scuola dell’infanzia è pari a 2,40 euro al giorno mentre per i bambini che frequentano al scuola primaria sarà pari a 2,80 euro. Le notizie più dettagliate verranno rese note presso l’ufficio comunale dell’assessorato ai servizi sociali”.

Nella città di Cisternino, la mensa è stata avviata sempre lo scorso primo ottobre. A dirlo, è il sindaco Donato Baccaro  “Dall’1 ottobre 2012 al 31 maggio 2013 sarà effettuato il servizio comunale di refezione scolastica per l’anno scolastico 2012/2013 in favore dei bambini della scuola dell’infanzia e degli alunni delle classi a tempo pieno della scuola primaria”.

“Le tariffe contributive a carico delle famiglie sono le seguenti – dice Baccaro -. Isee inferiore a 7.500 euro esenzione totale; da 7.500,01 euro a  15 mila euro il valore del buono pasto sarà di 3 euro per la scuola infanzia mentre 3,50 euro per la scuola primaria; invece, con un reddito da 15.000,01 euro a 30 mila euro il valore buono pasto sarà di 3,50 euro per la  scuola dell’infanzia e 4 euro per la scuola primaria; da 30 mila euro o mancata presentazione Isee valore buono pasto 4 euro per la scuola infanzia mentre 5 euro scuola primaria; il costo del blocchetto da 25 e da 50 buoni pasto varia in base alle suddette tariffe contributiva. Coloro che sono in possesso di biglietti residuati dallo scorso anno scolastico, sono invitati a presentarsi presso l’Ufficio Pubblica Istruzione, per il relativo conteggio e vidimazione”.

Il 15 ottobre prossimo toccherà a Carovigno.  La dirigente D’Adamo dell’ufficio delegato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione fa sapere che il servizio di refezione inizierà a metà mese e che c’è stato un rincaro rispetto al 2011 infatti le famiglie con un figlio a carico pagheranno 2,40 euro (rispetto all’euro e ottanta del 2011) mentre dal secondo figlio in poi il buono pasto costerà 1,90 euro (nel 2011 1,55 euro).

Anche ad Oria la mensa sarà avviata il 15 ottobre – così come sottolinea il primo cittadino, Cosimo Pomarico.  “I casi più gravi, le famiglie con difficoltà economiche – ha detto il sindaco al telefono – saranno esenti dal pagamento dei ticket per la mensa”. Ma non ha voluto, Pomarico, indicarci la spesa mensile e/o giornaliera per la refezione scolastica. Anche l’assessore ai Servizi Sociali del comune di Latiano, Ada Di Viggiano, non ha voluto fornirci al telefono indicazioni sulla situazione della refezione scolastica della città. I restanti comuni della provincia di Brindisi non siamo riusciti a contattarli ma lo faremo nei prossimi giorni e questo per avere un quadro completo di come la spending review sta incidendo sul territorio brindisino.

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