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La faccia di Pullen e la serenità di Bucchi. L’Enel pronta per gara 3

"Jacob Pullen ha la faccia come il culo, scusate l'espressione, ma ha anche grande personalità. E nei play-off non è importante quanti tiri sbagli ma che scelte fai. A volte sembra indolente, che non abbia voglia, e invece ci tiene molto"

BRINDISI - «Jacob Pullen ha la faccia come il culo, scusate l'espressione, ma ha anche grande personalità. E nei play-off non è importante quanti tiri sbagli ma che scelte fai. A volte sembra indolente, che non abbia voglia, e invece ci tiene molto. Diciamo che ha un linguaggio del corpo “particolare”. Jacob è così: prendere o lasciare. Non è un trascinatore ma ha tante altre qualità, a cominciare dalla personalità che riesce a dare alla squadra».

È il Bucchi che non t’aspetti quello che nelle conferenza stampa del giovedì pomeriggio racconta l’impresa di gara-2 al PalaBigi. Sereno, disteso, sorridente, consapevole di aver fatto tanto ma che ci sono ancora due gradini da scalare. Quello del coach è il volto di chi è conscio che la sua squadra, se non ci sono infortuni di mezzo e se la testa funziona, può regalare grandi soddisfazioni. Ed è in questi momenti che anche Bucchi, che a qualcuno può apparire antipatico e troppo pieno di sé, offre il suo lato più “social”.

Dopo il 3-0 contro Sassari si emozionò in sala stampa. Oggi, sull’1-1 con Reggio Emilia, sorride e regala a Pullen un complimento che può apparire poco simpatico ma è carico di stima. «Jacob ha fatto una partita molto generosa. Nel primo tempo ha tirato poco, si è messo al servizio della squadra. Poi ci ha regalato 10 minuti strepitosi. È normale che il tifoso, che non conosce il lavoro settimanale e tutti gli aspetti emotivi di un giocatore, vede la prestazione in sé e critichi, ma noi sappiamo quanto impegno c’è dietro una partita e cosa può dare un giocatore che fino a quel momento sta disputando una brutta partita. Ecco perché l’ho tenuto in campo».

Piero Bucchi (Ph V.Massagli)Bucchi si gode il momento ma resta con i piedi a terra, come sempre. «È solo 1-1, ovviamente siamo contenti di aver strappato una vittoria fuori casa su un campo tradizionalmente ostico in cui aveva vinto solo Cremona, alla prima giornata. Ma sappiamo che domani sarà durissima. Ci attende una battaglia. Dobbiamo essere determinati e concentrati. Mi aspetto da Reggio una gara molto buona. Quindi ci vorranno tanta attenzione e molta grinta».

Il segreto del successo, secondo il coach, sta tutto nella testa. «Nel terzo quarto siamo andati sotto di 6-7 punti come in gara 1, però siamo riusciti ad interrompere l'emorragia, abbiamo avuto una buona reazione. E poi abbiamo volutamente mischiato le carte, per non dare ai nostri avversari punti di riferimento precisi in attacco». La Grissin Bon di Menetti arriva a Brindisi consapevole che un altro passo falso significherebbe avere un piede nella fossa. E non è una bella prospettiva per una società che ha speso tanto e punta a disputare l’EuroLega.

La t-shirt dei play-off-2La pressione però stasera  sarà tutta sui brindisini, ecco perché sarà importantissimo l’aiuto del pubblico, come ribadisce il gm Alessandro Giuliani: « Si sentirà  davvero il bisogno del tifo. Ero a Trento in gara 1 e dalla prima palla a due i tifosi hanno trasportato la squadra. Mi piacerebbe che accadesse anche qui. I brindisini lo hanno fatto spesso, ma in gara-3 servirà ancor di più. Soprattutto se ci saranno momenti difficili».

Per l’occasione il PalaPentassuglia sarà all-blue: all’ingresso, infatti, ad ogni tifoso sarà consegnata la t-shirt “Be Heroes” che dovrà essere indossata sugli spalti. È previsto il tutto esaurito: dopo il successo di gara 2 le vendite dei biglietti per le partite casalinghe dell’Enel sono aumentate sensibilmente rispetto al trend, abbastanza fiacco, dei primi giorni.

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