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Sabato, 20 Aprile 2024
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Football Brindisi, bufera finanziaria: Galigani contesta il valore della società ai Barretta

BRINDISI – “La società informa che è stata al momento differita l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2010, in quanto alcune poste contabili vanno verificate con particolare attenzione e che in virtù dell’art. 2409 del codice civile, farebbero supporre un’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori”. Quattro righe di comunicato del Football Brindisi per annunciare che la guerra tra la vecchia gestione (i fratelli Giuseppe e Francesco Barretta) e la nuova è ormai aperta.

BRINDISI – “La società informa che è stata al momento differita l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2010, in quanto alcune poste contabili vanno verificate con particolare attenzione e che in virtù dell’art. 2409 del codice civile, farebbero supporre un’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori”. Quattro righe di comunicato del Football Brindisi per annunciare che la guerra tra la vecchia gestione (i fratelli Giuseppe e Francesco Barretta) e la nuova è ormai aperta.

Che la ridda di comunicati e dichiarazioni dei giorni scorsi era la fine di un rapporto “di grande stima e apprezzamento” della Galigani&Co nei confronti dei fratelli Barretta. Ed era l’inizio di una battaglia a tutto campo per cercare di ottenere una riduzione del prezzo di acquisto pattuito lo scorso luglio. E questo potrebbe spiegare perché la squadra da un certo punto in poi è crollata ed è arrivata l’inaudita e imprevista sequela di risultati negativi.

Per capire questa vicenda bisogna fare un passo indietro, al momento della vendita del Football Brindisi 1912 dai Barretta alla nuova proprietà. Da tener presente che tutto quello che racconteremo di seguito per sommi capi, è contenuto nell’atto notarile di vendita della società calcistica brindisina. Intanto va chiarito che l’articolo 2409 del nuovo codice civile prevede il ricorso al tribunale, con relativa ispezione contabile, qualora una parte dei soci abbia il fondato motivo che ci siano state delle irregolarità nella gestione della società. E’ ciò che ipotizza, con la nota diffusa questa mattina, la nuova proprietà del Football Brindisi. Che si badi bene non è composta né da Galigani né da Antonio Pupino, bensì dalle rispettive mogli. Galigani e Pupino non hanno alcuna parte nella proprietà della società, loro ricoprono soltanto gli incarichi di presidente e di vice presidente.

La società fu acquistata per circa ottocentomila euro. Una parte fu pagata in contanti, l’altra parte fu dilazionata in cambiali ipotecarie, la prima con scadenza novembre 2010, l’ultima marzo 2011. Cambiali ipotecarie in quanto a garanzia del loro buon fine gli acquirenti del Football Brindisi offrirono la casa di Antonio Pupino, sulla quale i Barretta iscrissero ipoteca. Nessuna forma di garanzia, invece, è fu posta sulla società. Come si è detto, se le mogli di Galigani e Pupino non pagano, i Barretta si rivalgono solo sulla casa di Pupino e non anche sul Football Brindisi che, dunque, non potrà mai tornare nuovamente in loro possesso. A meno che non lo acquistassero. La prima cambiale ancora non è stata onorata.

La nuova proprietà due settimane addietro ha fatto ricorso al giudice per ottenere, “inaudita altera parte” (cioè senza che il giudice ascolti le ragioni dell’altra parte), il sequestro delle cambiali in circolazione. Il giudice ha rigettato la richiesta e le cambiali non sono state sottoposte a sequestro. Una seconda richiesta di blocco di questi titoli di credito è stata avanzata  e l’udienza si dovrebbe tenere nei prossimi giorni. A questo si aggiunge ora il ricorso al giudice sulla base dell’articolo 2409 del codice civile.

L’obiettivo, è chiaro: la nuova gestione sta tentando di far abbassare il valore della società e quindi non pagare le cambiali dimostrando che il Football Brindisi all’atto dell’acquisto è stato sopravalutato. Ma nel frattempo le due signore del calcio brindisino debbono riuscire a far bloccare le cambiali, altrimenti se non le pagano i Barretta le portano dal notaio, le fanno protestare (perché solo così assumono il valore di titolo esecutivo) per procedere all’azionamento dell’ipoteca che si trasforma in pignoramento e si va alla vendita all’asta del bene immobile. In questo scontro tra vecchia e nuova proprietà c’è la squadra che non fa più risultati da tempo e ci sono i tifosi che temono  per il suo futuro. Ma anche per quanto riguarda il futuro della squadra Galigani si affida ad una nota dell’ufficio stampa del Football Brindisi.

Dice Galigani: “Apprendo oggi da una testata locale che una cordata di imprenditori locali sarebbe pronta ad avvicinarsi al Football Brindisi. Una notizia che se da un lato mi sorprende, visto che al momento non si è fatto avanti nessuno, dall’altro mi fa piacere e mi auguro sia attendibile, tanto più che all’interno di tale cordata figurerebbe – sempre stando alle notizie di stampa – un serio ed importante politico, nonché affermato imprenditore locale, il dr. Giovanni Brigante ed un personaggio di spicco del calcio brindisino, ovvero Mino Francioso, il quale potrebbe rappresentare un ottimo punto di riferimento nel settore. Al di là di Maurizio Zamparini, infatti, abbiamo sempre auspicato che persone serie ed affidabili, meglio se del posto, si avvicinassero al calcio brindisino. E per questo, dichiaro che le nostre porte sono aperte sin da subito a chiunque voglia farsi avanti per aiutare il Brindisi”.

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