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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sport da combattimento: prestigiosi riconoscimenti per un tecnico brindisino

Salvatore Funtò, residente da 30 anni a Reggio Emilia, nominato direttore tecnico della Federkombat per l'Emilia Romagna. La sua società ha il record di iscritti in Italia. "Un traguardo bellissimo, se si considera che sono partito da niente"

BRINDISI – La sua associazione, l’Asd Bulldog, è quella con il maggior numero di iscritti a livello nazionale della Federkombat, la federazione italiana degli sport da combattimento. Ma a questo importante riconoscimento, di recente se n’è aggiunto uno altrettanto prestigioso per il brindisino Salvatore Funtò, neo direttore tecnico Coni del settore Full-Contact per l’Emilia Romagna. Nato a Brindisi 51 anni fa, Funtò ha messo radici a Reggio Emilia, dove risiede da quando aveva 21 anni. “Ma non dimentico mai – dichiara a BrindisiReport – le mie origini brindisine. Domenica (giorno in cui è stato ufficializzato l’incarico federale, ndr) ho ricevuto le telefonate più emozionanti da cari amici brindisini, fra cui Antonio De Vitis (ex campione intercontinentale di pugilato, ndr)”. 

In sinergia con sua moglie Claudia Paterlini, “la mente della palestra”, Salvatore si occupa di 350 atleti. Si parte dai bambini di 6 anni a professionisti di livello internazionale. “Attualmente – spiega Funtò – abbiamo 3-4 professionisti”. La carriera di Funtò parte da lontano. “Mio zio Cosimo – spiega – era un pugile professionista. Mio padre Antonio era il presidente della Fpi (Federazione pugilistica italiana, ndr) Puglia. Ma io preferivo dare i calci”. (Nella foto in basso, Funtò insieme alla moglie Claudia)  

Salvatore Funtò con la moglie Claudoa Paterlini

Gli inizi

E così, fra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90, Salvatore inizia a frequentare la palestra diretta dal maestro Attilio Ricciardi, al rione Casale. “Con gli amici Antonio Rotondo, Vito e Mino Manta – racconta Fontò – partimmo dal karate. Eravamo poco più che adolescenti. Dopo un po’ iniziammo con le prime competizioni da ring, ma non eravamo al corrente di alcuna regola”. Già, quella era ancora un’epoca pioneristica, in Italia, per gli sport da combattimento. Discipline oggi praticate da migliaia di giovani, fino a 30 anni fa erano praticamente sconosciute. (Nella foto in basso, Salvatore Funtò, Antonio De Vitis e Antonio Rotondo)

Salvatore Funtò, Antonio De Vitis e Antonio Rotondo

“Delle volte – afferma ancora il neo direttore tecnico del settore Full Contact – ci facevamo prestare i guantoni. Non c’era ancora una cultura degli sport da combattimento. Non eravamo visti di buon occhio. Dico spesso ai miei allievi che mi sarebbe piaciuto nascere adesso, perché oggi gli sport da combattimento hanno una visibilità diversa rispetto ai miei esordi, quando era praticamente impensabile partecipare a grandi competizioni internazionali. Io ho avuto solo un paio di esperienze all’estero, in Franca e in Croazia. Adesso, fortunatamente, esiste il professionismo e gli atleti, ad alti livelli, sono ben pagati”. 

La passione per gli sport da combattimento, nello specifico per il Full Contact, resta viva anche dopo il trasferimento a Reggio Emilia, dove Funtò presta servizio fra le file della polizia penitenziaria. “Inizialmente – prosegue Salvatore – andavo a insegnare presso le palestre che mi mettevano i loro spazi a disposizione. Poi ho deciso di aprire una mia palestra”. (Nella foto in basso, Funtò dopo il suo ultimo combattimento, all'età di 46 anni)

Salvatore Funtò al termine del suo ultimo incontro all'età di 46 nni

I successi con l'Asd Bulldog

Si tratta di una scommessa vincente, perché fin da subito l’associazione sportiva fondata da Funtò va a gonfie vele, tanto da indurlo a chiedere il pensionamento anticipato dalla polizia penitenziaria, per dedicarsi completamente ai suoi ragazzi. “L’anno scorso – dichiara – l’Asd Bulldog è stata premiata come prima associazione sportiva dell’Emilia Romagna della Federkombat, per numero di iscritti. Da quest’anno siamo i primi in Italia. E’ un traguardo bellissimo, se si considera che sono partito da niente. Tutto questo è frutto di una collaborazione. Prima di tutto mia moglie, e poi dei miei allievi, che mi hanno sempre rappresentato al meglio”. (Nella foto in basso, Funtò con i suoi atleti dell'Asd Bulldog)

Salvatore Funtò con gli atleti dell'Asd Bulldog

Adesso, dunque, Salvatore e la moglie Claudia, figura fondamentale nell’associazione, proiettano i loro atleti verso i più prestigiosi palcoscenici del Full Contact. “Nelle prossime ore – riferisce Funtò – partirò per Abu Dabi con un professionista che disputerà un match internazionale nella più importante manifestazione degli sport da combattimento. Veder crescere questi ragazzi è motivo di grande orgoglio e soddisfazione”. 

Fra competizioni nazionali ed estere e altri impegni con la società, il calendario di Salvatore Funtò è fitto di impegni. Ma in estate è d’obbligo una vacanza rigenerativa nella sua Brindisi. “Il legame con la mia città e con i vecchi amici – conclude – è indissolubile. Anche se da decenni risiedo in un’altra regione, Brindisi sarà sempre una parte di me e cerco di onorarla al meglio”.

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