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Enel, reazione debole su arbitraggio

BRINDISI - L’invenzione decisiva dell’arbitro Giorgio Provini, che sul risultato di 93-91, a soli 4 secondi dalla fine , ha visto un fallo di Gibson su Banks, fa crescere la rabbia per una straordinaria occasione perduta, ma ancora di più un quinto fallo fischiato a Scottie Reynolds che, come è stato accertato, era invece solo il quarto e che ha scatenato la forte protesta del direttore sportivo Renato Niccolai contro gli ufficiali di campo, sono segnali preoccupanti che la società è chiamata da subito a chiarire con gli organi preposti alle designazioni arbitrali.

BRINDISI - L’invenzione decisiva dell’arbitro Giorgio Provini, che sul risultato di 93-91, a soli 4 secondi dalla fine , ha visto un fallo di Gibson su Banks,  fa crescere la rabbia per una straordinaria occasione perduta, ma ancora di più un quinto fallo fischiato a  Scottie Reynolds che, come  è stato  accertato, era invece solo il quarto e che ha scatenato la forte protesta del direttore sportivo Renato Niccolai contro gli ufficiali di campo, sono segnali preoccupanti che la società è chiamata da subito a chiarire con gli organi preposti alle designazioni arbitrali.

La forte protesta del direttore sportivo Nicolai in campo  è rimasta inascoltata anche dagli arbitri, ha rischiato il “tecnico” e successivamente gli è valsa l’ammonizione ed il provvedimento disciplinare  da parte degli organi giudicanti. L’elegante e remissivo comunicato emesso per l’occasione dall’Enel Brindisi stride in modo indubitabile rispetto alla realtà. Non basta segnalare e manifestare agli organi competenti “incredulità e sorpresa” e sperare ed augurarsi  che ciò possa ancora accadere quando in campo si determina il risultato con grossolane decisioni arbitrali. Ma si deve chiedere di più e certamente con maggior vigore per garantire la regolarità del campionato dell’Enel Brindisi ed evitare che decisioni paradossali ed inammissibili per la professionalità che la Serie A richiedere, possano in seguito determinare le posizioni di classifica delle squadre.

La società si  deve chiedere e segnalare agli organi competenti, ad esempio, con quale superficialità e faccia tosta si designa il signor Gabriele Bettini ad arbitrare ancora una partita  Brindisi - Varese, e se questa deve essere considerata una provocazione o una decisa  mancanza di rispetto e di sensibilità nei confronti della società e dei sacrifici che sopporta,insieme ad abbonati e sponsor, per affrontare un  campionato di serie A. Già, Gabriele Bettini, giusto lui, riconosciuto come l’eroe di Varese per il coraggio dimostrato nel convalidare il canestro di Childress a tempo abbondantemente scaduto sul parquet di Masnago, quando Brindisi aveva concluso la partita vincendo con il punteggio di 82-81, e che suscitò scandalo a livello nazionale.

L’arbitro Bettini fu sospeso a tempo indeterminato insieme a Roberto Castelluccio ed Edoardo Ciano, le famose “ tre scimmiette” che decisero di non vedere (il tabellone luminoso), non sentire (il suono prolungato della sirena) e non parlare (con i giudici di “tavolo”) ed ora lo ritroviamo promosso in Serie A pronto ad arbitrare nuovamente proprio Brindisi-Varese. Con lui, il fantastico Giorgio Provini che corre sulla fascia laterale del campo a pieno ritmo  con inusitato vigore  quasi per marcare Gibson e sforzarsi di vedere un “ fanta - fallo” a 4 secondi dalla fine con Brindisi in vantaggio di due punti. E poi ancora Enrico Sabetta che, in qualità di arbitro internazionale con più di 500 partite al suo attivo, invece di assumersi le responsabilità più delicate pensa bene di passeggiare in campo mentre i suoi collaboratori decidono le sorti della partita.

E così nasce anche la sfrontatezza e l’arroganza di poter prendere decisioni importanti e determinanti, compresi i “segnapunti”, tanto si è solo al cospetto di una “matricola” che gioca contro una formazione come Varese che è parte rilevante della storia del basket nazionale ed europeo con tutto  il suo peso “politico” ed i suoi precedenti. Se c’ è un fallo dubbio a 4 secondi dalla fine ed il Brindisi è in vantaggio di due punti il buon Provini non ci pensa  un solo  istante  a fischiarlo e sciogliere ogni incertezza in favore di Varese. C’è chi protesta perché il fallo fischiato a Reynolds è il quarto e non il quinto? Che imposta: basta ammonire il direttore sportivo Nicolai e farlo zittire  per evitare il fallo tecnico.

E’ vero, poi, che Enel Brindisi ci ha messo del suo per macchiare con un finale da suicidio l’ottima partita disputata fino a pochi secondi dal termine dei tempi regolamentari. Brucia ancora il ricordo degli ultimi secondi di gara, il + 7 con soli 38  secondi da giocare, la rimessa a metà campo consegnata da Viggiano direttamente agli avversari,il maledetto “quarto - quinto” fallo di Reynolds che ha privato la squadra di un giocatore che avrebbe potuto essere determinante nella fase conclusiva della partita.

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