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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Calcio nel caos, PerBrindisi: "Ecco come sono andate davvero le cose"

L'associazione polisportiva PerBrindisi onlus, attraverso una lunga nota stampa, ricostruisce le vicissitudini che hanno preceduto la rinuncia all'iscrizione del Città di Brindisi al campionato d'Eccellenza formalizzata martedì scorso (2 settembre), dal sindaco Mimmo Consales. Il racconto, firmato dal direttivo della polisportiva, parte dal 26 agosto

BRINDISI - L’associazione polisportiva PerBrindisi onlus, attraverso una lunga nota stampa, ricostruisce le vicissitudini che hanno preceduto la rinuncia all’iscrizione del Città di Brindisi al campionato d’Eccellenza formalizzata martedì scorso (2 settembre), dal sindaco Mimmo Consales. Il racconto, firmato dal direttivo della polisportiva, parte dal 26 agosto, fino ad arrivare alla travagliata mattinata di lunedì, 1 settembre, quando saltò il passaggio di quote del sodalizio di via Benedetto Brin dagli attuali soci alla stessa polisportiva. 

La nota della PerBrindisi

Il Direttivo dell’Associazione Polisportiva Perbrindisi, nata per salvare il calcio a Brindisi, e non necessariamente la SSD Calcio Città di Brindisi, come epilogo e atto finale di tutta questa vicenda vuole fare chiarezza e raccontare nei dettagli alla città e a tutti i veri tifosi quanto è accaduto nell’ultima settimana, riguardo il mondo calcistico nel suo contesto brindisino, a partire da mercoledì 26 agosto.

"..." Mentre la Perbrindisi cominciava a pensare alla nascita di una nuova società, pulita, con una buona rappresentanza di tifosi al suo interno attraverso l’Associazione, la sera di mercoledì 26 agosto, alle ore 17.00, Gilberto Niccoli chiamò al cellulare Sandro Toffi chiedendogli un incontro urgente e un aiuto per vedere di salvare, in extremis, il futuro della SSD Calcio Città di Brindisi.

Toffi, in quel momento con la famiglia a Ostuni, gli spiegò che quell’incontro non sarebbe stato possibile prima delle 23.00. Ore 23.30 Toffi accompagnato da Marco Esposito, altro componente del Direttivo della Perbrindisi, si recarono al centro sportivo di Niccoli, dove trovarono ad attenderli lo stesso Niccoli e Massimiliano Zippo. Durante quell’incontro questi ultimi esposero ai nostri le ragioni per cui valeva la pena cercare di salvare l'eccellenza. Queste le motivazioni: 1° Iscrivere una nuova società ex novo al campionato di promozione non conveniva, in quanto si sarebbero dovuti versare 40mila euro a fondo perduto; 2° Non si sarebbero potuti recuperare i 50mila euro già versati tra fidejussione e iscrizione al campionato di serie “D”; 3° Si sarebbe perso l'intero settore giovanile.

Alla domanda di Toffi, su come si potesse fare per avere l'eccellenza, la loro risposta fu che, avevano parlato con Tisci e questo gli aveva detto: il Sindaco si deve fare garante della pulizia e della solidità economica della società e deve assicurare alla Federazione il suo totale appoggio come Amministrazione comunale alla SSD Calcio Città di Brindisi. Avendo loro provato a mettersi in contatto con il Sindaco senza riuscirvi, in quanto il Sindaco, essendo in vacanza, non rispondeva nè ai messaggi nè alle telefonate, chiesero che a contattarlo fosse Toffi al quale, secondo loro, avrebbe sicuramente risposto.

Toffi accettò rendendosi disponibile a fare il tentativo, ma prima di farlo chiese a Niccoli come avrebbe inteso poi fare il campionato, fare la squadra, sostenerne le spese e ripianare i debiti.

Niccoli rispose dicendo che con 120/130 mila euro sarebbero riusciti a coprire tutti i costi (rimborsi ai giocatori, spese di trasferta, materiali e spese di amministrazione). I debiti sarebbero riusciti a ridurli e dilazionarli in 2 anni e, per quanto riguarda la squadra, questa era più o meno già fatta in quanto avevano 7-8 ottimi under e 6 giocatori di categoria già bloccati, che aspettavano il loro ok, oltre ad un allenatore esperto in questi campionati che si sarebbe accontentato di un rimborso in cambio della visibilità che una piazza come Brindisi avrebbe potuto dargli. Aggiunse che aveva 3 imprenditori disponibili a finanziare la squadra, ma solo nel caso in cui il Sindaco avesse preso in mano la situazione garantendo il suo appoggio totale.

Toffi in rappresentanza della Perbrindisi accettò e mandò subito un messaggio al Sindaco nella speranza di una sua risposta.
Testo dell'sms:"perdona il disturbo e l'orario. Abbiamo urgenza di incontrarti per novità importanti riguardo il calcio. Ma c'è poco tempo". Inviato il 27-08 ore 00.14.
Il Sindaco ore 00.42: "Sandro io torno a Brindisi domenica sera. Lunedi?"
Toffi: "No Mimmo, è tardi, ti devo spiegare bene. Domattina a che ora posso chiamarti?"
Sindaco: "Ok, chiamami alle 10.00".

Alle ore 10 ci fù la lunga telefonata tra Toffi e il Sindaco. Toffi gli spiegò tutte le ragioni per cui sarebbe valsa la pena correre il rischio di "caricarsi sulle spalle" questa società piena di debiti pur di ottenere l'eccellenza. Il sindaco con molta disponibilità sposò la causa.
Consales chiamò subito Tisci, esponendosi in prima persona e garantendo, in qualità di Sindaco, il massimo appoggio dell'Amministrazione assicurando che avrebbe messo una buona parola presso diversi imprenditori per ottenere il sostegno finanziario. Tisci gli rispose dicendo di chiamare direttamente Tavecchio e di ripetere le stesse cose già dette a lui, aggiungendo che solo Tavecchio avrebbe avuto il potere di prendere una simile decisione.

Giovedi 27-08 ore 15 Consales chiamò Toffi dicendogli che aveva parlato con Tavecchio, il quale aveva assicurato l'eccellenza solo a condizione che il 100% delle quote fossero passate all'Associazione o comunque a persone pulite e che l'attuale Presidente del Brindisi si sarebbe dovuto dimettere a favore di un componente dell’Associazione. Insomma, pretendeva un segnale forte di discontinuità rispetto al passato; con garanzie economiche che il Sindaco aveva già anticipato. A questo punto il Sindaco indicò di andare subito da un notaio per il passaggio delle quote e che Niccoli si sarebbe dovuto dimettere dalla carica di Presidente riservandosi il ruolo di responsabile del settore giovanile. Consales terminò dicendo che entrambi i documenti si sarebbero dovuti inviare a Tisci e a lui stesso in quanto li avrebbe girati alla Federazione. Nel frattempo il suo compito sarebbe stato quello di preparare una relazione dove si sarebbe assunto la responsabilità di tutto e si sarebbe fatto garante della società SSD Calcio Città di Brindisi.

Tutto quanto riferitoci dal Sindaco, venne comunicato da Toffi a Gilberto Niccoli che, seppur perplesso, accettò di buon grado quelle condizioni.
Venerdì in accordo con Niccoli, il Direttivo della Perbrindisi si organizzò per il primo step che riguardava le dimissioni di Niccoli e l'elezione del nuovo Presidente che, per nostra scelta, doveva essere Marco Esposito. Per completare tale cambiamento ci sarebbero volute le firme di Stefano Casale e di Domenico Solazzo.

Mentre Stefano Casale, disponibile, firmò il documento sottoposto, Solazzo sparì.
Domenica mattina il "portavoce" di Solazzo chiese un incontro personale a Michele Toscano, Presidente della Perbrindisi. Durante questo incontro gli venne esposto che Solazzo, o chi per lui, in questi due mesi aveva sostenuto spese per circa 3mila euro, per le quali chiedeva il rimborso, condizione fondamentale per firmare il documento di cui sopra. (Stessa cosa si disse su Gilberto Niccoli in relazione ai circa 2000 euro che anche lui aveva anticipato alla società SSD Città di Brindisi, per le quali chiedeva il rimborso, dimostrandosi però disponibile ad aspettare il rimborso dalla federazione).
Al "portavoce" di Solazzo venne comunicato che ci accettabile rimborsare le eventuali spese sostenute, ma che si sarebbe dovuto aspettare il rimborso da parte della Federazione. Come garanzia ci dichiarammo disponibili a firmare un documento in cui l’Associazione Perbrindisi si sarebbe impegnata a rimborsare le spese sostenute per una somma pari a 3mila euro. Domenica pomeriggio quella nostra proposta venne accettata.
Essendo i tempi molto ristretti, nello stesso pomeriggio di domenica Toffi disturbò, tramite la figlia Monica, il notaio Errico pregandolo di fissarci un appuntamento per lunedì mattina ore 9.30 per siglare l'atto notarile del passaggio di quote, con la preghiera di farcene pervenire una copia autentica già alle ore10.00. Il Consiglio Federale si sarebbe riunito alle ore 11 e per quell'ora la Federazione avrebbe ricevuto l'atto comprovante che il 100% delle quote della SSD Città di Brindisi erano già passate all'Associazione Perbrindisi.

Lunedi 31 agosto ore 9.00 tutti gli attori di questa vicenda si presentarono dal Sindaco: quattro Rappresentanti del direttivo della Perbrindisi, Gilberto Niccoli, Stefano Casale (2% delle quote), il Dr Bacco della Meleam spa, Maria Grazia Sigrisi segretaria della SSD Calcio Città di Brindisi. E ovviamente il Sindaco.

A tale importante, definitivo e risolutivo incontro l’unico a non presentarsi fu Domenico Solazzo (98%). Nonostante tutto si pensò ad un ritardo.
Nel frattempo il Sindaco chiese ai presenti come intendevano organizzare la squadra e quali sarebbero stati i costi. Gilberto Niccoli espose nuovamente la sua idea così come l’aveva già fatto al primo incontro con Toffi ed Esposito. In quell’occasione Niccoli riferì al Sindaco che sarebbero servite circa 150mila euro, oltre ad una somma da definire per sanare una prima parte dei debiti pregressi.

Il Sindaco comunicò ai presenti che aveva appena convinto tre imprenditori brindisini a lui vicini a fornire una copertura economica per circa 120mila euro totali, ed era certo di poter coinvolgere almeno altre due grosse aziende. Insomma, tutto volgeva per il meglio. L'associazione Perbrindisi avrebbe controllato la società, Niccoli si sarebbe occupato del discorso tecnico, il Sindaco come Amministrazione avrebbe appoggiato totalmente la SSD Calcio Città di Brindisi, il settore giovanile si sarebbe salvato, la Federazione avrebbe restituito i circa 50mila euro e i dipendenti della SSD non avrebbero perso il posto di lavoro. In realtà in tutta questa storia gli unici a perdere qualcosa, il sonno, era i componenti del Direttivo della Perbrindisi, ma fa nulla. Il tutto è stato davvero molto coinvolgente ed emozionante, l’importante sarebbe stato dare la possibilità ai tifosi di assistere alla rinascita del calcio a Brindisi.

Per ultimo il Sindaco chiese al Dr Bacco le intenzioni della Meleam spa. Ciò che venne fuori dal lunghissimo discorso, a tratti incomprensibile, fu che la Perbrindisi avrebbe dovuto chiedere per iscritto alla Meleam spa di sponsorizzare la squadra. I componenti della Perbrindisi dissero che l’avrebbero fatto subito dopo il passaggio definitivo delle quote dal Notaio. Una volta usciti da Palazzo Nervegna, telefonammo al "rappresentante legale" di Solazzo per sollecitarlo a presentarsi allo studio del notaio Errico. Come risposta ci venne detto che Domenico Solazzo aveva cambiato idea e che i 3000 euro li voleva subito ed in contanti, altrimenti non avrebbe firmato.

Di fronte a questa assurdità, convinti che tutto veniva gestito e manipolato per non far concludere l’unica iniziativa nell’ l’interesse di salvare il calcio a Brindisi, ci siamo dovuti arrendere. Nel frattempo un’ auto andava via con a bordo il Dr Bacco, il suo avvocato Raffaele De Matteis e Gilberto Niccoli, oltre all’autista. Dove saranno andati così di corsa? Booooohhhh I componenti presenti del Direttivo della Perbrindisi, a conclusione, andarono dal notaio Errico per le dovute scuse, essendosi lo stesso reso disponibile anche oltre il dovuto.

Una volta scesi dallo studio del Notaio mettemmo al corrente il Sindaco spiegandogli la situazione. (Il Sindaco rispose: "Non ho parole!").
Qui finisce questa meravigliosa avventura che è arrivata ad un passo dal realizzare un grande sogno, che però è svanito all'ultimo istante. Questo racconto dettagliato, anche se prolisso, ve lo dovevamo: sopratutto ai Soci della PerBrindisi, ai tanti tifosi per bene che si erano illusi e alla nostra amata città.

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