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Calcio: la PerBrindisi dà i soldi per l'iscrizione, adesso è corsa contro il tempo

Sono ore frenetiche per il calcio brindisino. Domani (10 luglio) scade il termine per iscrivere il Città di Brindisi al campionato di Serie D. Da un punto di vista economico non dovrebbero esserci difficoltà. Nella giornata di ieri, il direttivo dell'associazione polisportiva PerBrindisi ha deciso di mettere a disposizione del sodalizio di via Benedetto Brind circa 7mila euro

BRINDISI – Sono ore frenetiche per il calcio brindisino. Domani (10 luglio) scade il termine per iscrivere il Città di Brindisi al campionato di Serie D. Da un punto di vista economico non dovrebbero esserci difficoltà. Nella giornata di ieri, il direttivo dell’associazione polisportiva PerBrindisi ha deciso di mettere a disposizione del sodalizio di via Benedetto Brind circa 7mila euro: parte della cifra complessiva di oltre 10 mila euro raccolta grazie alla sottoscrizione di oltre 800 quote. La quota restante per l’iscrizione, circa 11-12mila euro, pare sia stata reperita direttamente dai collaboratori del Città di Brindisi, non si sa bene attraverso quali canali (forse grazie al contributo di qualche imprenditore locale).

Alcuni soci della polisportiva hanno però storto il naso per le modalità con cui il direttivo è arrivato alla decisione di contribuire all’iscrizione. I soci fondatori, di fatto, hanno agito senza mandato assembleare. Nel corso di una convulsa e caotica assemblea dei soci svoltasi lunedì scorso (6 luglio) presso il Palamelfi, era stato messo ai voti un ordine del giorno che prevedeva la partecipazione alle spese di  iscrizione attraverso il versamento di 7mila 800 euro.

Nel segreto dell’urna, i no prevalsero per una decina di voti. La votazione venne aspramente contestata. Dopo varie tribolazioni, il voto non venne convalidato per assenza del numero legale. Ci si aspettava a quel punto l'indizione di una nuova consultazione sulla stessa questione. Ma i cinque soci fondatori, certi di avere comunque il sostegno della maggioranza degli associati, hanno agito di loro iniziativa, bypassando l’assemblea e con ogni probabilità anche lo statuto dell’associazione.

Tale percorso potrebbe essere soggetto a contestazioni formali da parte di quei soci che invece avrebbero preferito restare fino in fondo nel solco della legalità e della trasparenza: concetti perorati in più circostanze dagli stessi soci fondatori della PerBrindisi.

La svolta, ad ogni modo, è arrivata a seguito di un incontro svoltosi ieri presso un noto bar del centro storico, al quale hanno preso parte i soci fondatori della PerBrindisi (Sandro Toffi, Michele Toscano, Marco Esposito, Sergio Pizzi) e i collaboratori del Brindisi (la segretaria Mariagrazia Sigrisi, Giovanni Galluzzo, il responsabile del settore giovanile Gilberto Niccoli e il socio di minoranza Stefano Casale, proprietario del 2 per cento di quote).

Dopo l’una della scorsa notte, l’associazione ha diramato la seguente nota stampa. “Dopo i noti fatti accaduti durante la 1°Assemblea dei Soci dell’Associazione Polisportiva Perbrindisi, nel corso della quale è stato contestato il risultato finale che riguardava la destinazione del fondo costituito dalle sottoscrizioni dei tifosi in cambio dell’acquisizione di quote, è emerso che la maggioranza dei presenti avrebbe voluto che vincesse il SI, ossia l’utilizzo di tale somma per l’iscrizione dell’SSD Calcio Città di Brindisi al campionato di serie D”. 

“Questa considerazione è stata fatta anche dando un’occhiata su Facebook dove, su diversi profili, dei tifosi quanto su quello dell’Associazione, in gran numero è stata ribadita la volontà che detta quota venisse destinata all’iscrizione della squadra di calcio locale alla serie “D”. Il Direttivo dei Soci fondatori, attualmente in carica, ha pensato che fosse giusto acconsentire a tale insistente richiesta, destinando a tale scopo la somma di € 7.000,00, lasciando i restanti € 820,00 a disposizione di chi, votando No, non fosse d’accordo e, magari, li rivolesse indietro. Siamo alquanto sicuri che questa ultima ipotesi non si verificherà, in quanto pensiamo che provare a salvare il titolo sia la volontà dei più, ma tutto può essere”. 

“Si precisa, inoltre, che i € 7.000,00, promessi agli attuali titolari delle quote con lo scopo di cui sopra, potranno essere consegnati con un assegno circolare solo nel momento in cui ci venisse mostrato un altro assegno circolare con il restante importo, utile all’iscrizione della squadra SSD Calcio Città di Brindisi al campionato di serie D. Il Direttivo”.

Una volta sciolto il nodo economico, le persone impegnate nell’operazione di salvataggio del titolo sportivo dovranno adesso affrontare una serie di ostacoli burocratici di non poco conto. La mole di pratiche burocratiche da espletare nelle prossime ore è rilevante. Tutto dovrà essere portato a termine entro le ore 19 di domani, quando scadrà il termine per consegnare in federazione l’assegno circolare di circa 19mila euro allegato alla richiesta di iscrizione in Serie D, con la spada di Damocle della giustizia sportiva che potrebbe decretare la retrocessione d’ufficio in Eccellenza, a seguito del terremoto giudiziario che ha travolto la vecchia dirigenza.  

La vicenda è seguita anche da un gruppo di imprenditori tarantini che da un paio di giorni è in contatto con la PerBrindisi. Da parte loro c’è l’interesse a investire nel calcio biancazzurro. Le prossime ore saranno decisive per capire se la trattativa potrà decollare. 

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