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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Gianni Di Marzio mi disse: “Ho visto Maradona”

Già nel 1973 l'allenatore del Brindisi segnalò quel fenomeno che sarebbe diventato il più grande calciatore di tutti i tempi

BRINDISI - Il Brindisi delle meraviglie che aveva spopolato in serie B, sfiorando anche la promozione in serie A, cercava l’erede di Luis Vinicio, l’allenatore che aveva forgiato una squadra eccezionale da consegnare in mani amiche. Era la stagione 1973/74. Vinicio, passato alla prestigiosa guida del Napoli, lasciava libera una panchina che era diventata autorevole per i risultati conseguiti e per il gioco praticato con la sua “zona” rivoluzionaria che resta ancora nella storia del calcio nazionale. 

Luis Vinicio aveva apprezzato un giovanissimo allenatore napoletano che aveva conosciuto alla guida delle formazioni giovanili del Napoli e che conduceva con successo la Juve Stabia nel campionato di serie D. Fu il presidente Fanuzzi a chiedere a Luis Vinicio (foto in basso) di fare il nome del suo successore e fu facile per l’allenatore brasiliano suggerire il nome di Gianni Di Marzio, allenatore che lo aveva impressionato positivamente per le sue idee innovative molto vicine al suo concetto di gioco del calcio. 

Luis Vinicio-2

Gianni Di Marzio giunse a Brindisi che aveva 33 anni e con una esperienza limitata alla guida della Nocerina prima e della Juve Stabia dopo, una vera sorpresa ed un evento eccezionale per la platea del calcio nazionale. Al suo primo incontro, però, Gianni Di Marzio mi dimostrò una grande conoscenza del calcio nazionale e mondiale che aveva evidentemente ben studiato per aver maturato esperienze anche all’estero, ma ci tenne in modo particolare a riferire di aver visto un fenomeno: “Ho visto in Argentina un ragazzino di poco più di 10 anni giocare al calcio in modo incantevole, come pochi altri al mondo e sono convinto che è destinato diventare un campione di levatura universale”. 

Gianni Di Marzio non finiva mai di decantare le doti del ragazzino visto in Argentina. Siamo a Brindisi nell’estate del 1973 e l’allenatore che dà lì a poco avrebbe occupato la prestigiosa panchina che era stata di Luis Vinicio, parlava spesso di quel piccolo talento. “Ora avrà compiuto 13 anni e posso garantirti che ha classe pura, intelligenza tattica, dribbling e tiro, una fantasia eccezionale ed è maturo per giocare in grandi club.”  Quel fenomeno era Diego Armando Maradona. “Ho segnalato il ragazzino a molti club di serie A – aggiunse Gianni Di Marzio - ma tutti stentano a credere che a quella età potesse essere in possesso di doti così straordinarie che io avevo accertato e segnalato e, soprattutto, si facevano rilevare intralci e perplessità di investire su di un semplice ragazzino per tutti un semplice sconosciuto che avrebbe potuto scontare la successiva età di maturazione ed il passaggio ad un club europeo”. 

Ancora oggi, all’età di 80 anni Gianni Di Marzio consulente sportivo ed opinionista, rivendica quella scoperta e disapprova i maggiori club del calcio italiano che non vollero ascoltarlo, ma ha conservato la fierezza di aver riconosciuto quel fenomeno da bambino diventato per il calcio mondiale “El pibe de oro” portare il suo Napoli alla conquista dello scudetto e diventare il più grande giocatore di tutti i tempi, che condivide con Pelè il premio ufficiale Fifa come miglior giocatore del XX secolo.  La morte di Diego Armando Maradona è oggi un dolore per tutto il mondo del calcio ma per Gianni Di Marzio è come aver perso un affetto molto personale.

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