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Venerdì, 19 Aprile 2024
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E dall'altra parte c'è Corfù. Il segreto di una regata che strega

BRINDISI – Questa volta no. Il vento ci sarà sino alla fine, anzi sarà più forte proprio all’arrivo, e dalla direzione giusta per gli spinnaker. Basta rimpiangere l’edizione 2005, con tanto, anche troppo maestrale, che consentì a Pegaso della Montefusco Sailing Project di arrivare a Corfù in 8 ore e qualche minuto, record della traversata stracciato. Non sarà proprio così, per l’edizione 2011 della Brindisi-Corfù, la numero ventisei, regata internazionale ora ulteriormente accreditata con l’ingresso nel circuito della Lombardini Cup. Non ci saranno quei 35-40 nodi che facevano volare le barche lungo le 104 miglia tra la partenza e Kassiopi, ma un ventaglio di intensità tra 6-7 e i 15 nodi e anche più. Prima scirocco, poi maestrale in rotazione verso nord. Niente pantano, niente decisione di uscire dalla regata a motore e auto squalificarsi pur di arrivare a destino. Come l’anno scorso. Giovedì si arriva tutti, e sotto spi.

BRINDISI – Questa volta no. Il vento ci sarà sino alla fine, anzi sarà più forte proprio all’arrivo, e dalla direzione giusta per gli spinnaker. Basta rimpiangere l’edizione 2005, con tanto, anche troppo maestrale, che consentì a Pegaso della Montefusco Sailing Project di arrivare a Corfù in 8 ore e qualche minuto, record della traversata stracciato. Non sarà proprio così, per l’edizione 2011 della Brindisi-Corfù, la numero ventisei, regata internazionale ora ulteriormente accreditata con l’ingresso nel circuito della Lombardini Cup. Non ci saranno quei 35-40 nodi che facevano volare le barche lungo le 104 miglia tra la partenza e Kassiopi, ma un ventaglio di intensità tra 6-7 e i 15 nodi e anche più. Prima scirocco, poi maestrale in rotazione verso nord. Niente pantano, niente decisione di uscire dalla regata a motore e auto squalificarsi pur di arrivare a destino. Come l’anno scorso. Giovedì si arriva tutti, e sotto spi.

Detto questo, stasera festa in banchina e fuochi artificiali. Poi cena e tentativo di dormire nelle cuccette rese torride dal favonio. Beati brindisini, leccesi e baresi che se ne andranno a nanna quasi tutti a casa propria, tanto bisogna mollare gli ormeggi solo domani mattina dopo le 11, per essere puntuali nella zona di partenza nel porto esterno prima delle 13. Due gli start, come sempre: prima i cinque maxi, poi gli altri. Tra i quali alcuni veterani dei campi di regata di mezza Italia che contano su rating favorevoli, oltre che su barche performanti, per puntare alla vittoria in tempo corretto (o compensato che dir si voglia). Chi si vuol godere lo spettacolo e non ha una barca, c’è la Diga di Punta Riso, da farsi a piedi, in bici o motorino. Sono 2700 metri, e fa caldo.

Dall’altra parte un’isola appena all’inizio dell’estate, pochi turisti in giro e quasi tutti british, o tedeschi e olandesi. Tanto che i mille della flotta della Brindisi-Corfù e accompagnatori si sentono e si vedono, altroché. Ma che belli i bar dell’Espianada ancora in mano ai soli ragazzi greci, una routine ancora legata alla vita dell’isola com’è in inverno e in primavera, anche se tutti hanno già sciorinato la propria merce nelle viuzze del centro storico e attendono dal turismo la compensazione – almeno – di ciò che la crisi sta togliendo a questo Paese nostro fratello di cui parliamo forse troppo poco, rapiti più dagli indignados di Barcellona e Madrid. La Brindisi-Corfù ti porta nell’isola quando ancora tutto è molto più calmo e più bello. Mai stata aliena per i brindisini, Kerkyra, e con la regata se ne condividono bellezze e segreti, piccole cose, sapori intensi, grandi panorami. E’ una vela che dopo la sgroppata e l’antagonismo depone le armi e si rilassa. Che resta nel cuore di molti. Che ogni anno ritornano.

La Camera di Commercio di Brindisi, nel ruolo di osservatorio economico provinciale, ha invece deciso di sviluppare una propria analisi sulla regata - di cui è sponsor tra i più importanti - perchè "rappresenta l’identità territoriale della Puglia, ed in particolare, della provincia di Brindisi quale ponte tra le culture ed i saperi del Mediterraneo". E lo farà attraverso " lo studio degli effetti prodotti dall’evento sia sulla domanda di turismo che sul tessuto imprenditoriale locale".

Ecco come si svolgerà l'indagine: "Nei momenti di punta della manifestazione saranno intervistati 200 dei partecipanti presenti, con lo scopo di analizzare il livello di soddisfazione per l’evento e le ricadute economiche sul territorio. Parallelamente sarà ascoltato il punto di vista delle imprese attraverso 100 interviste agli operatori di tutta la filiera turistica locale per valutare, sia, il livello di coinvolgimento delle imprese nell’evento, sia, il riscontro pratico in termini di appeal sulla clientela attirata dall’evento stesso". Potrebbe servire per perfezionare il meccanismo organizzativo già dall'edizione 2012.

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