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Football Brindisi, primo passo per l'iscrizione. Altre voci su sponsor industriali

BRINDISI - Il primo passo per l’iscrizione al campionato di Seconda divisione è stato compiuto questa mattina. Il segretario del Football Brindisi 1912 ha depositato in Lega, a Firenze, le liberatorie firmate dai giocatori. Ed ha anche depositato la fideiussione necessaria per l’iscrizione al campionato di Seconda divisione. La domanda, invece, sarà depositata il 30 giugno.

BRINDISI -  Il primo passo per l’iscrizione al campionato  di Seconda divisione è stato compiuto questa mattina. Il segretario del Football Brindisi 1912 ha depositato in Lega, a Firenze, le liberatorie firmate dai giocatori. Ed ha anche depositato la fideiussione necessaria per l’iscrizione al campionato di Seconda divisione. La domanda, invece, sarà depositata il 30 giugno.

“Avevamo detto che avremmo onorato l’impegno assunto con il sindaco Domenico Mennitti – dice il presidente Francesco Barretta -. La squadra l’abbiamo iscritta e stiamo lavorando assieme al sindaco per dare continuità al nostro progetto. Ci saremmo dovuti incontrare questa mattina con Mennitti, ma non è stato possibile a causa del decesso del fratello, del quale mi dispiace tanto. Ovviamente, ci incontreremo nei prossimi giorni”.

Il presidente del Brindisi non sa come il sindaco si stia muovendo. Ci sono voci che danno come main sponsor l’AgustaWestland. “Non so cosa dire – aggiunge Barretta -. Non è da escludere che l’AgustaWestland sia una delle aziende contattate dal sindaco per dare uno sponsor alla squadra di calcio. Noi lo speriamo vivamente perché vogliamo, lo ripeto, che si dia continuità al nostro progetto. Per noi sarebbe un grande dolore sapere che la squadra finisse con l’essere gestita da persone non adeguate”.

Tra le ipotesi che si fanno c’è quella di un gruppo di imprenditori (quattro per l’esattezza) che avrebbero risposto all’appello lanciato da Domenico Mennitti. I quattro, afferma radio-tifo, sarebbero propensi a collaborare in modo sostanzioso con i fratelli Barretta, che resterebbero al vertice della società sino alla fine del prossimo campionato, quando poi, se confermeranno la loro intenzione, usciranno definitivamente. Una sorta di traghettamento per non far mancare la continuità con la famiglia Barretta e l’esperienza acquisita in sei anni di gestione del calcio.

“Noi dobbiamo lasciare – spiega il presidente Francesco Barretta -. Non è perché ci siamo stufati del calcio. Dobbiamo lasciare perché non riusciamo più a far camminare assieme la nostra azienda e la società di calcio. E’ troppo faticoso e rischiamo di non riuscire a fare bene nessuna delle due cose. Torno a ripetere che da parte nostra c’è il massimo impegno per trovare, assieme al sindaco, una soluzione che garantisca non solo la sopravvivenza del Brindisi, ma anche un futuro più che dignitoso”.

Poi c’è la questione ripescaggio. “Chiariamo subito – dice Francesco Barretta – che al momento non si niente, non c’è nulla di sicuro. Bisognerà attendere le varie circolari prima di poter ipotizzare qualcosa. Certo, il Brindisi è una delle squadre che potrebbe concorrere ad essere ripescata. E’ troppo presto però. Bisognerà aspettare la metà di luglio per avere le idee chiare. Noi speriamo che sino ad allora il quadro societario sia chiaro e la nuova proprietà possa anche avanzare richiesta di ripescaggio”.

Sul fronte giocatori. “E’ andato via Da Silva che ha chiesto la rescissione del contratto  biennale – chiarisce il presidente -. Sono andati via giocatori che erano in scadenza. Abbiano risolto la comproprietà di Panarelli con il Taranto e tra oggi e domani si affronterà la questione Pasqualini il cui cartellino è in comproprietà con l’Ascoli”.

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