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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tagli alla scuola: personale Ata si incatena davanti al "Majorana"

BRINDISI – Per sensibilizzare l’opinione pubblica, hanno scelto una delle forme più plateali di protesta. Davanti ad una scuola, hanno prima affisso cartelli e poi si sono incatenati. “E siamo pronte ad andare avanti fino a quando non ci verranno date le risposte, fino a quando non avremo garanzie sul nostro posto di lavoro”, hanno detto le assistenti del personale scolastico Ata, piazzatesi questa mattina davanti all’ingresso dell’istituto tecnico-industriale “Majorana”, nel rione Santa Chiara di Brindisi.

BRINDISI – Per sensibilizzare l’opinione pubblica, hanno scelto una delle forme più plateali di protesta. Davanti ad una scuola, hanno prima affisso cartelli e poi si sono incatenati. “E siamo pronte ad andare avanti fino a quando non ci verranno date le risposte, fino a quando non avremo garanzie sul nostro posto di lavoro”, hanno detto le assistenti del personale scolastico Ata, piazzatesi questa mattina davanti all’ingresso dell’istituto tecnico-industriale “Majorana”, nel rione Santa Chiara di Brindisi.

Le assistenti scolastiche si ritrovano improvvisamente senza lavoro per via dei tagli governativi imposti alla scuola pubblica. Una situazione, questa, che certamente non coinvolge solo il personale che questa mattina hanno protestato, ma 450 persone soltanto nella provincia di Brindisi. “Continuano a danneggiare la scuola pubblica, a beneficio degli istituti privati” hanno detto questa mattina le assistenti ai cronisti, oltre che naturalmente ai passanti incuriositi dalla singolare protesta. “Questa situazione va avanti da tre anni, ma adesso la misura è colma. E noi dopo anni di sacrifici e di lavoro, ci ritroviamo in mezzo ad una strada”.

I numeri, effettivamente, sono preoccupanti, visto che la scure del governo ha messo innegabilmente in crisi il sistema dell’istruzione pubblica: 40mila posti di lavoro perduti in tutta Italia, 4000 in Puglia, e appunto 450 nella provincia brindisina.

La situazione viene delineata e denunciata dal Comitato precari: “Oltre alla perdita di posti di lavoro, e quindi di servizi per gli utenti, i tagli della scuola pubblica riguardano anche i finanziamenti veri e propri e perciò le famiglie sono costrette ad acquistare la carta igienica e l'inchiostro per le fotocopiatrici e i dirigenti mandano a casa intere classi perchè non ci hanno i fondi per pagare le supplenze. Tutto questo mentre aumentano i finanziamenti alla scuola privata. L'istruzione pubblica viene usata come un bancomat per lo stato mentre l'istruzione pubblica rappresenta il futuro della nazione”.

Al fianco delle manifestanti, il sindacato Cobas e anche la Cgil che hanno espresso solidarietà nei confronti del personale scolastico che ora rischia di rimanere senza occupazione. Non si esclude che nella giornata di domani il personale Ata possa essere ricevuto dal prefetto.

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