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Anche i ragazzi di Alba Mediterranea con gli equipaggi della Brindisi-Corfù

Tra i tanti progetti satellite che rendono la Regata Internazionale Brindisi - Corfù non una semplice gara tra imbarcazioni, ma una manifestazione che ogni anno porta alla città di Brindisi un impatto generalmente positivo, quelli a carattere sociale sono i più importanti, inutile spiegare il perché

BRINDISI - Tra i tanti progetti satellite che rendono la Regata Internazionale Brindisi - Corfù non una semplice gara tra imbarcazioni, ma una manifestazione che ogni anno porta alla città di Brindisi un impatto generalmente positivo, quelli a carattere sociale sono i più importanti, inutile spiegare il perché.

Quest’anno la trentesima Regata Brindisi - Corfù, giunta ormai ai blocchi di partenza con lo start che verrà dato il 10 giugno, ospiterà “Alba Mediterranea Sailing Team - Messaggeri di Legalità” progetto che ha lo scopo, avvalendosi della “vela terapia”, di trasformare ragazzi a rischio devianza in equipaggi di barche a vela, naturalmente facendo propria la cultura della legalità. Finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Dipartimento per la Gioventù e dal Servizio Civile Nazionale il progetto può contare sul partenariato del Consorzio Emmanuel (da anni si occupa di recuperare e avviare al lavoro soggetti svantaggiati, raggruppa 14 Cooperative Sociali), di CSVSalento (Centro Servizi Volontariato per lo sviluppo delle idv salentine), “Idrusa di Paolo Montefusco” su cui s’imbarcheranno 4 ragazzi di Alba Mediterranea e Assonautica Puglia, che ospita l’associazione negli spazi all’interno del “Crow Village”, sul lungomare Regina Margherita.

In tutto saranno 4 le imbarcazioni che avranno come parte di equipaggio i 10 ragazzi di “Alba Mediterranea”: Elan 37, Bavaria 44 e Bavaria 41, Delphia 47; ma testimonieranno la propria adesione al progetto altre imbarcazioni che durante la regata porteranno il vessillo dell’associazione. 
Il progetto ha visto lunghe attività di preparazione per rendere i ragazzi pronti alla navigazione in barca a vela, a rendere tutto questo possibile le basi nautiche di Brindisi, Otranto, Gallipoli, Bari, Taranto e gli Uffici dei Servizi Sociali per i Minorenni dei capoluoghi di Lecce, Bari, Taranto e Brindisi.
Sono 50 i ragazzi coinvolti, oltre alla Regata Brindisi - Corfù che ne impiegherà, come già detto, 10 anche il Trofeo 800 Martiri Erikussa (Grecia) - Otranto, in programma dal 13 al 14 giugno, con 6 ragazzi impegnati e la Regata Otranto - Brindisi, il 19 giugno con altri sei ragazzi negli equipaggi delle imbarcazioni concorrenti.

L’intera iniziativa è stata presentata stamane presso la Camera di Commercio di Brindisi alla presenza di Alfredo Malcarne, presidente nazionale di Assonautica, Cosimo Prisciano, Donatella De Stavola e Antonio Dell’Anna, rispettivamente presidente, vicepresidente e psicologo dell’associazione “Alba Mediterranea”. Progetto che ha incontrato le lodi anche del Direttore del Centro Giustizia Minorile per la Puglia, Francesca Perrini che ha sottolineato l’importanza di nuovi strumenti e metodologie per l’inclusione sociale dei minori a rischio devianza.

Anche il Comando Nazionale della Guardia Costiera - Capitaneria di Porto ha aderito all’iniziativa autorizzando “Alba Mediterranea” a regatare con il logo del 150esimo anniversario del Corpo.

Altra iniziativa a sfondo sociale degna di nota è quella dell’imbarcazione triestina “Sistiana Team”, ambasciatrice delle organizzazioni che si occupano di emergenze umanitarie, che per questa trentesima edizione della Brindisi - Corfù avrà un ulteriore sponsor sulle proprie vele: #noisiamoenergia. La campagna di comunicazione, realizzata dalle Federazioni italiane di pugilato, badminton e pesi con il patrocinio del Coni e sostenuta da Energetic Source, parte dal concetto di “team” per diffondere la cultura dello sport e dell’attività motoria. E proprio il CEO di Energetic Source, Carlo Bagnasco presiede “Corporate Community 4 Intersos”, progetto presentato durante l’evento che ha l’obiettivo di creare una realtà di soggetti imprenditoriali privati italiani, che sponsorizzi le iniziative Intersos (Organizzazione umanitaria non-profit che assiste le vittime di dosasti naturali o conflitti armati, ndr).

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