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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A 84 anni sfida il caldo e gioca a tennis

BRINDISI - Fa caldo, c’erano più di 30 gradi a Brindisi stamattina. Sotto il pallone tensostatico che ricopre i campi in cemento, al circolo Brindisi, non soffiava neppure un alito di vento. Racchetta con impugnatura perfetta, pantaloni bianchi e scarpette nere, in campo alle 10 in punto, c’era una tennista davvero speciale: a 84 anni, felice di dichiarare la sua età, Maria Antonietta Fiume, si allenava con il suo maestro.

BRINDISI - Fa caldo, c’erano più di 30 gradi a Brindisi stamattina. Sotto il pallone tensostatico che ricopre i campi in cemento, al circolo Brindisi, non soffiava neppure un alito di vento. Racchetta con impugnatura perfetta, pantaloni bianchi e scarpette nere, in campo alle 10 in punto, c’era una tennista davvero speciale: a 84 anni, felice di dichiarare la sua età, Maria Antonietta Fiume, si allenava con il suo maestro, Alfonso Pastore, napoletano di nascita ma da 40anni a fare lezione a ragazzi, bimbi e adulti. Un’ora quasi priva di interruzioni: “Il tennis non ha età, non si invecchia mai con questa fra le mani”, racconta.

La tennista over 80, che gira l’Italia per partecipare ai tornei e che al circolo tennis Brindisi non se ne lascia scappare uno, specialmente di doppio, è la madre di Maria Fiume, un nome che nel panorama italiano è altisonante. E’ stata un atleta quotatissima, ha poi insegnato ai ragazzi al circolo. La famiglia Fiume è titolare di una gioielleria in corso Roma. Per Maria Antonietta il tennis viene prima di tutto: “Gioco almeno due volte alla settimana. Sono stata ferma un po’, perché ho avuto un problema al ginocchio – racconta – ma ho ripreso.

E devo dire che mi sento in gran forma”. Preferisce il doppio al singolare, perché “ci si diverte di più” e racconta di aver mosso i primi passi sulla terra rossa quando aveva 50 primavere: “Accompagnavo mia figlia, la seguivo ovunque. A un certo punto ero perfino in grado di cogliere i punti deboli delle sue avversarie e glieli suggerivo. Ho guardato così tante partite che quando ho deciso di prendere la prima lezione, ero già in grado di giocare. Avevo un buon diritto e anche un bel rovescio”.

La volée resta però il colpo preferito dei doppisti: “In quattro ci si diverte di più, si scende a rete. E’ tutta un’altra cosa”. A osservare Maria Antonietta Fiume alle prese con la sua immancabile lezione si resta a bocca aperta. E’ il tennis più bello, quello che si giocava più con il cervello che con i muscoli. E’ un tennis intelligente e preciso. Precisissima la 84enne che va in giro per l’Italia a fare tornei. “Li vince tutti – racconta il maestro Pastore – batte tutte le avversarie che incontra”.Il solleone non è un nemico ma un alleato. Nessun cedimento, solo qualche gocciolina di sudore e una forma smagliante. Un’ora dopo aver iniziato, Maria Antonietta è freschissima, neanche un po’ di affanno. E sorridente. Una doccia al circolo, e poi via a casa. Un vero prodigio.

 

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