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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cresce ancora la flotta della Brindisi-Corfù: ecco chi viene da fuori

Mancano cinque giorni al via della XXXI Brindisi-Corfù, che conferma il suo status di regata internazionale con 16 barche di altri Paesi europei già iscritte, mentre la flotta cresce ancora e tocca oggi quota 125

BRINDISI - Mancano cinque giorni al via della XXXI Brindisi-Corfù, che conferma il suo status di regata internazionale con 16 barche di altri Paesi europei già iscritte, mentre la flotta cresce ancora e tocca oggi quota 125. Alla partenza dell'8 giugno si presenteranno - se non si allungherà la lista nei prossimi giorni - sei barche greche, due barche ungheresi e due russe, ed un equipaggio ciascuno per Montenegro, Serbia, Francia, Olanda, Slovacchia, e Regno Unito.

Proseguendo con le statistiche, due le barche dei centri velici della Marina Militare iscritte alla regata, Sagittario e Canopus, nove i maxi iscritti nella classe Orc A, quattro i multiscafi, mentre il gruppo delle barche che arrivano da altre regioni italiane è così suddiviso: tre dalle Marche, due dalla Sardegna, due dalla Basilicata, una da Sicilia, Lazio, Veneto e Liguria. Insomma, c'è gente che ha fatto un bel pò di mare per arrivare a Brindisi.

Ma non finisce qui. Sono attese altre iscrizioni, almeno altre due dalla Grecia. Con la sua regata Brindisi fa ancora una volta centro sul mare. Qui il Circolo della vela ha già organizzato un Campionato mondiale d'altura nel 2009, due camopionati nazionali femminili di match race, un campionato nazionale di match race under 19, una prova europea del mondiale di match race, la Nation Cup, un Campionato mediterraneo di altura.  La città può diventare una delle capitali italiani della della vela, ed è tenuta in debita considerazione dalla Fiv, la federazione nazionale, ma anche dall'Isaf, la federazione internazionale.

Chissà che questo non sia un ulteriore segnale che indica alla città quale deve essere la rotta per cambiare pagina e crescere: più navi, più attrattiva per il diporto nautico e le crociere, senza svendersi ma programmando il futuro partendo da un nuovo Piano regolatore del porto, l'unico strumento per poter progettare e realizzare non solo gli assetti commerciali, logistici ed industriali, ma anche l'uso delle banchine nel Seno di Levante e nel Seno di Ponente, che in altre città avrebbero già riempito di yacht.

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