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Calcio, i collaboratori del Brindisi prendono le distanze da Flora

I collaboratori della Ssd calcio città di Brindisi rompono il silenzio dietro al quale si erano trincerati nelle ultime settimane, attraverso un comunicato stampa in cui chiariscono tre questioni: non vi è più alcun contatto fra gli stessi collaboratori e l’ex presidente Antonio Flora, nei confronti del quale viene manifestata indignazione per lo scandalo delle gare truccate

BRINDISI – I collaboratori della Ssd calcio città di Brindisi rompono il silenzio dietro al quale si erano trincerati nelle ultime settimane, attraverso un comunicato stampa in cui chiariscono tre questioni: non vi è più alcun contatto fra gli stessi collaboratori e l’ex presidente Antonio Flora, nei confronti del quale viene manifestata indignazione per aver trascinato la squadra nello scandalo delle partite truccate; vengono ammessi dei contatti con alcuni imprenditori locali disposti a supportare la società; viene manifestata la disponibilità a cedere le quote nel caso in cui dovesse farsi avanti un acquirente. 

Riportiamo di seguito la nota della società. 

"Stiamo lavorando per provare a dare un futuro al calcio nella nostra città". Lo affermano i collaboratori del Brindisi che ormai da diverse settimane provano a mettere nuove basi per il massimo sodalizio biancazzurro.

“In queste settimane mentre continuiamo a lavorare, a muoverci per prepararci a disputare il prossimo campionato, stiamo sentendo circolare voci infondate, anzi più che infondate, diremmo fantasiose sul nostro gruppo. Ci hanno definito "floriani" perché abbiamo lavorato con Flora, ma molti di noi sono anni che lavorano all'interno della società biancazzurra con le diverse gestioni che si sono succedute e forse qualcuno questo lo ha dimenticato”.

I collaboratori del Brindisi continuano: "Ci sono diversi punti che vogliamo chiarire una volta per tutte. Nessuno di noi ha più contatti con i vecchi dirigenti Flora e Co. Anzi. Anche noi siamo indignati per quanto accaduto al nostro Brindisi e non è escluso che in un possibile processo ordinario potremmo anche costituirci parte civile. Secondo punto: noi stiamo lavorando per la difesa del Brindisi dinnanzi alla giustizia sportiva, e per dargli un futuro dal punto di vista societario. Siamo ancora in autogestione ma non possiamo nascondere di aver avuto dei contatti con imprenditori della nostra città che ci hanno dato, in linea di massima, la disponibilità a darci una mano o come sponsor o come possibili soci. Non possiamo fare ancora i nomi perché gli accordi non sono stati ancora definiti e non vogliamo illudere nessuno. È l'ultima cosa che la città e i tifosi che tengono al Brindisi meriterebbero.

Terzo punto: qualora qualcuno fosse interessato a rilevare le quote societarie, presentando a noi e alla città un progetto serio per la rinascita del calcio biancazzurro, noi saremo ben lieti di portare a compimento questa trattativa e, se ci fosse richiesto, anche a farci da parte per il bene del Brindisi di cui stiamo cercando di salvare il titolo con immenso sacrificio, e non solo nostro. Ora chiediamo ancora un po' di pazienza.

Il nostro silenzio non è riveniente da arroganza o da presunzione ma solo da cautela e voglia di far andare a buon fine le nostre trattative, soprattutto sul fronte societario. Con l'auspicio di potervi dare al più presto buone notizie non ci resta che dire: Forza Brindisi. 

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