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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Studenti in piazza. Ed erano tanti

BRINDISI – Gli indignados di Madrid hanno detto che i giovani italiani dormono? Beh, i giovani italiani sono saliti sui tetti prima che loro mettessero le tende in piazza, e oggi sono scesi in campo a centinaia di migliaia in tutto il Paese per difendere ancora la scuola pubblica, il diritto allo studio e al lavoro. Un movimento che si è rivelato forte e stabile, e capace di produrre espressioni di dissenso politico e culturale pacifiche ma non certo meno efficaci. Come la cassetta-promemoria consegnata dai ragazzi dell’Uds stamani al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.

BRINDISI – Gli indignados di Madrid hanno detto che i giovani italiani dormono? Beh, i giovani italiani sono saliti sui tetti prima che loro mettessero le tende in piazza, e oggi sono scesi in campo a centinaia di migliaia in tutto il Paese per difendere ancora la scuola pubblica, il diritto allo studio e al lavoro. Un movimento che si è rivelato forte e stabile, e capace di produrre espressioni di dissenso politico e culturale pacifiche ma non certo meno efficaci. Come la cassetta-promemoria consegnata dai ragazzi dell’Uds stamani al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.

Un pezzo di banco per ricordare le emergenze dell’edilizia scolastica, una sveglia dal significato inequivocabile, un vecchio libro e altri simboli delle rivendicazioni ripartire oggi 7 ottobre 2011 in decine di piazze italiane. Erano 2500, a Brindisi, secondo le stime della polizia, almeno 4-5mila secondo gli organizzatori. Erano comunque tanti, più della gente che i partiti riescono oramai a portare ai comizi e alle manifestazioni. “Indivisibili, invincibili”. Canti, slogan, fumogeni. E’ il segnale di una situazione ancora lontana dalle criticità e dalla rabbia che coinvolgono da mesi, e soprattutto in questi giorni i ragazzi greci.

Non vogliono che il Paese e la scuola pubblica arrivino a quel punto, gli studenti e gli insegnanti brindisini e italiani. Sperano di riuscire a imprimere una svolta prima, e sono pronti, mantenendo la propria autonomia – altro carattere distintivo dell’Unione degli Studenti – ad unirsi dove è necessario ai precari, agli operai delle fabbriche che chiudono. E’ di nuovo tutto in movimento, dicono al corteo, “da Atene a Wall Street”.

Partenza dal piazzale della stazione, poi giù lungo corso Umberto e corso Garibaldi, giro sino alla Provincia e conclusione in piazza Vittoria dove la responsabile provinciale dell’Uds, Martina Carpani, ha ricordato le rivendicazioni del movimento, concentrate soprattutto nel contrasto delle politiche del governo di tagli ulteriori all’istruzione, alla ricerca e alla formazione, e alle infrastrutture necessarie per tenere la scuola italiana al passo con quelle degli altri Paesi avanzati. Solo un assaggio, quello di oggi. Il movimento c’è.

Comunicato Stampa 7 Ottobre - Uds

foto 7 ottobre ph d.valletta

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