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Calcio, Niccoli rompe il silenzio: "La verità sugli ultimi mesi del Brindisi"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera in cui l'ex responsabile della gestione della Ssd Città di Brindisi, Gilberto Niccoli, fornisce la sue versione dei fatti sulle vicissitudini che hanno portato alla mancata iscrizione del sodalizio nel campionato di Promozione

Riceviamo e pubblichiamo una lettera in cui l'ex responsabile della gestione della Ssd Città di Brindisi, Gilberto Niccoli, fornisce la sue versione dei fatti sulle vicissitudini che hanno portato alla mancata iscrizione del sodalizio nel campionato di Promozione.          

Avevo deciso di rimanere in silenzio per non alimentare altre polemiche e perché la delusione e lo stress degli ultimi mesi sono stati mortificanti. Ora voglio raccontare la mia verità.

Iniziamo col dire che la situazione della SSD Calcio Città di Brindisi era al quanto disastrosa visti gli scandali di cui si era macchiata. Tuttavia un gruppo di tifosi organizzati mi chiese di intervenire dandogli una mano, ma gli feci presente che non avrebbero potuto far nulla se le quote di maggioranza fossero rimaste nelle mani della vecchia proprietà. Dopo 5 o 6 giorni mi fecero sapere che uno di loro si sarebbe reso disponibile ad intestarsi le quote societarie. Ho saputo successivamente che si trattava del sig. Solazzo che non conoscevo personalmente. Da qui il passo successivo sarebbe  stata l’iscrizione al campionato. Sapevamo sarebbe stato quasi impossibile ma ci provammo comunque. 

Il primo passo fu cercare un contatto col sindaco. Ci incontrammo al Teatro Verdi. Lo raggiunsi senza avere un appuntamento e gli spiegai la situazione: mi disse che sarebbe stato impossibile salvare questa società per i fatti e le varie vicende note a tutti e che lui già da tempo aveva preannunciato.

Poi iniziò una corsa contro il tempo per effettuare la raccolta fondi per l’iscrizione al campionato e mai come in questa occasione la città sembrava tanto unita. Nel frattempo l’ assemblea dell’Associazione PerBrindisi aveva votato contro la destinazione dei propri fondi per l’iscrizione della SSD, ma il direttivo su richiesta di alcuni soci che non avevano avuto modo di prendere parte a quell'assemblea decise comunque di sostenere la nostra causa.

Fu fondamentale poi  l’apporto, oltre che di altri semplici cittadini e tifosi, di alcuni imprenditori locali visto che a pochi minuti dalla scadenza  la somma raccolta non era sufficiente. Tra l'altro un mio amico rimasto sempre nell' anonimato prestò personalmente gli ultimi 2.000.00 euro mancanti al completamento dell’operazione. In quella circostanza erano presenti tifosi e rappresentanti dell'Associazione Per Brindisi. Tutti gli assicurammo che gli avremmo restituito la somma appena sarebbe stato possibile. Da quel momento sono stato fatto oggetto di attacchi, illazioni e vari tentativi di scoraggiarmi nel tentativo di salvare la SSD. La stessa associazione mi ha attaccato più volte nonostante avessi rapporti quotidiani con un membro del direttivo.

Nella ricostruzione ho cercato di salvaguardare innanzitutto il settore giovanile per non mandare in fumo anni di lavoro e tutelare i ragazzi che meritavano di essere rasserenati spiegando che si stava cercando di salvare il progetto.

Nel frattempo cominciavano ad arrivare dal Comune lettere di diffida per l'utilizzo degli impianti a svolgere le attività in quanto la società era arretrata nel pagamento dei ticket. Contestualmente cercavo investitori per saldare i debiti e programmare la stagione. Ho avuto colloqui con diversi imprenditori del territorio, alcuni dei quali mi avevano assicurato  di sostenere l'iniziativa, salvo poi dileguarsi inspiegabilmente  all' improvviso. 
Almeno dieci persone da ogni parte d’Italia  mi hanno chiesto informazioni per rilevare la società e contrariamente a quanto è stato detto da molti, mi sono sempre reso disponibile a patto che si fossero esposti in prima persona. In realtà l' unico che l' ha fatto è stato di Dott. Pasquale Bacco rappresentante della MELEAM S.p.a. presentatomi da un avvocato brindisino. Visto che il tempo si accorciava chiesi al sindaco un incontro pubblico con tutti i soggetti che si erano detti interessati invitando anche l’Associazione Per Brindisi.

Come è noto a quell’appuntamento non si presentò nessuno salvo l’Associazione e il dott. Bacco. 

Da quel momento mi metto a disposizione del dott. Bacco per far si che tutto andasse a buon fine e da qui inizia la vera collaborazione. 
In realtà aumentano gli attacchi e gli ostacoli da più parti in quanto il clima di diffidenza aumenta.

Sulla vicenda della mancata difesa posso dire che la strategia era orientata ad ottenere l’assegnazione del campionato di Eccellenza senza penalizzazioni e multe attraverso il Consiglio Federale. Per giorni ho cercato di parlare col primo cittadino, senza riuscirvi. A questo punto ho chiesto all'Associazione e ho appreso che il sig. Sandro Toffi riusciva a parlarci con facilità. 

Una volta ottenute le rassicurazioni del Sindaco sulla partecipazione al campionato di Eccellenza mi è stato chiesto dallo stesso, e per tramite dell'Associazione, di farmi da parte. Ed ho immediatamente rassegnato le mie dimissioni serenamente visto che il risultato che mi ero prefissato quando ho iniziato quest'avventura era stato ormai raggiunto. Ma gli attacchi alla mia persona non sono finiti e sono stato tirato in ballo più volte sulle varie vicende che hanno portato al mancato trasferimento delle quote nonostante ormai i rapporti fossero diretti tra l'Associazione e i titolari delle quote. Ciò nonostante rappresentanti del direttivo mi avevano chiesto, anche dopo le dimissioni di continuare a collaborare nelle varie operazioni ma ho sempre fatto presente che non ero più nelle condizioni di farlo visto lo stress al quale ero sottoposto  da circa due mesi a questa parte.

Poche ore prima dell'atteso appuntamento dal notaio ricevetti una telefonata dal sindaco Consales che mi chiedeva di non abbandonare il progetto invitandomi il lunedì mattina a partecipare all'incontro propedeutico al cambio di proprietà; mi chiedeva inoltre esplicitamente di portare il dott. Bacco al comune ed io ancora una volta mi resi disponibile. Anche nel corso della riunione  mi fu chiesta una collaborazione se pur marginale ma per l' ennesima volta specificai che la mia uscita di scena dal calcio era definitiva come avevo specificato nel comunicato stampa precedente. 
In quella sede fu chiesta esplicitamente una sponsorizzazione alla Meleam ed il dott. Bacco si disse disponibile.

Lasciai palazzo Nervegna in compagnia del dott. Bacco e mi recai presso il Bar Rosso e Nero, qui il dirigente della Meleam attendeva la telefonate da parte dell’Associazione che confermava il passaggio delle quote in modo da poter ufficializzare la sponsorizzazione. Ciò avrebbe rappresentato un importante garanzia per la Federazione.  Possono testimoniare la nostra presenza,  un giornalista ed un dirigente del Real Paradiso presenti nello stesso locale.

Di tutto quello che è accaduto nelle successive drammatiche ore respingo qualsiasi addebito per la mancata conclusione di un operazione nella quale ho messo tutto me stesso sacrificando tempo, affetti familiari e salute.

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