rotate-mobile
scuola

Studenti e insegnanti insieme in corteo

BRINDISI – A Milano e Roma, blitz degli studenti della Freccia questa mattina nelle piazze. Nella capitale hanno invaso la sede del Parlamento Europeo. In 90 città italiane il mondo della scuola, compresi i docenti, sono scesi in piazza a manifestare contro i tagli del governo. Anche a Brindisi, centinaia di ragazzi e professori si sono uniti in un lungo corteo che ha mobilitato la città. Un “no” secco, quello urlato ancora una volta, dagli studenti brindisini, a chi vuol distruggere il loro futuro. “La rabbia è un dono” questo uno degli slogan degli studenti.

BRINDISI A Milano e Roma, blitz degli studenti della Freccia questa mattina nelle piazze. Nella capitale hanno invaso la sede del Parlamento Europeo. In 90 città italiane il mondo della scuola, compresi i docenti, sono scesi in piazza a manifestare contro i tagli del governo. Anche a Brindisi, centinaia di ragazzi e professori si sono uniti in un lungo corteo che ha mobilitato la città. Un “no” secco, quello urlato ancora una volta, dagli studenti brindisini, a chi vuol distruggere il loro futuro. “La rabbia è un dono” questo uno degli slogan degli studenti.

Sono arrabbiati, delusi ma con tanta voglia di voler cambiare questa situazione di degrado scolastico. Che non è solo fatta di strutture e istituti fatiscenti, e mura che cadono a pezzi, ma è fatta, inoltre, di quel famoso e tanto acclamato diritto allo studio che sta, invece, scomparendo. Oggi, a protestare e manifestare il forte disagio, anche i docenti delle scuole brindisine. Erano in mezzo al corteo organizzato dall’Uds – Unione degli studenti – partito da via Togliatti ed ha attraversato la città capoluogo, perché anche loro si sentono privati del lavoro che hanno scelto di fare, e quindi limitati nel dare e assicurare ai loro studenti le basi, per costruirsi un futuro. La cultura non può diventare privata.

La lotta che stanno conducendo è contro la privatizzazione, anche della scuola. I tagli dei governi, negli ultimi anni, hanno interessato maggiormente l’istruzione e il mondo della scuola. L’ultima ora, è che  il governo ha deciso martedì notte, inserendolo all’ultimo momento nel ddl di stabilità, un ulteriore intervento sulla scuola: 180 milioni di euro in meno nel 2013. I sindacati sono già in rivolta: “Così si taglieranno 29 mila posti” – hanno dichiarato. L’orario degli insegnati di scuole medie e superiori s’innalzerebbe a 24 ore settimanali (attualmente sono 18) dando in cambio 15 giorni di ferie estive in più. Un carico ulteriore gratis, in sostanza.

“La nostra manifestazione è centrata sul diritto allo studio e il coinvolgimento di tutti gli studenti, di tutti coloro che si sentono calpestati da questo Paese – ha detto durante l’assemblea pubblica tenutasi a piazza Vittoria, Martina Carpani, coordinatrice dell’Uds – La nostra lotta non deve finire oggi. Dobbiamo lottare affinchè non ci venga tolto il futuro. Abbiamo gli insegnanti, anche, dalla nostra parte che hanno capito finalmente che non si può andare avanti così”.

“E’ facile tagliare quando si va avanti con champagne e caviale” questo uno degli striscioni portati dagli studenti di Brindisi in piazza. “Non ci avrete mai come volete”ancora un altro. In piazza Vittoria, dove si è tenuta l’assemblea pubblica dopo il lungo corteo, cera anche la segretaria della Flc Cgil di Brindisi, Rosa Savoia: “E’ una giornata importante. – ha detto - Siamo scesi in piazza in tutta Italia per dire a voi studenti che noi sosteniamo la vostra battaglia. Basta coi tagli alla scuola pubblica. Non vogliamo trovarci di fronte a voi e dirvi che non possiamo darvi l’insegnamento che vi spetta di diritto, senza laboratori e senza una didattica completa. Ma purtroppo con questi tagli ci troviamo di fronte a questa situazione oramai insostenibile. Abbiamo un sistema universitario che fa acqua da tutte le parti. I docenti che oggi hanno scioperato sono tantissimi e forse questo è il segnale la dignità qualcuno c’è l’ha ancora”.

Il nuovo ddl sarebbe un carico maggiore per gli insegnati a titolo assolutamente gratuito, che consentirebbe di utilizzare il personale docente interno per supplenze brevi e soprattutto per coprire i cosiddetti “spezzoni”, cioè quelle ore di attività didattica che rimangono scoperte dopo aver completato l’assegnazione di ogni singolo docente alle classi per le ore previste dai programmi ministeriali.

“I problemi della scuola sono tanti e aumentano sia per i ragazzi che per il corpo docente – ha sottolineato a BrindisiReport.it Silvia Camon, docente dell’Itis Majorana di Brindisi, scesa anche lei in piazza –. La precarietà, i ragazzi che non hanno più un diritto allo studio assicurato. E’ tutto fermo e bloccato. Ma i nostri ragazzi non possono avere un futuro bloccato. Loro hanno il diritto di assicurarsi un futuro attraverso la cultura. Abbiamo finanziamenti, già concessi alle scuole brindisine, compresa alla mia, bloccati a Roma. Gli studenti aumentano e noi non possiamo preservargli un posto nelle classi perché le aule diventano sempre più strette”.

Gli studenti d’Italia continuano a dire di no a questo tipo di scuola. Sono oppressi dall’attuale situazione scolastica. Non hanno più la possibilità di studiare in modo sereno e raggiungere i propri obiettivi. Dal caro libri per le famiglie agli abbonamenti degli autobus, al diritto allo studio che non c’è più nella scuola pubblica. La denuncia degli studenti è la stessa in tutte le città italiane. Vogliono riprendersi il futuro, e dicono no a chi sta ancora tentando di distruggere i loro sogni. Ora forse, si è ritornati ai primi decenni del ‘900, quando andare a scuola era un lusso.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Studenti e insegnanti insieme in corteo

BrindisiReport è in caricamento