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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Galigani: "Il calcio ai margini: le istituzioni ci ignorano, il pubblico potrebbe essere più numeroso"

BRINDISI – Le istituzioni brindisine ignorano il Football Brindisi. Su questo canovaccio si snoda la conferenza stampa di Vittorio Galigani, presidente della squadra di calcio. “Il presidente della Provincia nonostante le mie numerose richieste non mi ha mai voluto ricevere”. A fine gara con il Catanzaro, vinta per 1-0, Galigani chiede ai giornalisti di poter rilasciare una dichiarazione “a reti unificate”, in modo che il messaggio giunga a tutti allo stesso modo.

BRINDISI – Le istituzioni brindisine ignorano il Football Brindisi. Su questo canovaccio si snoda la conferenza stampa di Vittorio Galigani, presidente della squadra di calcio. “Il presidente della Provincia nonostante le mie numerose richieste non mi ha mai voluto ricevere”. A fine gara con il Catanzaro, vinta per 1-0, Galigani chiede ai giornalisti di poter rilasciare una dichiarazione “a reti unificate”, in modo che il messaggio giunga a tutti allo stesso modo.

Galigani esordisce: “Della partita voglio dire solo che è indiscutibile l’impegno della squadra, abbiamo ottenuto il risultato, abbiamo sprecato tanto e grazie a dio abbiamo conquistato una vittoria importante, con due rigori uno dei quali sbagliato. E prosegue: “Voglio parlare di altre cose”. Eccole: “Noi quando siamo venuti a Brindisi per fare calcio credevamo di trovare un pochino di aggregazione. Non di aiuti, ma partecipazione. E purtroppo questa partecipazione non c’è. La squadra di calcio del Brindisi dà la sensazione di essere una cosa amorfa dalla città. Tolte oggi le cinquecento persone di paganti e le cinquecento che sono entrate gratuitamente come da documentazione che abbiamo, non c’è nessun altro che ci segua”.

Galigani porta degli esempi: “La manutenzione dello stadio è abbandonata a se stessa; il manto erboso è pessimo, avete visto che rimbalzi ha la palla, e questo mette in difficoltà i giocatori. Quando sono arrivato a Brindisi non c’era nemmeno l’impianto acustico e ho dovuto acquistarlo, sebbene non toccasse a me ma al Comune. Ed ho speso circa quattromila euro. Nessuno si è degnato di dirmi se volevo un contributo”.

I rapporti con le istituzioni. “Con il presidente della Provincia non ho mai parlato – si duole Galigani -. Nonostante le richieste non mi ha mai voluto ricevere. Con il sindaco fortunatamente dopo quindici venti giorni sono riuscito a parlare stamattina e mi ha detto che probabilmente, dovremo trovare la formula, un’azienda che ci darà una mano. Per quanto mi riguarda non è l’aiuto dal punto di vista economico che cerco. Sapevo di dover fare grandi sacrifici e li stiamo facendo. In questa settimana saranno onorati gli impegni nei confronti dei tesserati. Quello che chiedo è che ci sia maggiore partecipazione. La squadra ha la V sul petto ed è dei brindisini. Può significare anche Vittorio – scherza Galigani – però quella V è dei brindisini”.

La partecipazione cui fa riferimento Galigani non è quella dei tifosi. Precisa: “La tifoseria è quella, si sa che i ragazzi sono quelli, che lo sportivo se la squadra vince viene allo stadio, se la squadra è una situazione di classifica anonima c’è scarsa partecipazione. Come ho sempre detto, il Brindisi è dei brindisini, noi siamo soltanto una storia. Sentivo questa estate che c’era grande rammarico perché non era stata presentata domanda di ripescaggio. Non credo che soltanto  partecipare alla Prima divisione avrebbe riavvicinato i tifosi. In tutto questo c’è un contrasto molto più ampio che è quello della tessera del tifoso. Questa settimana ho letto che un altro club è stato chiuso perché i suoi iscritti non aderiscono a questa tessera. Quelli che vengono sono proprio degli affezionati. Quello che mi aspettavo da Brindisi non è questo. Non è una mia critica, si badi bene, ma una constatazione e un appello ai brindisini affinché tornino allo stadio, vengano a sostenere questi ragazzi. Se ci stanno vicini noi potremo ottenere risultati, facendo anche grandi sacrifici economici. Se ci abbandonano è un abbandono alla loro squadra, non a Galigani, a Pupino e all’attuale dirigenza”.

Un’ultima precisazione. “Vorrei avere la possibilità di incontrare il presidente della Provincia perché è uomo di sport, è presidente di una squadra, e potrebbe essere più sensibile degli altri al mondo sportivo in generale. E grazie alle sue capacità manageriali, imprenditoriali e politiche potrebbe avvicinare il popolo brindisino alla squadra di calcio”.

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