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C’era una volta la super-difesa dell’Enel

C’era una volta una squadra orgogliosa di mettere in mostra una super difesa e un buon gioco impreziosito dalle prestazioni dei due “gioielli” Jonathan Gibson e Scottie Reynolds, che si era conquistato un posto nella hit parate del basket nazionale.

BRINDISI - C?era una volta una squadra orgogliosa di mettere in mostra una super difesa e un buon gioco  impreziosito  dalle prestazioni dei due ?gioielli? Jonathan Gibson e Scottie Reynolds, che si era meritatamente conquistato un posto nella hit parate del basket nazionale partecipando alle final eight di Coppa Italia, che aveva espugnato il campo della capolista Sassari, che aveva battuto i campioni d?Italia del Monte Paschi Siena e la formazione di Cantù carica di gloria e di trofei.

Ora,dopo tre sconfitte consecutive, si stenta a riconoscere l?Enel Brindisi, la sua super difesa ed i suoi autentici ?gioielli?. Pesaro restituisce al campionato una squadra che subisce 94 punti, dopo averne presi 95 dal Sassari la domenica precedente, e conferma un trend negativo di tre sconfitte consecutive come mai era accaduto prima. La squadra manifesta un calo fisico e psicologico evidentemente sottovalutato in precedenza o, anche peggio, spiegato con il presunto valore delle formazioni incontrate (Venezia e Sassari).

Brucia ancora la sconfitta subita contro Sassari e giustificata dal coach Bucchi con quel ?non a caso Sassari era capolista? che assume il significato di una beffa alla luce della sconfitta subita domenica scorsa dalla stessa capolista ad Avellino, ma che invece andava analizzata ed approfondita in ogni dettaglio e valutata in relazione agli errori commessi. Coach Bucchi ha ora il difficile compito di recuperare alla squadra i suoi giocatori migliori.

Scottie Reynolds è chiaramente in difficoltà da alcune partite e se pure continua a fornire assist preziosi è  più impacciato nel dettare i ritmi di gioco e guidare la squadra come fino a poche settimane fa gli riusciva di fare perfettamente. Non si comprende perché anche a due passi dal canestro preferisca non tirare e avventurarsi in entrate al rallenty e prevedibile  che sono facilmente stoppate dalle difese avversarie e  spesso si trasformano in palle perse (8 palle perse di cui ben 6 nel primo tempo).

Inoltre Reynolds rinuncia a tirare dall?arco anche quando si trova in posizione favorevole e senza ostacoli, così imponendo alle difese avversarie di chiudere esclusivamente sul solo Gibson, limitandone l?azione ed i risultati e costringendolo a prestazioni modeste (da 0/6 contro Sassari e 2/6 a Pesaro). Ma è in difficoltà da qualche partita anche Jeff Viggiano che sebbene  in campo a Pesaro per 23 minuti ha tirato solo tre volte a canestro realizzando un tiro da due ed un libero.

Coach Bucchi sostiene  di voler tenere in campo Viggiano perché è uno dei pochi che in queste partite riesce a difendere, come se gli eventuali suoi sostituti, in particolare Ndoja, risultassero meno efficaci in difesa e come se in queste ultime due partite l?Enel Brindisi non avesse comunque subito  due pesanti sconfitte ?over 90?, con Sassari (95) e con Pesaro (94). Viggiano, Reynolds e Gibson vanno recuperati al più presto per evitare che venga cancellato tutto quanto di buono è stato fatto fino ad ora e che questo campionato passi alla storia come quello delle grandi occasioni perdute.

E? il momento delle scelte che coach Bucchi deve effettuare rinunciando a qualche suo principio ed a qualche  convinzione di troppo, che non ottiene i consensi ed  i risultati sperati e che finalmente, così come ha fatto a Pesaro, schieri in campo il quintetto che ha in pugno l?inerzia del gioco e confermi più minutaggio ai giocatori che sono in grado di profondere maggiore energie e consentire più continuità di rendimento.

Attualmente nello starting five garantiscono tenuta fisica e mentale solo Antywane Robinson, migliore in campo a Pesaro, e Cedric Simmons e perciò è più opportuno dare maggiore spazio a Klaudio Ndoja, a Jerai Grant, a Matteo Formenti e Robert Fultz e Andrea Zerini, in attesa del miglior recupero di Gibson, Viggiano e Reynolds, così da affrontare le ultime otto partite ponendosi come obiettivo la corsa ai play off  per dare un senso a questo campionato e non svuotarlo e sminuirlo con il modesto traguardo della permanenza in serie A.

E? obiettivo degli stessi giocatori non togliere interesse al campionato e smorzare l?entusiasmo della tifoseria e della stessa società, considerato anche che, da bravi professionisti, hanno messo in preventivo e contrattualizzato un consistente premio finale per l?accesso ai play off.

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