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Sabato, 20 Aprile 2024
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Enel tra mal di zona e penalizzazioni

BRINDISI - Non è stato sufficiente all’Enel Brindisi giocare a Bologna con il piglio e l’atteggiamento da capolista del campionato. La squadra di coach Bucchi ha perso di misura (84-79) uscendo a testa alta dall’Unipol Arena, pur senza giocare una grande partita.

BRINDISI - Non è stato sufficiente all’Enel Brindisi giocare a Bologna con il piglio e l’atteggiamento da capolista del campionato. La squadra di coach Bucchi ha perso di misura (84-79) uscendo a testa alta dall’Unipol Arena, pur senza giocare una grande partita, come invece è spesso successo fino ad ora, cedendo solo nel finale, senza mai mollare un solo istante, meritandosi grande rispetto da parte degli avversari e gli elogi nelle dichiarazioni post partita del coach bolognese Luca Bechi. Ma all’Enel Brindisi non possono più bastare i complimenti degli avversari. Rispettare la capolista è doveroso soprattutto da parte degli arbitri per i sacrifici che la squadra sta compiendo, per i risultati straordinari che sta ottenendo, per gli sforzi che la società sta producendo e per la passione di una tifoseria apprezzata su tutti i campi nazionali e presente in gran numero anche a Bologna.

Quello che non è riuscito ai “tre Magi” Lamonica, Bettini e Caiazza, arbitri che con un semplice fischio regalarono al Cantù sette punti e rimisero in discussione il risultato, è riuscito a Bologna ai signori Mazzoni, Begnis e Vicino. Nelle dichiarazioni in sala stampa coach Bucchi ha fatto notare che Bologna ha avuto a disposizione ben 36 tiri liberi, realizzandone 28, mentre Brindisi ha avuto un modesto 14/23. Quello che coach Bucchi non ha detto, invece,è che non sono solo i 14 punti in più realizzati dalla lunetta dalla squadra bolognese ad aver fatto la differenza, quanto l’aver costretto praticamente l’Enel Brindisi a giocare costantemente in “bonus” tutta la partita, snaturando le migliori caratteristiche della sua formazione che notoriamente fa della difesa la propria forza e che è il segno distintivo della capolista.

Un metodo lento e sistematico adottato dal “tris d’assi” Mazzoni, Begnis e Vicino che si è concretizzato in una media-bonus di 4,5 falli a “quarto”,che ha raggiunto l’apice nel fallo tecnico fischiato a Jerome Dyson che ha poi costretto il coach brindisino a richiamare il prezioso play in panchina con quattro falli a carico,ed ancora con un clamoroso fallo antisportivo ai danni di Todic diretto a canestro, che hanno visto tutti i 6 mila spettatori dell’Unipol Arena, eccetto gli arbitri. Il voto 8 in pagella dato agli arbitri dai giornali locali è significativo! In un partita giocata con grande intensità dalle due squadre, sempre punto a punto, il peso delle decisioni arbitrali diventa determinante ai fini del risultato ed è singolare l’eccesso di fair-play con cui è stato giudicato il comportamento degli arbitri nella partita di Bologna.

Poi non bisogna dimenticare la valutazione della partita disputata dalla squadra a Bologna. L’Enel Brindisi ha dimostrato di essere una grande squadra con qualche problema da risolvere. “Grande” perché gioca con costante intensità senza mai concedersi pause e senza mai mollare, riuscendo a reagire con grinta e determinazione in ogni momento della partita. Che soffra il mal di zona è risaputo e, purtroppo, lo sanno tutti gli allenatori avversari, ma ora coach Bucchi ha anche da risolvere il problema legato all’inserimento ed al rendimento di Aminu e Snaer. A Bologna coach Bucchi ha concesso ancora una volta grande fiducia ad Aminu inserendolo nel quintetto base ed aspettandosi una giusta reazione positiva. Invece Aminu ha deluso ancora ed ha giocato solo sei minuti con molta sufficienza e distrazione in difesa e, non rispettando il “codice-Bucchi”, ha finito di vedere la partita dalla panchina.

E’ evidente che il coach brindisino sta facendo il possibile per accelerare l’inserimento del pivot non solo nei giochi di squadra ma soprattutto nella applicazione mentale che richiede a tutti i giocatori, mentre Aminu ricambia con un pessimo approccio alla gara e senza mai entrare veramente in partita. Ed allora si può attendere Alade Aminu fin quando i risultati positivi conseguiti dalla squadra lo consentiranno ma ora il campionato sta entrando in una fase cruciale è indispensabile che coach Bucchi debba contare con certezza su un giocatore che riveste un ruolo di importanza vitale. Lo stesso discorso vale per il giovane Michael Snaer, di cui si dice un gran bene e nel quale si avvertono di sicuro notevoli doti potenziali, ma che a Bologna tira una solo volta a canestro realizzando 2 puniti in 22 minuti di presenza in campo. Troppo poco per un giocatore che ricopre un ruolo che dovrebbe portarlo a ben altre conclusioni.

L’Enel Brindisi ha cambiato formula proprio per poter contare su più giocatori e spendere più rotazioni utili e Snaer ed Aminu devono velocizzare il loro processo di inserimento in squadra perché ora il campionato corre freneticamente e non può più aspettarli. Già domenica prossima l’Enel Brindisi è attesa ad un confronto molto impegnativo contro Pistoia. La squadra di coach Moretti ha battuto sonoramente Varese (77 degli 89 punti complessivi sono stati realizzati da tre giocatori Wanamaker, Gibson e Johnson!) ed è il caso che l’Enel Brindisi si presenti al massimo della condizione fisica e mentale, per riscattare la sconfitta di Bologna e perché, come ha spiegato il presidente Nando Marino, chiaramente alle prese con l’influenza da “Bucchite” acuta, sono queste le partite più difficili da vincere.

 

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