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Enel: emergenza vera, idee niente

BRINDISI - Quelli che sognavano il primo posto in classifica si sono svegliati di soprassalto. Brescia ha dato il colpo di grazia alle residue speranze (ma meglio chiamarle illusioni!) dell’Enel Brindisi di ottenere con cinque vittorie in cinque partite il primo posto in classifica e la promozione diretta in serie A, senza riuscire ad approfittare delle contemporanee sconfitte di Pistoia a Verona e di Scafati a Veroli. La sconfitta di Brescia ha confermato tutte le lacune strutturali della formazione costruita dal coach Bucchi e dal direttore sportivo Giuliani, ed in più ha avvalorato la convinzione che si stia rivelando una insufficiente condizione atletica.

BRINDISI - Quelli che sognavano il primo posto in classifica si sono svegliati di soprassalto. Brescia ha dato il colpo di grazia alle residue speranze (ma meglio chiamarle illusioni!) dell’Enel Brindisi di ottenere con cinque vittorie in cinque partite il primo posto in classifica e la promozione diretta in serie A, senza riuscire ad approfittare delle contemporanee sconfitte di Pistoia a Verona e di Scafati a Veroli.  La sconfitta di Brescia ha confermato tutte le lacune strutturali della formazione costruita dal coach Bucchi e dal direttore sportivo Giuliani, ed in più ha avvalorato la convinzione che si stia rivelando una insufficiente condizione atletica.

Le 29 palle perse dai giocatori brindisini sono sicuramente sintomo di nervosismo, insicurezze e di mancanza di concentrazione ma anche, se non proprio esclusivamente, dovute a  evidente carenza di lucidità e di freschezza atletica. Alla squadra manca attualmente  quella brillantezza atletica che proprio in questo periodo del campionato fa la differenza  e sorge il dubbio che si stia pagando ora l’enorme spreco di energie profuse dai singoli per impegnarsi in una difesa sempre arrembante ed asfissiante, la migliore del campionato. E’ il caso di ricordare che il miglior basket degli ultimi campionati  è stato giocato dalla squadra di coach Perdichizzi nel girone di ritorno del campionato 2009-2010 proprio in virtù di una superlativa condizione atletica che consentì di superare con relativa facilità  avversari anche tecnicamente più dotati.

E’ altresì vero che questa squadra anche a Brescia ha mostrato chiari limiti di carattere e personalità, come ha sostenuto lo  stesso coach Bucchi dimenticando che questi giocatori sono stati scelti in accodo con il direttore sportivo Alessandro Giuliani, in piena autonomia senza alcuna interferenza della società, come è vero che l’Enel Brindisi ha svenduto  cuore,anima e .… palle lasciando andare via con grande faciloneria i vari Thomas, Cardinali, Crispin, Pinton. E’ il caso, anche urgente, di preoccuparsi seriamente dei play off  e di guardare indietro il Barcellona Pozzo di Gotto che avanza, e sciogliere molti dubbi.

L’Enel Brindisi ha bisogno di conoscere qual è la concreta possibilità che Ndoja ritorni in campo in questo finale di campionato e quale rendimento potrà garantire; di recuperare la migliore condizione atletica dei tutti i giocatori; di ritornare con urgenza sul mercato per ingaggiare un play con punti nelle mani ed evitare che Renfroe continui ad incrementare il suo straordinario record  di palle perse che a Brescia ha toccato il massimo di 10; di limitare i danni che procura Hunter (6 palle perse!) con azioni personali “creative”che hanno determinato  il -1 di differenza canestri contro Reggio Emilia ed hanno compromesso il finale di Pistoia, due risultati che pesano come macigni sulla classifica.

Ma la partita di Brescia ha anche confermato il precario stato di forma di  Maestrello e Formenti, al momento irriconoscibili, due “giocatori-fantasma” che coach Bucchi deve assolutamente e necessariamente recuperare per questo finale di campionato. Anche a Brescia, Borovnjak e Callahan sono scomparsi troppo presto dalla mischia per aver commesso falli spesso inutili ed antisportivi, sintomi anche questi di una condizione atletica precaria. Ancora note positive da Marco Giuri, autore di 14 punti con 4/6 al tiro e 4/4 nei tiri liberi e 12 di valutazione, che ha confermato anche a Brescia di essere stato uno dei pochi acquisti indovinati (ma cosa si aspetta a rinnovargli il contratto così come fatto per Zerini?), giocando con grande autorità e sicurezza, assumendosi la responsabilità al tiro  nei momenti critici della partita, sostituendosi agli americani ed ai compagni di squadra più esperti.

Giuri avrebbe ora bisogno di maggiore fiducia da parte di coach Bucchi per giocare con la dovuta tranquillità che il suo ruolo richiede,senza l’assillo di essere richiamato in panchina al minimo errore commesso. Anche Andrea Zerini, come Marco Giuri, rappresenta la nota lieta  di Brescia e di questo campionato. Il giovane pivot di “scorta”si fa sempre trovare pronto quando coach Bucchi lo chiama in campo e spesso riesce a fare anche meglio dei titolari di ruolo del roster di base. Intanto gli addetti ai lavori di Enel Brindisi  continuano a monitorare il mercato globale del basket. Ma cosa staranno monitorando da mesi è  un vero mistero!

Sono trascorsi mesi da quando ci si è resi conto dei tempi lunghi ed  incerti del recupero di Ndoja  e della necessità di operare un “taglio” di un americano. Che nessuno venga a raccontare poi che il mercato è difficile e che non ci sono giocatori utili per l’Enel Brindisi perché altrimenti dovrebbe in seguito spiegare come mai le altre società riescono a rinforzarsi e fare il salto di qualità per raggiungere i propri obiettivi. Che qualcuno,invece,avverta  Bucchi e Giuliani che il campionato sta per terminare e che ulteriori ritardi nelle scelte e nelle decisioni potrebbero compromettere definitivamente anche il risultato dei play off.

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