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Calcio, il Comune risponde a Galigani: "La società è venuta a dirci che non ha più soldi, ma noi che c'entriamo?"

BRINDISI – L’Amministrazione comunale rompe il silenzio sulla vicenda Football Brindisi, dopo il susseguirsi di notizie circolate a seguito dell’incontro avuto nella mattinata di ieri tra il sindaco Domenico Mennitti e il presidente della società calcistica Vittorio Galigani, secondo il quale il sindaco gli avrebbe detto che a “Brindisi del calcio non gliene frega niente a nessuno”. Non risponde il sindaco in prima persona. La nota dell’Ufficio stampa è a firma dell’Amministrazione comunale ma è evidente che l’ha ispirata lui, tirato per la giacchetta dalle esternazioni di Galigani o, comunque, a lui attribuite.

BRINDISI – L’Amministrazione comunale rompe il silenzio sulla vicenda Football Brindisi, dopo il susseguirsi di notizie circolate a seguito dell’incontro avuto nella mattinata di ieri tra il sindaco Domenico Mennitti e il presidente della società calcistica Vittorio Galigani, secondo il quale il sindaco gli avrebbe detto che a “Brindisi del calcio non gliene frega niente a nessuno”. Non risponde il sindaco in prima persona. La nota dell’Ufficio stampa è a firma dell’Amministrazione comunale ma è evidente che l’ha ispirata lui, tirato per la giacchetta dalle esternazioni di Galigani o, comunque, a lui attribuite.

“In riferimento alle notizie di stampa – si legge nella nota-, l’Amministrazione Comunale di Brindisi ritiene utile ribadire che gli enti locali non dispongono di strumenti legislativi che consentano interventi diretti a favore di società sportive. Il compito del Comune è di fornire alle società le strutture per esercitare l’attività agonistica, impegno che è stato mantenuto con il rifacimento del manto erboso del campo sportivo “Fanuzzi” (già in esercizio dalla stagione scorsa) ed ora del pre-campo, che sarà agibile con l’inizio del prossimo anno. Vale ancora precisare che il Comune di Brindisi mette nella disponibilità di tutte le società le strutture a titolo gratuito, a differenza di quanto accade in molte altre città, dove l’esercizio è a titolo oneroso”.

La nota fa poi riferimento alla crisi della maggiore squadra di calcio della città e si toglie un primo sassolino dalla scarpa. “Per quanto riguarda in particolare la società di calcio – scrive l’Ufficio stampa dell’Amministrazione comunale -, in presenza della crisi manifestatasi alla fine della stagione precedente, il Comune si adoperò a sollecitare alcuni operatori economici locali perché intervenissero al fine di evitare conseguenze irreparabili per la partecipazione al campionato successivo. Si costituì una cordata di imprenditori disponibili ad assumere l’onere societario, anche nella previsione della possibile iscrizione al campionato di serie superiore. La proprietà della società ritenne di non accogliere la proposta e di cedere le quote ad altro gruppo propostosi attraverso una trattativa privata”.

Poi arriva il secondo sassolino: “Il gruppo subentrante ha comunicato al Comune di essere in difficoltà finanziarie. Secondo informazioni diffuse dagli interessati, vi sono passività maturate sin dal mese di settembre, in pratica da quando l’attività del nuovo campionato si è avviata. E’ opportuno precisare che sono problemi che investono la sfera di gestione di una società privata, autonomamente determinatasi ad assumere un onere, di cui conosceva la portata. Ora essa proclama difficoltà, ma non è pensabile (e peraltro non è possibile) che l’Amministrazione eroghi risorse pubbliche a favore di privati, che hanno ritenuto di acquistare una società per ‘fare calcio’. Quanto alle sponsorizzazioni, fermo restando che il Comune può solo sollecitare collaborazioni fra quanti operano sul territorio, vale rammentare che esse si realizzano comunque con rapporti privati che investono anche valutazioni fiduciarie fra le parti”.

E conclude precisando che “il Comune non abbandonerà il calcio brindisino, ma non intende mescolare l’interesse pubblico a vicende private alle quali è stato e rimane estraneo”. Più chiaro di così…

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