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Enel, mali evidenti: ora serve la cura

BRINDISI - E’ vero. Non sempre si può vincere. E’ anche vero, però, che così non si può perdere. L’Enel Brindisi ha perso la prima partita del campionato in casa contro la Sutor Montegranaro (78-80), formazione che fino a domenica scorsa aveva vinto solo tre partite.

BRINDISI - E’ vero. Non sempre si può vincere. E’ anche vero, però, che così non si può perdere. L’Enel Brindisi ha perso la prima partita del campionato in casa contro la Sutor Montegranaro (78-80), formazione che fino a domenica scorsa aveva vinto solo tre partite, che era data in crisi perché veniva da una settimana molto difficile anche per i problemi societari e che scendeva in campo priva del suo americano Mardy Collins. Per l’Enel Brindisi si è trattato di una sconfitta annunciata considerato l’inguaribile mal di zona di cui soffre la squadra di coach Bucchi e per il quale evidentemente non si è riuscito a trovare alcun rimedio.

Già contro Pistoia la domenica precedente, l’Enel Brindisi aveva paurosamente sofferto la zona imposta per tutta la partita da coach Moretti rischiando la sconfitta per l’incapacità di attaccarla in modo diretto ed efficace e, siccome ormai tutti gli allenatori della serie A sono al corrente delle difficoltà che la squadra brindisina incontra nel giocare contro questo tipo di difesa, allora viene facile ad una volpe del basket, qual è Carlo Recalcati, di impostare tatticamente la sua squadra imponendo una “zonetta” tosta ed impenetrabile considerati limiti attuali della squadra di coach Bucchi.

E se una squadra che non è certo fra le prime della classe, come Montegranaro, è riuscita ad imporre il suo gioco e vincere a Brindisi è facile prevedere cosa succederà nelle prossime partite interne in calendario quando le formazioni avversarie saranno Siena e Sassari, con in mezzo le trasferte di Avellino, Pesaro che da ultima della classe domenica scorsa è andata a vincere a Cremona, e Milano, se solo coach Bucchi non riuscirà a rimediare alle difficoltà palesate finora.

Ma i problemi della squadra brindisina ed il suo cronico mal di zona nascono dalle scarsa attitudine al tiro da tre punti e dalla mancanza di un vero pivot dei giocatori a disposizione di coach Bucchi. Gli esaltanti ed imprevedibili risultati positivi finora conseguiti dall’Enel Brindisi avevano fatto passare in second’ordine i difetti costituzionali della squadra, soprattutto avevano contribuito a consentire a coach Bucchi di attendere le migliori condizioni fisiche e di forma, ma anche di adattamento di giocatori come Michael Snaer, Ron Lewis ed Alade Aminu, prima di esprimere un giudizio definitivo.

Se per scardinare una zona sono indispensabili esterni che tirano con percentuali accettabili ed un buon pivot allora l’Enel Brindisi sarà costretta ancora a soffrire perché la squadra di coach Bucchi contro Montegranaro ha tirato da tre punti con il 29 per cento (contro il 44 per cento dei giocatori di coach Recalcati che pure non sono il massimo in questo campionato) con Ron Lewis autore di un disarmante 0/3 e Michael Snaer con 1/4, i giocatori cioè che avrebbero dovuto far saltare la zona avversaria.

Snaer era stato presentato come un tiratore scelto, il giocatore che chiudeva le partite con l’ultimo tiro vincente il “buzzer beater”, come gli americani definiscono il canestro realizzato a fil di sirena, con il quale aveva deciso ben cinque vittorie della sua squadra, ma finora ha tenuto un rendimento incostante facendosi spesso apprezzare più in difesa che in attacco.

Le pessime percentuali al tiro, inoltre, hanno determinato in questi giocatori una evidente perdita di autostima per cui in molte occasioni di posizioni favorevoli per il tiro preferiscono non rischiare e passare palla al compagno più vicino. C’è poi Aminu, il pivot che non è riuscito ad entrare mai in partita in tutto il campionato, nonostante abbia goduto della fiducia di coach Bucchi che ha fatto l’impossibile per recuperarlo. Attualmente Aminu è il vero problema centrale della squadra che dovrebbe essere risolto con una certa urgenza perché aspettare ancora non si può più a rischio di compromettere la prima ed esaltante fase di questo campionato, e la squadra non può continuare il suo campionato sapendo di non poter contare su un pivot di ruolo, mentre le altre formazioni si rinforzano e prendono consistenza con il passare del tempo.

Contro Montegranaro Aminu ha giocato sei minuti duranti i quali ha realizzato 6 punti ed ha catturato un solo rimbalzo in difesa, senza mai partecipare al gioco di squadra. A nulla è valsa la decisione di coach Bucchi di velocizzare la squadra schierando nella metà dell’ultimo quarto un quintetto basso con il solo James a lottare sotto i tabelloni, scelta che anzi è sembrata controproducente perché se i giocatori tirano da fuori con 8/27 non si trova poi nessuno che va a catturare rimbalzi in attacco. E così che nella giornata della prima sconfitta dell’Enel Brindisi in casa anche coach Bucchi ha perso la sua partita contro coach Recalcati che ha presentato al PalaPentassuglia una squadra preparata alla perfezione.

 

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