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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Basket, tifosi delusi e arrabbiati: "Qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità"

BRINDISI - “Delusi? No, non siamo soltanto delusi. Siamo proprio arrabbiati. Lo scriva pure. Perchè va bene perdere, ma non così. Per l'ennesima volta, torniamo da una trasferta con un pugno di mosche in mano. Ma a questo punto anche la società dovrebbe chiarire qualcosa al proprio pubblico”. Brucia molto ai tifosi la sconfitta dell'Enel Brindisi, rimediata ieri sera a Teramo. Un ko proprio contro una diretta avversaria per la salvezza, e costato alla squadra di coach Perdichizzi l'ultimo posto in classifica, fino a quel momento condiviso proprio con gli abruzzesi.

BRINDISI - “Delusi? No, non siamo soltanto delusi. Siamo proprio arrabbiati. Lo scriva pure. Perchè va bene perdere, ma non così. Per l'ennesima volta, torniamo da una trasferta con un pugno di mosche in mano. Ma a questo punto anche la società dovrebbe chiarire qualcosa al proprio pubblico”. Brucia molto ai tifosi la sconfitta dell'Enel Brindisi, rimediata ieri sera a Teramo. Un ko proprio contro una diretta avversaria per la salvezza, e costato alla squadra di coach Perdichizzi l'ultimo posto in classifica, fino a quel momento condiviso proprio con gli abruzzesi.

Elio Narcisi, tifoso del “Gruppo Feddayn”, è uno dei più fedeli ai colori biancazzurri. “Seguo la squadra dal 1992”, rivendica con orgoglio. Ha partecipato quest'anno a diverse trasferte: “Ero a Roma, a Milano, Sassari. E anche ieri sera a Teramo. A proposito: per assistere all'ultima partita, abbiamo dovuto pagare una cifra decisamente elevata”. Venti euro per ciascuno dei trenta tifosi ospiti (la società abruzzese non aveva concesso altri ospiti per chi proveniva da Brindisi).

All'indomani della nona sconfitta stagionale dell'Enel, vi sentite delusi?

“No, guardi, delusi è dire poco. Siamo proprio arrabbiati. Perchè non si può perdere così. Ancora una volta abbiamo visto poco gioco e poca lotta in campo: non è certamente quello che chiediamo alla nostra squadra”.

Come si spiega, secondo voi, il momento nero dell'Enel Basket?

“Sicuramente con la cosiddetta “panchina corta”. Nel senso che non ci pare che i ricambi siano all'altezza del quintetto base. Guardate le altre squadre: ieri il Teramo aveva fuori Polonara, elemento che però quando è entrato in campo ha dato una buona qualità permettendo ai compagni di rifiatare. Per noi questo discorso non vale”.

Ci sono responsabilità?

“Beh, ci risulta che questa squadra l'abbia fatta la società, o no? Ci piacerebbe sapere con quale criterio sia stato mandato via, per esempio, uno come Radulovic, che sarebbe stato invece molto utile alla causa”.

Anche il coach ha colpe, secondo voi?

“Su questo vorremmo chiarire un concetto semplice: se l'organico non è altamente competitivo, nemmeno Mike D'Antoni riuscirebbe a fare miracoli. Le scelte possono essere state anche sue, ma non crediamo che l'esonero possa essere la soluzione a tutti i mali”.

Farete qualche richiesta alla società?

“Tutta la tifoseria organizzata sta pensando ad un incontro in settimana con la dirigenza dell'Enel Basket. Ripetiamo: vogliamo sapere chi ha fatto la squadra, affinchè certe responsabilità vengano fuori. Non è possibile che nessuno si accolli il peso di ciò che sta accadendo. Ci sono alcuni aspetti che non sono chiari”.

Per esempio?

“Spesso nelle conferenze stampa successive ad una sconfitta, si sente Perdichizzi ripetere frasi del tipo: “La qualità di una squadra non si compra al supermercato”. Che cosa vuol dire? Che la squadra gliel'ha fatta qualcun altro? E chi? E' un modo per prendere le distanze? Ci spieghino, perchè noi che facciamo tanti sacrifici per seguire la squadra in trasferta, e che siamo legati da una grande passione alla maglia del Brindisi, siamo stufi di dover assistere a certe prestazioni”.

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