A Torino ennesimo blackout della New Basket, una squadra da psicanalizzare
Ed ora tutti su lettino dell'analista psicoterapeuta in cerca di risposte per capire quali sono i disturbi di personalità di una squadra che dopo dieci mesi di attività agonistica fra campionato e Coppe, è ancora alla ricerca di una propria identità
BRINDISI - Ed ora tutti su lettino dell’analista psicoterapeuta in cerca di risposte per capire quali sono i disturbi di personalità di una squadra che dopo dieci mesi di attività agonistica fra campionato e Coppe, è ancora alla ricerca di una propria identità. Come spiegare, infatti, l’umiliante sconfitta dell’Enel Brindisi a Torino appena sette giorni dopo l’ esaltante partita perfetta disputata e vinta contro la EA7 Milano se non con il supporto di un bravo “analista”?.
Di certo l’analista non potrà essere coach Bucchi, anche lui perfetto nella preparazione e nella conduzione dalla panchina contro Milano ed invece in confusione totale contro Torino che, nel dopo partita, alla richiesta di una spiegazione della sconfitta, ha descritto con estrema lucidità le straordinarie capacità tecniche e fisiche della squadra di coach Vitucci, dimenticando che si tratta di una squadra che annaspa dall’inizio del campionato ed è in ultima posizione di classifica, ancora alla prese con una difficile permanenza in serie A.
E dell’Enel Brindisi? Nessuna spiegazione del fondo toccato dalla squadra fino a -20 punti (74-54)! Una sconfitta lasciata passare come tante altre in un campionato dalle occasioni perdute e dagli obiettivi mancati, e non come l’ultima possibilità per rientrare nel giro dei play off, un traguardo che sembrava vicino per l’illusione che la squadra aveva creato dopo la brillante prestazione contro Milano e favorita dai risultati delle altre squadre concorrenti che l’avevano rimessa in gioco.
Così la squadra che a Torino avrebbe dovuto giocare la sua partita più importante del campionato è sembrata la brutta copia di quella vista contro Milano, alla prese con una delle peggiori ed inspiegabili prestazioni del campionato, tenuto conto della posta in palio, della modesta levatura degli avversari e dell’ultima e fondamentale occasione che il calendario proponeva. L’Enel Brindisi non è stata mai in partita, è vissuta sulla spinta individuale di Adrian Banks che però, rendendosi conto della serata-no dei suoi compagni, ha voluto esagerare, senza risparmiarsi con grande generosità per tutti i 35 minuti in cui è rimasto in campo, ma ha così limitato il gioco di squadra, ha compromesso la sua stessa prestazione personale con un disastroso 0/5 nel tiro da 3 punti e, soprattutto, non essendo un gran passatore, incaricato di giocare più da play, ha perso 6 palle in un solo tempo e nei momenti cruciali della partita.
I 25 punti realizzati , con un 7/9 nel tiro da due e 11/12 nei tiri liberi, con i 9 falli subiti, con 25 di valutazione finale, tuttavia, giustificano ampiamente la prestazione individuale di Adrian Banks. Nel ruolo di play coach Bucchi ha provato a schierare uno spento Cournooh, l’ombra del giocatore visto in campo domenica scorsa, e per soli 4 minuti ha anche sperato che Trotter riuscisse a dare un senso al suo ingaggio e qualcosa di concreto alla squadra, tanto per alleggerire il compito di Banks, ottenendo risultati negativi, nella partita in cui anche Harris e Scott non sono stati all’altezza del compito e con Soko hanno contribuito a completare la serata-disastro con il mortificante 3/21 nel tiro da 3 punti.
Sotto le plance solo Anosike è riuscito a competere con i lunghi avversari, a catturare 14 rimbalzi e realizzare 10 punti, ed ha confermato che se opportunamente servito può contribuire a completare il bottino di punti della squadra e confermare la sua media-partita che ha avuto nel passato a Pesaro ed Avellino, rimarcando il disappunto per quel che il pivot avrebbe potuto dare di più se fosse stato adeguatamente impiegato.
Anche a Torino Djordje Gagic ha fornito una prestazione imbarazzante che ha ricordato le stravaganti prestazioni di inizio campionato, riproponendo i dubbi, le motivazioni e le perplessità che hanno fatto seguito al suo ingaggio, e Zerini ha fatto ben poco rispetto alle sue ultime prestazioni.
Alla fine è confermato che coach Bucchi può fare sempre pieno affidamento sulla determinazione e sul carattere di Marco Cardillo, un giocatore che entrato in punta di piedi nel roster brindisino e che si è rivelato di grande utilità. A due partite dalla conclusione del campionato l’Enel Brindisi si ritrova a rimpiangere e rammaricarsi per un finale inglorioso, in attesa dell’ultima prestazione di domenica prossima al PalaPentassuglia, contro Caserta, e dell’ultima trasferta a Cremona, che però salva il prezioso posto in serie A ed un ruolo ormai stabile e di inestimabile importanza fra i “giganti del basket” per quella che è la storia della pallacanestro brindisina.